Il Canada liberal trasforma le basi militari in campi profughi

Giulio Meotti
Due basi nell’Ontario e nel Quebec sarebbero già pronte per essere trasformate in campi profughi. Lo ha detto il ministro dell’Immigrazione, John McCallum. La resa canadese di fronte all’Isis ricorda la fuga di Zapatero dopo le stragi di Atocha.

Visto che il nuovo premier di sinistra del Canada, il mellifluo Justin Trudeau, si è ritirato dalla guerra all’Isis senza neppure aver sparato un colpo, perché non usare le basi militari per accogliere i migranti siriani? Due basi nell’Ontario e nel Quebec sarebbero già pronte per essere trasformate in campi profughi. Lo ha detto il ministro dell’Immigrazione, John McCallum. Il contributo militare del Canada era modesto, ma era comunque una testimonianza di impegno e di solidarietà, anche di fronte agli altri alleati.

 

La resa canadese di fronte all’Isis ricorda la fuga di Zapatero dopo le stragi di Atocha. Con una aggravante, nel caso del Canada: nessuno li aveva attaccati. Cosa c’è di meglio per coronare questo disimpegno dalla storia della trasformazione di quelle basi in centri profughi? Torna in mente il titolo di un libro di Henryk Broder, “Hurra, wir kapitulieren!”. Evviva, ci arrendiamo!

 

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.