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Il francese Pinault vuole indossare i piumini Moncler

Mariarosaria Marchesano

La Borsa scommette su un'offerta per la società italiana di Remo Ruffini. Il titolo sale di oltre il 10 per cento e per gli analisti l'operazione è plausibile dal punto di vista industriale ma potrebbero esserci problemi sul prezzo

Milano. La Borsa crede all'ipotesi che il colosso del lusso francese Kering di Francois Henri Arnault possa essere interessato ai piumini Moncler. Il titolo della società italiana – il cui azionista di riferimento è Remo Ruffini con il 22 per cento del capitale – guadagna oltre il 10 per cento a Piazza Affari (a quasi 43 euro per azione) dopo che l'agenzia Bloomberg ha rilanciato le indiscrezioni su contatti in corso tra le parti. Anche se non c'è ancora nulla di definito, l'operazione potrebbe essere favorita dal clima di fermento che si respira tra le maison del lusso dopo l'acquisizione di Tiffany da parte di Lvmh

 

 

Proprio per ampliare il suo perimetro di attività Kering – che ha già in portafoglio marchi italiani come Gucci, che contribuisce in modo molto rilevante all'utile di gruppo – avrebbe messo gli occhi su Moncler. Quest'ultima ha un valore di mercato pari a circa 11 miliardi di euro, quattro volte superiore rispetto a quando Ruffini l'ha portata in Borsa nel 2013, dopo averla rilevata nel 2003, facendone un'azienda globalizzata e fortemente radicata anche in Cina. La rivalità tra il presidente di Lvmh, Bernard Arnault, e l'azionista di controllo di Kering Pinault è stato uno dei fattori ad alimentare la trasformazione del settore negli ultimi decenni con le due società francesi che hanno fatto a gara per acquisire vasti portafogli di etichette.

 

Gli analisti danno credito all'operazione che avrebbe senso dal punto di vista industriale, anche se potrebbero esserci problemi sul prezzo con le parti ancora su posizioni distanti. Secondo Fidentiis, l'accordo consentirebbe a Kering di diversificarsi e di aggiungere una società in rapida crescita al suo portafoglio. "Prevediamo un aumento medio delle vendite di Moncler pari all'11,8 per cento", dice una nota della casa d'investimento che stima anche che Pinault potrebbe offrire un premio agli azionisti di Moncler del 25 per cento rispetto al prezzo di chiusura di ieri.

 

Un'altra banca d'affari, l'americana Citigroup, ritiene che quelli in corso siano più che colloqui informali e che è il caso di accendere i riflettori proprio sull'imprenditore italiano definendolo un "manager eccezionale" poiché è riuscito in pochi anni ad imprimere una svolta a un marchio che sembrava avesse fatto il suo tempo. Anche secondo Equita, l'operazione è "plausibile" e si spinge a ipotizzare che Ruffini resti nel capitale di Moncler per non far mancare in futuro la sua impronta nella gestione.

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