Schema possibile al Mef: dividere tutto. Appello contro la wikiscienza

Al direttore - Di Maio en marche? Allora triplo turno!

Giuseppe De Filippi

 


 

Al direttore - Alberto Brambilla, sul Foglio del 28 marzo, ha bene indicato alcune delle cause delle difficoltà borsistiche che il Monte dei Paschi sta subendo, anche se è suggestivo, ma eccessivo, il raffronto con il nautilo. Occorre, tuttavia, precisare che il Monte non può essere assunto a esempio di banca pubblica per farne discendere una critica dura a questo tipo di banca. La pubblicizzazione di questa fase è stata conseguenza della ricapitalizzazione precauzionale, ricordata nell’articolo, senza la quale, dopo i gravi errori da ultimo compiuti dal governo Renzi nell’affidarsi mani e piedi a JP Morgan con il bel risultato conseguito, il Monte sarebbe andato in risoluzione e le conseguenze sistemiche sarebbero state avvertite a vasto raggio (basta fare il raffronto con le famose quattro banche, tutte insieme costituenti una piccolissima parte nel raffronto con l’Istituto senese). D’altro canto, oggi, da un lato, alcune improvvide dichiarazioni di un alto esponente del Tesoro su di un presunto obbligo molto ravvicinato di vendita della partecipazione pubblica, ancorché poi smentite, e le voci infondate su aggregazioni o ulteriori ricapitalizzazioni, dall’altro, una inadeguata azione informativa e di comunicazione, nonché di costante e doveroso chiarimento sull’avanzamento della realizzazione del piano industriale, hanno concorso, insieme con lo sviluppo di controversie giudiziarie, a un’incertezza dovuta anche alla condizione in cui si trova ora il detentore della maggioranza assoluta, stante l’avvio delle procedure per la formazione del nuovo governo. Pure in questo tornante al Tesoro incombe, tuttavia, una chiara indicazione di obiettivi, insieme con un’azione di stimolo nell’ambito del ruolo del “proprietario”, fermi restando l’autonomia e gli obblighi degli organi aziendali. Insomma, il Tesoro non può essere, né ora, né in futuro una specie di “sleeping partner”.

Con i più cordiali saluti.

Angelo De Mattia

 

A proposito di Tesoro. Lei si stupirebbe se in questa legislatura, in presenza di un accordo tra Movimento 5 stelle e centrodestra, il ministero dell’Economia e delle Finanze venisse nuovamente diviso? Prima della riforma Bassanini del 1999, poi attuata dal secondo governo Berlusconi, il Mef era diviso in due come sappiamo. Da una parte il ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione economica e dall’altra parte il ministero delle Finanze. Per provare a rispettare le sue promesse elettorali, il centrodestra ha bisogno di avere un piede nelle Finanze (flat tax, nuove aliquote). Per provare a rispettare le sue promesse elettorali, il Movimento 5 stelle ha bisogno di avere un piede nel Tesoro (i meccanismi per un possibile reddito di cittadinanza non si possono attivare senza avere il controllo del Tesoro). E’ uno schema possibile. Chissà.

 


 

Al direttore - Sa sempre tutto di tutto e ciò che – temporaneamente – non sa, basta che lo vada a leggere in tempo reale su Wikipedia per diventare esperto dell’argomento. E se si dimentica qualcosa dopo averlo letto, poco male, gli basta prendere il cellulare per guardare e ricordare. Almeno per i prossimi cinque minuti. Non è onnisciente, ma esperto istantaneo o meglio wikisciente. Se poi c’è qualcosa che nemmeno su Wikipedia riesce a capire, gli basta ricorrere a Google o, meglio ancora, a YouTube dove trova certamente un video che illustra la soluzione semplice ed elegante ad ogni questione. E poco conta se tale pillola di sapere è stata realizzata da Napalm51. Questa è l’illusione che si è insidiata nella società e si nutre di qualunquismo e antiscientificità, sovente nobilitata come “opinione alternativa” anche da media con il blasone ormai logoro. E con questa illusione, di pari passo, si fa largo l’idea che gli anni di studio, l’esperienza, il lavoro di decenni non abbiano un peso. O, se lo hanno, al limite è negativo, perché indice di un conflitto di interessi che allontana dalla Verità appresa dal wikisciente. D’altronde, se sono 20 anni che lavori in un settore, come puoi essere sincero in ciò che affermi? Sei certamente in cattiva fede, hai certamente un vested interest in ogni cosa che dici e la tua reputazione è certamente maturata grazie a loschi legami d’affari. La wikiscienza porta a non avere più fiducia e quindi rispetto degli interlocutori. Ogni wikisciente, esperto istantaneo, può fare qualunque lavoro al pari di chiunque altro. Che ci vuole? Bastano Wikipedia e YouTube, gli steroidi delle chiacchiere da bar.

Stefano Quintarelli

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