L'assenza di Margherita
“Ti macino come un grano di sesamo, amore mio”
Se ne stava a penzolare sulla sua stessa coda, Woland, ieri, tagliando a fette il caldo unto di piazza Borghese, a Roma, per farne filamenti di afa con cui prendere al laccio le anime di passaggio. E ogni passante – stordito – non aveva altro modo che procurarsi acqua, limone e sale per accelerare il cadere delle ore e fare presto. Come gli uccelli lasciano la gabbia, i passanti – e con loro Maestro – scorgevano, nell’andare via, aiuole di rose e alberi verdeggianti di frescura. Così nell’illusione delle bibite, nel ristoro e nella sosta, quando Margherita – sempre lontana – sussurrava a se stessa: “Ti macino come un grano di sesamo, amore mio”. Ma Maestro comunque la vedeva. E la sentiva: se da qualche parte tu ti nascondi, cento volte di più io me resto nascosto.
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