Una legislatura azzoppata e una riforma istituzionale necessaria

Al direttore - Ma poi sarà morto davvero?

Giuseppe De Filippi

 

Ferdinando Imposimato ci ha aiutato a capire meglio un pezzo d’Italia, abituato a palleggiare con la post verità, che a noi non piace ma che esiste. Non lo abbiamo amato ma ci mancherà.

 


 

Al direttore - Un altro e più potente scossone dell’Elefantino e verranno giù le mura di Gerico, attorno a Trump, l’Arancione? Non mi riferisco, per carità, alla Gerico del Libro, ma – spero senza impertinenze – al finale di “Accadde una notte” di Frank Capra. Era soltanto una coperta stesa su di un filo a separare Claudette Colbert da Clark Gable. E finalmente arrivò l’amore.

Luca Rigoni

 

Risponde l’Elefantino. In questo caso l’amore non è una cosa meravigliosa, meglio l’intelligenza con disprezzo di un candid reasoner (Hume). Mi spiace deluderti, caro Luchino.

 


 

Al direttore - Allo stato delle cose credo proprio che al Pd, che di per sé si trova già in una situazione interna difficile, non convenga in questo momento procedere a un apparentamento con il nascente movimento Europa composto prevalentemente da esponenti provenienti dal vecchio e glorioso Partito radicale ma che oggi danno prova di essere dotati di complessi di ego ipertrofico associati a un protagonismo ossessivo: atteggiamenti questi di sicuro forieri di ulteriori problemi alla coalizione di centrosinistra soprattutto alla vigilia della imminente campagna elettorale. Con molti saluti.

Vincenzo Covelli

 


 

Al direttore - Riguardo alla riforma costituzionale secondo un sondaggio il 70 per cento dei miei connazionali avrebbe scelto di continuare a privare il nostro paese di un sistema legislativo più efficiente ritornando inoltre tra le “braccia” del proporzionale dove, come dice il nostro bravo direttore, contano più i veti dei voti, pur di “sfiduciare” Renzi che comunque sarebbe rimasto in carica ancora per un solo anno. Questa interpretazione “abbasserebbe” il quoziente intellettivo medio a un livello molto basso. Io credo invece che il successo dei No sia da attribuire, soprattutto, alla poca propensione del popolo italiano alle riforme, in senso lato, tutte ostacolate a tutti i livelli. Buon anno a tutti!

Stefano Fumiatti

 

La prossima legislatura, che nascerà azzoppata anche a causa degli effetti nefasti generati dal suicidio del 4 dicembre, dimostrerà a tutti gli attori politici che senza una nuova riforma costituzionale il nostro sistema istituzionale non può in nessun modo essere competitivo rispetto alle grandi sfide del nostro tempo: la frammentazione da governare, il federalismo da domare, la governabilità da alimentare. Ci si può girare attorno quanto si vuole, ma senza rendere un po’ più francese il nostro sistema istituzionale l’Italia rischia di avere ancora a lungo un sistema politico che invece di essere il miglior alleato della crescita italiana rischia di essere il suo peggior nemico.

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