Giuseppe Conte (foto LaPresse)

Il governo scricchiola sulla legge di bilancio

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Bloomberg, Pais, Monde, Handelsblatt

Nuovo scambio di accuse tra Salvini e il ministro Esteri del Lussemburgo

 

New York, 17 set - (Agenzia Nova) - Non si placa lo scontro tra il ministro dell'Interno Matteo Salvini e Jean Asselborn, ministro degli Affari esteri del Lussemburgo, che venerdì scorso si sono resi protagonisti di un acceso diverbio durante una conferenza di Vienna sulla sicurezza e l’immigrazione. Il titolare del Viminale, durante il suo intervento, ha sottolineato che l’Italia non ha “l’esigenza di avere nuovi schiavi per soppiantare i figli che non facciamo più” ed è stato a quel punto che Asselborn lo ha interrotto con una frase volgare. "Salvini usa metodi e toni dei fascisti degli anni Trenta", ha poi detto Asselborn in riferimento al video del botta e risposta con il vicepremier italiano sul tema migranti. Si è trattato di "una provocazione calcolata. Il video è stato girato a mia insaputa”, ha sostenuto il ministro lussemburghese. Salvini ha risposto domenica con un tweet. "Nessun fascismo, solo rispetto delle regole. Se a loro piacciono così tanto gli immigrati, dovrebbero accoglierli tutti a Lussemburgo, in Italia ne abbiamo già accolti troppi".

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Marine Le Pen cita come esempio Matteo Salvini

 

Parigi, 17 set - (Agenzia Nova) - Nel corso di un intervento tenuto ieri a Fréjus durante l'incontro del Rassemblement National (ex Front National), Marine Le Pen ha evocato i successi elettorali della Lega di Matteo Salvini citandolo più volte come esempio. Lo riferisce il quotidiano francese “Le Monde”, spiegando che nel corso dell’evento del Rassemblement National sono stati distribuiti dei volantini raffiguranti i volti della leader dell’estrema destra francese insieme al ministro dell’Interno italiano con lo slogan “Ovunque in Europa le nostre idee arrivano al potere”. “Salvini mostra che le nostre soluzioni non sono fantasiose e che è possibile” ha affermato il portavoce del partito, Julien Sanchez. Presente all’evento in rappresentanza della Lega il deputato Flavio Di Muro, che ha portato i saluti del suo leader. “Ieri ci chiamavano razzisti e xenofobi (…). Organizziamoci e l’anno prossimo tutti insieme vinceremo” ha affermato Di Muro in riferimento alle elezioni europee previste a maggio del 2019.

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Il governo scricchiola sulla legge di bilancio

 

