L'effetto Taylor Swift è arrivato anche al Super Bowl

Priscilla Ruggiero

La cantante è stata la grande protagonista del match: tra complotti e ipotesi di endorsement a Biden, con la sua sola presenza ha ringiovanito il pubblico del football americano. La Swiftonomics arriva fino in Giappone e le fan cinesi cantano testi femministi e celebrano le libertà Lgbtq

L’effetto Taylor Swift” è arrivato anche al Super Bowl, la finale della National Football League (Nfl) che in America è l’evento più atteso dell’anno. La cantante da qualche mese è fidanzata con Travis Kelce, l’attaccante dei Kansas City in campo contro i San Francisco 49ers a Las Vegas: fino all’ultimo la sua partecipazione non era sicura a causa del suo tour in Giappone, generando cortocircuiti e teorie del complotto.

 

 

Una parte dell’elettorato repubblicano di area Maga (Make America Great Again, il movimento di Trump) considera Taylor Swift  una pericolosa democratica vicina al presidente Joe Biden: “L’idea di fondo  è che la storia Swift-Kelce non sia una vicenda di innamorati, ma un progetto studiato a tavolino da non si sa quali diaboliche menti democratiche per creare le basi per un’operazione destinata ad aiutare la campagna elettorale di Biden. Un amore nato in laboratorio e che, secondo le varie tesi, finirà con un pubblico endorsement per il presidente, forse addirittura di fronte alla gigantesca platea del Super Bowl”, scrive sul Foglio Marco Bardazzi.

 

Ieri anche l’ex presidente Donald Trump, poche ore prima del calcio d’inizio, si è esposto sulla vicenda sul social Truth: “Joe Biden non ha fatto nulla per Taylor e non lo farà mai. Non è possibile che lei sostenga il corrotto Joe Biden, il presidente peggiore e più corrotto nella storia del nostro paese, e sia sleale nei confronti dell'uomo che le ha fatto guadagnare così tanti soldi (ndr, Trump). Oltre a ciò, mi piace il suo ragazzo, Travis, anche se potrebbe essere un liberale, e probabilmente non mi sopporta!”.

 

 

“Swift bump”

La cantante non ha fatto alcun endorsement ma è stata comunque la grande protagonista del match. I suoi fan, gli “Swifties”, la seguono ovunque, e durante tutto il campionato con la sua sola presenza ha ringiovanito tutto il pubblico del mondo del football. E’ stato definito “Swift bump” l’aumento di pubblico nella Nfl soltanto grazie alla partecipazione di Swift alle partite: secondo alcuni sondaggi, è aumentato il  numero di spettatori femminile, il 53 per cento di ragazze adolescenti e il 24 per cento di ragazzi tra i 18 e i 24 anni. La lega ha affermato che il numero di spettatori della stagione   è aumentato del 7 per cento rispetto alla scorsa stagione, secondo i dati Nielsen. L’incremento di ascolti ha anche portato a un aumento del 20 per cento di sponsorizzazioni, il che significa che non è solo la Nfl a beneficiare dell’effetto della cantante ma anche gli sponsor: un marchio ha deciso di trarre vantaggio dalla sua presenza incorporandola nella sua pubblicità del Super Bowl. 

 

 

“Swiftonomics”

“Se Taylor Swift fosse un’economia, sarebbe più grande di 50 paesi”: sul Foglio abbiamo raccontato l’impatto della cantante sullo show business americano, quando lo scorso dicembre la rivista Time l’ha scelta come persona dell’anno. L’hanno battezzata Swiftonomics: dove cammina Taylor, le economie prosperano. Su di lei hanno scritto:  “Entra nel club dei miliardari americani… Una macchina perfetta capace di regalare 4,3 miliardi aggiuntivi di pil soltanto grazie a 53 esibizioni”.

 

 

“Effetto Swift”

La scorsa settimana ai Grammy si è aggiudicata per la quarta volta il premio al miglior album dell’anno con “Midnights”, Taylor si è ormai insediata nel cuore della cultura popolare americana. Ma l’“effetto Swift” va ben oltre i confini nazionali: venerdì la cantante si esibirà nella sua tappa australiana dell’Eras Tour e oggi l’Università di Melbourne ha aperto le porte dello Swiftposium, una conferenza accademica di due giorni che analizza tutto ciò che riguarda Swift.  “Penso che il mondo accademico a volte abbia un po’ paura di ciò che è popolare. Ma abbiamo bisogno che più persone studino questi momenti culturali davvero rilevanti”, ha detto al Guardian Georgia Carroll, che ha dedicato l’argomento della sua tesi di dottorato in Filosofia ai fan di Taylor Swift.

In Giappone, dove si è appena esibita, nell’ultima settimana sono arrivati migliaia di visitatori provenienti da tutta l’Asia: Mitsumasa Etou, rappresentante del sito di ricerca Economic Effects NET ha definito il tour di Swift “il più grande evento musicale mai realizzato in Giappone in termini di impatto economico previsto”. I giapponesi però sembrano non aver apprezzato l’attitudine dei fan stranieri ai concerti, molti si sono lamentati sui social della maleducazione degli stranieri in piedi al concerto, che ostacolavano la visione del palco rompendo  "l'approccio piuttosto sobrio dei giapponesi nell'assistere a uno spettacolo”: ne ha scritto Giulia Pompili in Katane, la newsletter settimanale del Foglio  che copre e analizza le notizie che arrivano dall’Asia. Ci si iscrive qui.

 

   

Anche in Cina, dove la cantante non si è esibita, i fan di Taylor Swift sono moltissimi: "Potrebbe avere più fan in Cina di tutti i suoi follower su Instagram", ha detto all'Afp una fan (Swift ha 280 milioni di follower su Instagram). Dall'uscita del suo film-concerto a dicembre, in Cina sono stati venduti più di 1,8 milioni di biglietti, rendendolo il documentario musicale con il maggior incasso in Cina con 93 milioni di yuan (13 milioni di dollari) di guadagni. A una delle ultime proiezioni a Pechino, secondo Bloomberg, c’erano “donne che cantavano a squarciagola testi femministi che denunciano la disuguaglianza di genere, adolescenti in abiti scintillanti che ballano al ritmo di canzoni che celebrano le libertà Lgbtq”. 

 

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