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Dieta del digiuno? Perdi peso... e performance

Giacomo Astrua

Dicono di lei: ti permette di dimagrire e vivere fino a 110 anni. Ma non dicono tutto

Sabato scorso, durante il 30esimo congresso ANDID (Associazione dei Dietisti Italiani), ho avuto il piacere di partecipare come relatore ad un seminario riguardante il digiuno e le sue applicazioni. In particolare ho presentato una relazione su tali applicazioni nel mondo dello sport, ma non è questo ciò di cui voglio parlarvi ora.  Vorrei invece fare un pò di chiarezza sull’argomento digiuno in sé, poiché come molte altre, rischia di diventare una dieta che si segue per moda, senza conoscerne le reali caratteristiche.

 

Innanzitutto, partendo proprio dalle parole, non esiste una classificazione ben precisa dei vari digiuni, ma almeno potremmo iniziare a distinguere tra il vero digiuno totale - non mangio - i digiuni intermittenti - non mangio per tot ore e per altre tot mangio - e la restrizione calorica  -diminuisco, magari in modo drastico, la quota di calorie giornaliere totali. Quindi la prima cosa importante da sapere è che definiamo genericamente digiuno situazioni differenti tra loro. Io, ad esempio, in questo articolo scriverò di qualsiasi pratica di digiuno totale o parziale e del concetto di digiuno che si sta diffondendo nei nostri giorni.


Ha fatto il digiuno perché si sentiva una vacca.


 

Il digiuno è una pratica antica che veniva usata per riequilibrare gli umori e mantenere il corpo e la mente in salute. Oggi soprattutto a causa di blog pseudosalutistici e maniaci dell'iperfitness si è trasformato in qualcosa di ancor più mistico e magico che si propone come stile di vita in grado di farvi sopravvivere fino a 110 anni.

 

Questi regimi dietetici ti obbligano a digiunare per intere giornate o per gran parte delle ore diurne, intervallandosi a periodi in cui puoi praticamente mangiare quello che vuoi, oppure, in alcuni casi, in cui devi raggiungere certe quote caloriche e nutrizionali previste, rispettando certi limiti. Questo meccanismo genericamente promuove una buona diminuzione della massa grassa e il mantenimento della massa muscolare. In pratica…mangi quel che vuoi e non ingrassi! Sì, ma chiaramente solo se ci associ dell’attività fisica. Ma questo non è un limite, quale dieta non contempla dello sport? Ma allora ci sono e se sì, quali sono i punti deboli di questo tipo di dieta?

Innanzitutto non è una pratica che ti permette di ottenere il massimo della tua performance fisica e mentale. Per spiegarvela con semplicità: assumere tutti i nutrienti concentrati in pochi e ristretti periodi e rimanere digiuni per ore e ore genera una condizione ormonale che non permette al corpo di essere mai al top della sua performance. Quindi sebbene mantenga la massa muscolare, ad esempio non aiuta a svilupparla e, al di là di questo, si rischiano ore di grande stanchezza e spossatezza in cui il rendimento psicofisico necessariamente cala.

 

E poi c’è da dire che è un metodo dieteticamente diseducativo. Non aiuti una persona ad imparare a mangiare bene, ma solo a trattenersi e poi a sfogarsi. Questo sistema può essere applicato solo con chi ha un ottimo controllo di sé e della sua fame (normalmente non persone obese) e sicuramente non per periodi lunghi e tanto meno per tutta la vita. Invece uno schema di dieta controllato e su misura del paziente lo porta col tempo ad adottare corrette abitudini alimentari da mantenere, con le giuste modulazioni, tutta la vita. 

 

Ma il digiuno potrebbe avere applicazioni positive in casi molto specifici. Ci sono molti studi in corso e in fase di progettazione per quanto riguarda questa pratica in campo oncologico, dove potrebbe diventare uno strumento in più per tutti coloro che combattono il tumore. Altre applicazioni di notevole interesse potrebbero emergere in precise specialità sportive, realtà in cui però è difficile trovare pazienti (atleti agonisti) che rischino di compromettere la propria performance per testare una strada sconosciuta. 

 

Se continuano a dire cavolate e a fantasticare sul digiuno rischiano (e hanno già fatto danni) di compromettere la salute pubblica e, dall’altra parte, di ridicolizzare e screditare applicazioni scientificamente valide in cui il digiuno potrebbe risultare una tecnica e speriamo un’arma vincente.

 

Attenti a quello che dite, ascoltate e mangiate.


Buona mangiata a tutti.