Berlino, 17 set - (Agenzia Nova) - Giovanni Tria, l’economista dell’Università di Roma Tor Vergata, non affiliato ad alcun partito e nominato ministro dell'Economia e delle finanze a giugno scorso, è considerato una persona serena. Tuttavia, i suoi nervi sono stati messi sotto pressione per alcuni giorni durante l'elaborazione della legge di bilancio per il 2019 che il governo italiano sta preparando. È quanto sostiene il quotidiano tedesco “Handeslsblatt”, riferendo di contrasti tra Tria e il Movimento 5 Stelle (M5S) . “Non sono il capro espiatorio”, si dice che abbia gridato Tria rivolgendosi a esponenti dell'M5S. “Non ci sono tensioni tra me e il ministro Tria”, ha fatto sapere Luigi Di Maio, vicepresidente del Consiglio, ministro dello Sviluppo economico e capo politico dell'M5S. A ogni modo, secondo voci che circolano nell'M5S, se non trovasse nel bilancio che andrà presentato entro la fine di questo mese 10 miliardi di euro per il reddito di cittadinanza proposto dal Movimento 5 Stelle, Tria dovrebbe dimettersi. Il 13 settembre scorso, il presidente della Banca Centrale Europea (Bce) Mario Draghi ha detto di “aspettarsi i fatti”, dopo “le parole” da parte del governo italiano. La situazione a Roma è tesa, perché tanto la Lega con la flax tax e la revisione dell’età pensionabile quanto i Cinque Stelle vorrebbero attuare le promesse fatte in campagna elettorale, anche se il bilancio potrebbe non essere sufficiente ad applicare tali misure. Tria ha dichiarato che i piani di spesa del governo saranno allineati con gli obiettivi dell'Unione europea, mantenendo il deficit sotto il 2 per cento. Tuttavia, se si dovessero attuare le promesse elettorali della coalizione di governo, il deficit potrebbe salire ben oltre il 6 per cento, secondo gli economisti. I mercati attendono le dichiarazioni dell'esecutivo, ma le prospettive non sono positive. “O si farà il reddito di cittadinanza (780 euro al mese), o ci saranno problemi per il governo”, ha dichiarato Di Maio. Intanto, secondo l’esperto Roberto D’Alimonte, “gli ultimi sondaggi danno la Lega ben oltre il 30 per cento dei consensi, mentre i Cinque Stelle sono in calo”.Il leader della Lega, vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, è visto come l’uomo forte che compie azioni concrete, mentre i suoi all'alleati del Movimento 5 Stelle arrancano. Secondo l’economista Vincenzo Cipolletta, alle prossime elezioni europee, previste a maggio 2019, “la Lega si presenterà agli elettori come un partito che ha rispettato le sue promesse, mentre i Cinque Stelle no”. Nel bel mezzo di questa disputa si trova Tria che al momento, con la redazione del bilancio per il 2019, ha il compito più difficile.

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I primi 100 giorni di Salvini: furia, rumore e pochi cambiamenti

 

Madrid, 17 set - (Agenzia Nova) - Matteo Salvini urla in diretta su Facebook e tremano i muri delle istituzioni democratiche. Quando lo fa l'altro vicepresidente del Consiglio, il grillino Luigi Di Maio, impallidiscono gli investitori e, in alcune occasioni, si sono registrate reazioni di panico nei mercati che hanno portato alle stelle lo spread e con esso l'isteria dell'opinione pubblica. Lo scrive il quotidiano “El Pais”, secondo cui da quando il nuovo governo si è insediato, ci sono stati cento giorni di rumore e furia dopo i quali nulla sarà più lo stesso. Tuttavia, sottolinea, i dati suggeriscono che l’esecutivo formato dal Movimento 5 stelle e la Lega non ha ancora apportato alcun cambiamento sostanziale al paese. Da maggio ad oggi, il governo si è incontrato meno volte, per meno tempo e ha approvato meno leggi dei suoi predecessori. In questo periodo, l'aggressività si è ridotta in questioni come l'Europa o i limiti del deficit, che non saranno più superati. Le proposte chiave come la flat tax (l'aliquota unica) o il reddito di cittadinanza di base sono state diluite. E in tema di immigrazione - costato a Salvini l'accusa di sequestro di persona - al di là dei gravi gesti messi in campo, non si segnalano stravolgimenti dal memento che le centinaia di migliaia di espulsioni contenute nel programma sono in realtà inferiori a quelle praticate dal governo socialdemocratico precedente. Roma ha domato la bestia?

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Intervista del “Pais” a Boccia (Confindustria): “La strada scelta dal governo non è quella giusta"

 

Madrid, 17 set - (Agenzia Nova) - Gli imprenditori italiani non sono contenti dell’attuale governo. Si aspettavano poco dal Movimento 5 stelle e alcune misure, come il cosiddetto Decreto dignità, hanno confermato i loro sospetti. Ma a creare tensioni sono soprattutto il tono della Lega e le promesse non mantenute sulla flat tax, sulla messa in discussione delle regole europee e sul superamento del deficit del 3 per cento. Ne è convinto Vincenzo Boccia, presidente dell'associazione italiana dei datori di lavoro Confindustria, che ha rilasciato al quotidiano spagnolo "EL Pais" un'intervista in cui non nasconde il dispiacere delle principali imprese del paese per la strada scelta dal governo pur confidando sul fatto che la legge di bilancio possa rettificare alcune tendenze.

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