Il figlio

La nave nella collina dei ricordi

Francesca Pellas

La libreria di Lucignana e i posti amati che esistevano già. Il diario di Alba Donati sono un atto di amore verso la letteratura e i luoghi della sua infanzia, dove ogni lettore si può sentire a casa

Alba Donati è una poeta e organizzatrice culturale che vive tra Firenze e Lucignana, un minuscolo paese sull’Appennino toscano. Durante la sua carriera ha lavorato con alcuni tra i più grandi scrittori del mondo (per esempio: Michael Cunningham) e se la passava piuttosto bene; un giorno però ha capito di desiderare un’altra vita, capace di riportarla alle sue radici e di riavvicinarla alla letteratura. Ha deciso di ristrutturare la casa dov’era nata e ci ha aperto una libreria. E poiché Lucignana è un villaggio di centottanta abitanti, all’inizio sembrava una cosa pazza. La libreria sulla collina, appena uscito per Einaudi, è il racconto sotto forma di diario di quest’avventura. Dentro ci sono i mesi seguiti all’apertura (nel dicembre 2019), l’arrivo della pandemia, le letture di Alba, le citazioni dei suoi poeti più cari, i libri venduti, i tè e i calzini letterari ordinati dall’Inghilterra, e una comunità piena di affetto che ricorda quella di Chocolat, ma più bella, più felice. La protagonista di quel libro, interpretata poi da Juliette Binoche nell’omonimo film, quando sente soffiare un certo tipo di vento sa che è ora di cambiare vita. Alba anche. Nel suo caso, cambiare significa tornare al posto da cui tutto è cominciato, ovvero questo paese che sembra venuto da una fiaba, con una collina che da un momento all’altro potrebbe scoperchiarsi come nelle antiche leggende irlandesi e lasciar intravedere le creature fatate del mondo di sotto.

La gratitudine di Donati per la sua scelta e per ciò che la circonda illumina ogni pagina, e non fa solamente venire voglia di andare là, fa di più: è questo libro a diventare, a sua volta, un luogo, in cui si può entrare, ci si può accomodare, e in cui ci si può rifugiare per  sentire quel calore. E’ un libro pieno d’amore e di letteratura, un oggetto luminoso che aiuta a nutrire lo spirito e la vita della mente. Ed è anche perfetto per gli appassionati di fiori. La scelta matta, poi, si fa presto sorpresa: in poco tempo la libreria diventa un punto di riferimento non solo per la comunità del villaggio, ma pure per la tanta gente che arriva da fuori e si mette in macchina tra un lockdown e l’altro, facendo lo slalom tra una zona gialla e una zona arancione, per andare a vedere questa nave magica apparsa sulla collina. Ci sono posti che esistono prima di esserci: non si tratta di saperli immaginare, ma di saperli vedere per tirarli fuori dall’invisibile. Donati ha fatto esattamente questo.

Dove prima c’era una casa che cadeva a pezzi, lei ha fatto spuntare una libreria. Le pieghe del tempo e dello spazio sono morbide, permeabili: come i Maya hanno sempre saputo, tutto accade nello stesso momento. Perciò anche i posti amati e che ancora devono esistere, nel luminoso invisibile esistono già. Si riesce a distinguere il luminoso invisibile dagli altri invisibili, ci si potrebbe chiedere a questo punto? La risposta è: sì, perché ha una frequenza, come le onde radio. Tuttavia, se le cose lette fin qui dovessero farvi pensare che la storia di Alba sia stata sempre rose e fiori (per stare in tema), sappiate che non è così. Nella casa dove da grande fa la sua magia, da piccola ha vissuto in povertà, senza bagno, con una madre non molto brava a esprimere i suoi sentimenti e un padre (molto più giovane) che quando Alba aveva sei anni andò via con un’altra donna. Nonostante questo, lei con il padre ha creato un legame molto forte, e lui e la madre sono tra le figure indimenticabili di questo libro. Purtroppo, siccome la vita visibile finisce, se ne sono andati da poco entrambi (dopo la consegna, durante l’editing, “in un frullo d’ali”). Ma, i Maya lo sanno, è tutto sempre qui. E non si smette di essere figli: né dei nostri genitori, né dei luoghi che loro ci hanno insegnato ad amare e che rimangono il nostro dono, come se avessimo un antenato in più.

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