
Cesare Parodi, presidente dell'Anm, alla protesta contro la riforma Nordio (Ansa)
Il Bi e il Ba
A rivoluzione compiuta, iniziano le difficoltà. Così sarà la separazione delle carriere
La magistratura associata farà tutto ciò che è in suo potere (non poco) per sabotare e svuotare la riforma. Occorre essere vigili, anche perché l'informazione giudiziaria drogata attribuirà alla separazione tutti i guasti della giustizia. Per vederne i frutti ci vorrà almeno una generazione, anche due
Il sì del Senato alla separazione delle carriere mi ha riportato alla mente una frase della Battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo, che cito a memoria (ma non credo di sbagliarmi di molto): “Iniziare una rivoluzione è difficile, altrettanto difficile è continuarla, e la cosa più difficile di tutte è vincerla; ma è solo dopo, quando l’hai vinta, che cominciano le vere difficoltà”. Ammesso che la navicella arrivi in porto e che si superi anche lo scoglio del referendum, alcune difficoltà sono fin troppo prevedibili: la magistratura associata farà tutto ciò che è in suo potere (e non è poco) per sabotare la riforma e svuotarla accuratamente dal di dentro, come già fece con il nuovo codice.
Servirà dunque una classe politica vigile, che non si accontenti di aver piantato la sua bandierina ma che abbia una chiara visione strategica di lungo periodo. Su questo noi comuni algerini possiamo ben poco. C’è un’altra difficoltà, tuttavia, che ci richiama a gran voce sul fronte. Nei prossimi anni, infatti, la nostra informazione giudiziaria drogata attribuirà alla separazione delle carriere tutti i guasti della giustizia, e userà ogni disfunzione come pretesto per suonare il piffero per la controriforma. Ebbene, starà a noi ricordare agli italiani che i primi veri frutti di questa riforma li potranno vedere tra una generazione, forse perfino tra due: il tempo necessario perché la lettera della legge scenda nello spirito della cultura professionale dei magistrati. Chiunque darà prematuri annunci di sventura (o prematuri proclami trionfalistici: ma saranno di meno) dovremo trattarlo per quel che è: un mentitore e un imbroglione. Intanto, avanti con la rivoluzione, fino alla vittoria.

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