(Foto di Ansa) 

Innamorato fisso

Bellucci sindaca di Parigi e lotta agli ugonotti. Il pazzo programma di Macron

Maurizio Milani

Un mandato tutto nuovo per il presidente francese, con alcune idee che secondo il nostro Innamorato Fisso potrebbero scontentare qualcuno. Ma anche la Tour Eiffel, simbolo della Francia intera, fu considerata "mostruosa"

Il presidente Emmanuel Macron è appena stato rieletto. Vediamo le tappe fondamentali che segneranno questo nuovo mandato. Oggi, con tempismo mai visto, Macron riesce a far incontrare ad Ankara il patriarca di Mosca e quello di Kyiv. Avviene la riconciliazione. Si cessa il fuoco. Per le questioni diplomatiche ci sarà tempo. L’importante è quello che i due Primati della chiesa ortodossa si sono giurati: “Mai più guerra”. Per questa mediazione, tra le più importanti della storia, Macron riceve il Nobel per la pace. 


Un’altra decisione che caratterizza questo suo mandato all’Eliseo è questa: “La Parigi-Roubaix, avrà cadenza quinquennale”. Si giustifica così: “E’ la gara sportiva più bella del mondo; noi dobbiamo farla diventare un appuntamento ordinario. Direi di farla ogni volta che c’è l’elezione del presidente (della Francia, chiaro)”.  


Dopo il Nobel per la Pace e il formidabile credito internazionale acquisito, tutto quello che dice Macron viene non solo preso in considerazione, ma accettato per acclamazione (di piazza). Ecco allora un’altra idea. Il Festival della canzone francese (la migliore del mondo) da farsi a Mentone. In concomitanza con il Festival di Sanremo. Per vedere chi ha più share. Il presentatore sarà per entrambi Amadeus. Anche per non offendere “i cugini” della Rai, chiaramente, essendo entrambi gli eventi in diretta, Amadeus dovrà spostarsi in elicottero tra una canzone e l’altra. Farà la spola Teatro Ariston-Teatro sociale di Mentone, che in elicottero è un attimo. 


Una curiosa disputa sorgerà alla fine di questo suo secondo mandato. L’annessione del Principato di Monaco. Dovrà essere una provincia francese o italiana? Viene indetto un referendum. Vince la Francia. Macron concederà ampia autonomia alla nuova provincia. In pratica non cambia niente. Tranne il Rally di Montecarlo che viene spostato a Gibilterra (si farà ogni 15 anni) per non inquinare ogni anno le colline. Per quanto riguarda i rapporti con il Regno Unito Macron riuscirà a convincere (grazie alla Scozia) gli inglesi ad adottare l’euro. E a tornare nell’Unione. Per questo, quando verranno indette le prime elezioni per eleggere a suffragio universale il primo capo di stato dell’Unione, vincerà Macron. Presidente di più di 500 milioni di europei. In quanto anche la Turchia farà parte della Ue (terrà la lira turca fino al 2131). 


Sempre durante questo nuovo mandato Macron sconfiggerà gli ugonotti. Si sa che in Francia una piccola percentuale della popolazione guarda con simpatia il mondo protestante (olandese). Macron riuscirà a riportarli nella tradizione. Italia-Francia e Spagna (la cattolicissima) insieme alla Polonia rimangono le nazioni faro. E dirò di più. Gran parte della Germania del nord, tornerà a essere quella che era prima della Riforma protestante. Anche perché, parliamoci chiaro! Perché dividerci? E per cosa? Si sta così tutti bene insieme con capitale mondiale Roma. 


Per finire: Monica Bellucci sarà eletta sindaco di Parigi, capolista del partito di Macron. La Hidalgo diventerà capo del governo francese con delega alla legione straniera. Tale forza armata verrà ampliata aprendo caserme in tutto il mondo. Ci si potrà arruolare anche se in pensione. Appena firmato per l’arruolamento si riceve la cittadinanza francese. Per quanto riguarda il rugby i club verranno dichiarati patrimonio Unesco e la Senna verrà deviata fuori Parigi con un imponente lavoro di ingegneria idraulica. Alcuni non saranno contenti… Ma la storia si ripete. Anche la Torre Eiffel non era gradita, poi è diventata il simbolo del paese più bello del mondo. 

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  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.