(foto LaPresse)

Appello per Guia Soncini valletta spettinata al prossimo, rivoluzionario, Sanremo

Guia Soncini

Il Festival e le ragioni che la ragione non conosce. "Voglio condurre Sanremo perché voglio fare l’ultimo gesto rivoluzionario possibile"

Cara Annalena, mi offro fin d’ora per condurre il prossimo Sanremo, Baglioni o non Baglioni, Favino nudo o non nudo, nel ruolo della valletta grassa o di quella che non s’è manco pettinata (aggiornamenti delle categorie “bionda” e “mora”). Voglio condurre il prossimo Sanremo non perché sia in grado di mandare a memoria gli ormai almeno sei nomi che ci vogliono per scrivere una canzone (non mi ricordo neanche il mio numero di telefono), non perché sappia scendere la scala coi tacchi (al primo gradino mi cappotterei, al secondo mi sfilerei le scarpe imprecando), non perché abbia talenti tipo ballare, intrattenere, cantare (t’ho mai raccontato di quando mi bocciarono al provino per lo Zecchino d’oro?).

Voglio condurre Sanremo perché voglio fare l’ultimo gesto rivoluzionario possibile. Ieri l’ennesimo assessore ha ringraziato in conferenza stampa (perché nella conferenza stampa d’un programma televisivo intervengono gli assessori del comune da cui va in onda?) perché avevano parlato dei fiori di Sanremo, inquadrato i fiori di Sanremo, regalato i fiori di Sanremo. Voglio salire su quel palco e dire “io quando mi regalano dei fiori li lascio morire perché non possiedo un vaso”.

Guia Soncini

 

Cara Guia, Sanremo ha delle ragioni che la ragione non conosce. Non puoi arrivare tu, valletta spettinata, e stravolgere le conferenze stampa, eliminare gli assessori, assassinare i fiori. L’hai sentita l’altra sera Fiorella Mannoia, “portaci delle rose, nuove cose”. Sono le leggi della memoria. Io quindi ti prometto molti vasi, già con l’acqua dentro, tu prometti moltissimi duetti, vecchie canzoni, vecchi signori in concerto perenne.

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