Il governo Pd-M5s sarebbe mostruoso, ma quello Borghi-Bagnai è peggio

Al direttore - C’è uno che parla della squadra da migliorare, tipico di agosto.

Giuseppe De Filippi

 


 

Salvini, 8 agosto 2019: “Mai chiesto né chiederemo poltrone, lontani da qualsiasi ipotesi di rimpasto di governo”. Salvini, 22 agosto 2019: “Se qualcuno mi dice miglioriamo la squadra, ho detto che sono uomo concreto, non porto rancore”. #scusamigigi

Al direttore - Caro Cerasa, nulla da eccepire su un monocolore grillino (quali e quanti autorevoli ne farebbero parte ?) pur di evitare un ritorno di Salvini, di Borghi che indica l’uscita dall’euro, seppur confortata da un ampio consenso, una legge di bilancio di 50 miliardi e, magari, dulcis in fundo, l’arrivo della troika.

Lorenzo Lodigiani

 

Ci sono mille opzioni sul tavolo e mille possibilità che tutto crolli. Ma una cosa è certa. Il governo Pd-M5s sarebbe mostruoso. Ma il governo di Borghi e Bagnai lo sarebbe di più. Punto.

 


 

Al direttore - Qualche giorno fa un giovane è morto per un overdose di eroina, inoculata direttamente dal pusher.

Le sostanze psicotrope rendono schiavi i nostri giovani ed è necessario capire che la prevenzione è la “via maestra” da seguire: un’azione preventiva di riduzione della domanda, che si traduca in un intervento sulla comunità nel suo insieme, affinché l’azione educativa coinvolga il più ampio numero di persone, partendo dai giovani, dagli adulti significativi e non soltanto dai gruppi a rischio. Quando ormai i ragazzi sono entrati nel baratro della dipendenza, siamo infatti di fronte ad un fallimento: hanno fallito tutte le “agenzie educative” con cui il ragazzo è venuto a contatto. Occorre difendere i nostri giovani e fare di tutto per evitare questa caduta, intervenendo preventivamente attraverso percorsi educativi che possano offrire valori importanti, donando ai nostri giovani passioni per cui valga la pena vivere. Oggi di droga si parla troppo poco, assente da ogni quotidiano e da ogni programma di qualsiasi partito politico, viene spesso circondata da un alea di normalità e innocuità e se ne parla solo in seguito a episodi di cronaca inquietanti: dobbiamo avere tutti coraggio e fare in modo che lo Stato lanci una nuova sfida educativa recuperando la centralità della relazione. Se non lo fa lo Stato, lo deve continuare a fare la società civile con l’aiuto della Chiesa da sempre sensibile al tema. Per lottare contro le dipendenze serve accoglienza e una società che abbia il “coraggio di contagiarsi” nel supportare gli ultimi tra gli ultimi. Serve ricostruire rapporti autentici e non mediati: oggi le dipendenze non sono più solo verso una sostanza, ma anche verso un oggetto e un’attività e le parole d’ordine diventano quindi reciprocità e prossimità con i giovani. Nella crisi delle relazioni interpersonali c’è il motivo della fuga nei narcotici e il compito della società sta nell’aiutare a ricostruire la fiducia verso queste relazioni, orientando l’uomo su ciò per cui la vita va vissuta.

Andrea Zirilli

 


 

Al direttore - Caro Cerasa, tutto è possibile sugli sviluppi della nascita di un nuovo governo, ma l’alternativa al vecchio governo è un accordo-contratto tra grillini e Pd. Tutte le altre ipotesi non possono avere successo. Non parliamo poi della posizione di Forza Italia, espressa da Silvio Berlusconi, che reclama il centrodestra con le posizioni di Salvini, lontane anni luce rispetto all’Europa e alla scelta occidentale. Il problema è uno solo: bisogna rilanciare l’economia italiana e agire nell’interesse degli italiani, mettendo al bando pregiudizi e distinguo. Le elezioni non le vogliono tanti parlamentari, temendo per la rielezione, ma non sono sicuramente la scelta migliore per noi italiani. Prima si affrontino i problemi italici, magari con l’attuazione di riforme indispensabili per fare dell’Italia uno stato veramente moderno. Per fare questo occorre un governo stabile e duraturo, le altre schermaglie di tornaconto vanno dimenticate.

Giovanni Attinà

Di più su questi argomenti: