I boomer si sono goduti i Beatles (nella foto LaPresse un concerto a Stoccolma nel ’64), gli Stones e la rotta hippy 

Un Foglio internazionale

Baciati dalla storia

Nessuno più godrà delle condizioni culturali e materiali dei baby boomer, i settantenni d’oggi a cui si attribuisce una visione conservatrice senza prospettive

Questo articolo è stato pubblicato su Un Foglio Internazionale, l'inserto a cura di Giulio Meotti con segnalazioni dalla stampa estera 


 

"Non fidarti mai di chi ha più di trent’anni". Questo sentimento è nato con una frase di un attivista di Berkley nel 1964, e si è consolidato l’anno successivo con il successo dei Who ‘My Generation’, contenente un aforisma che sarebbe diventato famoso: ‘Spero di morire prima di invecchiare’. La divisione culturale del mondo moderno risale agli anni Sessanta, una sorta di seconda riforma protestante che sarebbe iniziata con un conflitto generazionale tra una categoria anagrafica cresciuta con il sacrificio e il patriottismo, e un’altra che voleva cambiare il mondo con la pace e l’amore. E con il sesso, ovviamente”. Così inizia l’articolo di Ed West sul sito UnHerd. “Solamente il batterista dei Who Keith Moon è morto prima di diventare un signore di mezz’età, mentre il cantante principale Roger Daltrey sarebbe diventato un sostenitore della Brexit, la più grande divisione generazionale nella storia politica britannica. Il paradosso è che chi ha dato vita alla guerra generazionale ne è diventata la vittima principale. Oggi i ‘boomers’ vengono contestati dai loro figli più poveri e con meno opportunità. I ventenni britannici hanno passato l’ultimo anno agli arresti domiciliari: hanno perso soldi e, anche peggio, hanno buttato uno degli anni migliori della loro vita (mi spiace dirlo, ma le cose peggiorano con il passare degli anni). Lo hanno fatto per proteggere il grande amore dei baby boomer, l’Nhs (il servizio sanitario britannico, ndt), ma soprattutto per proteggere la generazione più vulnerabile al Covid a cui vengono destinate gran parte delle risorse dell’Nhs: quelli nati prima del 1960. Oggi ai giovani viene chiesto di tirare fuori i loro soldi per pagare l’assistenza sanitaria per la generazione più fortunata della storia”. West descrive come il Partito conservatore britannico sia ormai diventata la forza di riferimento della generazione dei boomer, che ha il potere di indirizzare il risultato delle elezioni. “Baby boomer” è un’espressione americana che denota il grande aumento nei tassi di natalità tra il 1945 e il 1960, gli anni del secondo dopoguerra che hanno coinciso con una grande crescita economica. 

“Chiamiamoli come vogliamo, ma quelli nati tra il tardo 1940 e il 1950 sono stati baciati da una fortuna surreale, qualcosa che la mia generazione non ha nemmeno sognato. Per quanto riguarda i più giovani – condannati a un’esclusione perpetua dal mercato immobiliare londinese – e costretti a vivere in una distopia in stile Black Mirror dove resta una traccia di tutto ciò che fanno – l’idea di pagare più tasse per garantire una pensione comoda alla generazione più fortunata della storia deve essere snervante. Non è stato tutto facile per la generazione benedetta. Circa tre bambini su cento nati nel 1950 sono morti prima di compiere cinque anni, rispetto a circa uno su cento quando sono nato nel 1978 e circa uno su 250 oggi. (…) Negli anni Cinquanta, l’influenza e la polmonite rappresentavano una minaccia grave, e credo che gran parte delle attitudini generazionali nei confronti il Covid siano state dettate da quest’esperienza di vita; la febbre asiatica degli anni Cinquanta era molto più pericolosa del Covid per i giovani, ma non sono state nemmeno prese in considerazione delle restrizioni”.

  

Se riuscivi a sopravvivere a quegli anni, appartenevi ufficialmente alla generazione più fortunata della storia. “Se tu fossi nato dopo maggio 1946 al più tardi, non avresti perso un padre in guerra. Avresti evitato il servizio di leva, abolito nel 1960, e a differenza dei tuoi coetanei americani non avresti corso il rischio di essere spedito in Vietnam. La tua infanzia avrebbe coinciso con gli anni meno violenti della storia britannica, e il tasso criminalità non avrebbe raggiunto i livelli catastrofici moderni prima della tua adolescenza. Potresti avere preso parte a un viaggio hippy, recandoti in Iran, Afghanistan e in un mondo islamico che sarebbe diventato sempre più pericoloso negli anni successivi (anche se l’Europa dell’est era fuori portata) (…). Saresti cresciuto nell’epoca perfetta per essere giovane, anche se la rivoluzione sessuale ha avuto inizio prima degli anni Sessanta, ed è stata accelerata dall’arrivo dei metodi contraccettivi e di attitudini più permissive. 

La penicillina era stata messa in commercio durante la seconda guerra mondiale, e i primi casi di HIV non sarebbero stati scoperti fino alla fine degli anni Settanta, quindi non avresti corso il rischio di prenderti una malattia sessualmente trasmissibile. Probabilmente non saresti andato all’università, ma avresti potuto vivere in un’abitazione economica e centrale circondato da tanti altri giovani in un ambiente divertente in cui sfruttare la tua indipendenza (…). Londra non era solamente giovane, ma lo erano anche i suoi quartieri più belli. Oggi ciò che più colpisce delle zone benestanti come Chelsea o Highgate è l’anzianità; poche famiglie giovani possono permettersi di vivere lì, figuriamoci i ventenni”.

 

Negli ultimi paragrafi, l’autore racconta un fenomeno molto britannico: l’aumento dei prezzi delle case che ha escluso dal mercato immobiliare molti giovani, e allo stesso tempo ha favorito gli anziani e i pensionati che già avevano una casa di proprietà. La proporzione di pensionati milionari è cresciuta dal sette al venticinque per cento tra il 2008 e il 2018. Questo è l’elettorato di riferimento dei Tory. “Non credo che i millennial siano i più sfortunati – nascere nel 1895 sarebbe stato molto peggio. (…) Ma deve essere frustante specialmente per i giovani che si identificano con i Tory e temono un governo laburista, vedere che il loro partito è dedito a servire la generazione più fortunata. I boomer si sono goduti i Beatles e gli Stones, ‘Hair’, il Festival all’isola di Wight e la rotta hippy ma invecchiando sono diventati sinonimi di una visione conservatrice bieca e senza prospettiva, incastrata in una abbraccio mortale con il Partito conservatore. Questo è l’ultimo capitolo nella storia incredibile di un gruppo di persone davvero fortunate”.

 

(Traduzione di Gregorio Sorgi)

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