Milena Gabanelli (foto LaPresse)

Governo fisso

Maurizio Milani

E’ nato il Governo Gabanelli. Casalino agli Esteri e Bindi all’Interno. I sospiri dei sudtirolesi

Gentilmente e in anteprima, tramite l’agente teatrale di Grillo, ecco la lista sicura e definitiva dei ministri del primo governo Milena Gabanelli. Che è anche la prima donna nella storia dal 1860 a ricoprire tale carica. Era ora? Sì, però preferivo Mariastella Gelmini. Comunque bando a commenti personali. Primo ministro dott.ssa Gabanelli Milena; ministro per l’Economia Gianluigi Paragone (con delega alle banche, anche quelle estere che operano in Italia). Dispiace che appena ci sarà la notizia in anteprima sul Foglio, la Borsa cederà più di quella argentina. Milano -40 per cento, seduta sospesa. Alcune banche che c’erano alla mattina, passi alla sera e trovi un mobilificio. Ministro degli Esteri: dott. Rocco Casalino. Sì, ormai è tempo che diventi un soggetto politico operativo. L’ufficio stampa del M5s passa a Luisella Costamagna. Ministro dell’Interno: Rosy Bindi. Anche per aver maturato una grande esperienza come presidente della Commissione antimafia. Ministro della Sanità: Pizzarotti, indicato dal Pd. Ministro della Difesa: Monica Bellucci, indicata dal Pd. Ministro dell’Agricoltura: Maurizio Mannoni di “Linea non c’è da dormir la notte”. Ministro dei Trasporti: Davide Casaleggio. Ministro del Lavoro: Pau dei Negrita (anche come esempio ai giovani che possono farcela). Ministro dei Rapporti col Parlamento: Alessandra Moretti (la più bella ministro/a area euro e non solo). Ministro dell’Istruzione: Alessia Morani (già destinataria di diverse lettere d’amore già prima di diventare ministro, figurarsi adesso quante lettere d’amore dalle università e licei. Non parliamo dei rettori che con la scusa di incontrarla per programmi sull’innovazione arriveranno a dirle: “Ministro, posso avere il piacere e l’onore di invitarla a cena da Antonio qui a Macerata? Due stelle Michelin, di cui una data oggi per il suo arrivo in città). Ministro per i Beni culturali: Lino Banfi. Su questo non c’è stata discussione. Anche il presidente Mattarella e il segretario generale, appena sentito il suo nome, hanno applaudito. Chiaramente lascia l’incarico all’Unesco, che viene dato a Montanari Tomaso.

 

Portaborse: “Alla Giustizia hanno messo Gomez Peter, però lui non se la sente, potrebbe andare lui all’Unesco e tu in via Arenula”

Montanari: “Cos’è via Arenula?”

Portaborse: “Lascia stare, telefona a Milena”.

Montanari: “Sì, ma in Italia che ore sono? Qui è mezzogiorno”.

Portaborse: “E qui sono le 12.30, è uguale. Forza, telefona”.

 

Ecco, dicevamo alla Giustizia per adesso c’è Gomez che mantiene anche l’incarico di direttore web del Fatto che si aggancia alla piattaforma Rousseau e viene quotata in Borsa a Francoforte (prezzo di partenza 2,5 euro per azione). Ambiente ministero: Pierluigi Battista, suggerito direttamente dal capo dello stato, vedremo poi la discussione che ne è nata. Pubblica amministrazione: qui la Gabanelli ha voluto tenersi la delega per andare di notte a controllare se i dipendenti di Atlantia sui caselli autostradali Benevento-Varese dormono o sono in servizio. Affari regionali e Autonomie: Paolo Virzì, noto per le sue battaglie per abolire le regioni. Ministero del Sud: Barbara Lezzi, l’unica confermata del governo Conte. Perché sia il Pd che le opposizioni hanno detto che è stata il miglior ministro degli ultimi trent’anni. Non è da escludere la sua candidatura al Quirinale (anche se non ha l’età). Anche qui sarebbe bellissimo un primo ministro e un capo dello stato (a fine mandato Mattarella) entrambe bellissime donne, brave e preparate. Bersani però è contro ed esce con Pippo Civati da Articolo 1, per confluire nel Gruppo misto. Sarà al banco vicino a Pecoraro Scanio. E veniamo ora alle discussioni e alle proposte che le delegazioni dei partiti hanno fatto al Quirinale. Delegazione Sud-Tirolo e Autonomie: appena entrati nella sala degli Arazzi, “Va che bei arazzi; se vincevamo la Prima guerra mondiale questi erano a Vienna”. Ciambellano: “Signori vi prego, rispetto per le istituzioni”. Arrivati da Mattarella, la capogruppo ribadisce quello detto giorni fa in Parlamento. “Presidente cosa vuol dire riaprire il Parlamento ad agosto, ero appena andata a gestire di persona il mio agriturismo a Merano. Per me voi italiani siete matti, con rispetto parlando essendo anch’io italiana”. Mattarella: “Va bene! Ditemi voi cosa fare? Volete il voto o appoggerete un nuovo governo?”. Delegazione Svp.: “Per noi è uguale, quello che fa lei presidente è ben fatto”. Mattarella: “Grazie della stima, buone vacanze”.

 

Mattarella telefona al presidente Napolitano: “Giorgio come procedo?”. Napolitano: “Sergio! Fai un governo tu. Un governo del presidente. Scegli tu i ministri. Congeda le delegazioni dei partiti in cinque minuti, quelli non si decidono mai. Rischiamo di fare consultazioni fisse. La maggioranza ci sarà comunque”.

Di più su questi argomenti: