In una saletta improvvisata del Grimaldi Forum di Montecarlo, da cui non si vede più il mare perché il nuovo, mostruoso sviluppo immobiliare sull’acqua dell’Anse du Portier l’ha reso un padiglione banale e costosissimo come tutto il resto del principato, Christian Louboutin resiste al freddo, così gelido da sembrare umido, di un’aria condizionata tarata sulla clientela-tipo della rocca: americani del sud, italiani che parlano in maggioranza un vernacolo campano incomprensibile, russi e molti ucraini. È Montecarlo, ma potrebbe essere Dubai, come sottolineerà la sera un agente immobiliare locale, inaspettatamente orgoglioso del paragone.
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