Venezia. La città che galleggia a filo d’acqua. Per altri la città che sprofonda nell’acqua. La città che sembra impossibile possa esistere, fuori da ogni logica urbana ed edilizia: marmi splendenti in mezzo al salso lagunare, tra il fango e le maree che tutto rendono instabile. Una città in equilibrio liquido, inventata artificialmente fin dalle sue fondamenta, sostenute da una foresta di alberi piantati uno accanto all’altro, tirati giù dal bosco del Cansiglio per finire sotto ai piedi di chi cammina tra calli, campielli, salizade. Un labirinto affascinante; per altri un labirinto insopportabile soffocante di turisti.
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