Foto Paolo Giandotti/Ufficio Stampa Quirinale/LaPresse

Ognuno ci vede il governo che (non) vuole

Guido Vitiello

Troppo a destra, troppo a sinistra, troppo tecnico, troppo politico. Mentre finora, l'esecutivo Draghi non ha fatto che giurare e tacere

Scrive Chesterton: “Supponete che noi sentiamo parecchi uomini parlare di uno sconosciuto. Supponete che noi ci troviamo imbrogliati sentendo che alcuni dicono che è troppo alto e altri troppo basso; che alcuni trovano da dire sulla sua grassezza, altri lamentano la sua magrezza; alcuni lo giudicano troppo bruno, altri troppo biondo”. Potrebbe trattarsi di uno scherzo di natura. Ma c’è un’altra spiegazione: “Uomini scandalosamente alti possono avere l’impressione che sia basso, uomini molto piccoli possono trovarlo alto; vecchi bellimbusti che crescono per traverso possono considerarlo insufficiente pieno, vecchi vitaiuoli che vanno affinandosi possono aver l’impressione che si espanda di là dei sobri confini dell’eleganza; forse gli svedesi (che hanno la chioma pallida come la stoppa) lo chiamerebbero moro, mentre i neri lo stimerebbero indiscutibilmente biondo. Insomma questa cosa straordinaria non sarebbe che una cosa ordinaria”. Il governo Draghi non ha fatto che giurare, e tacere. Eppure c’è già chi dice che è il governo del padronato nordista, chi dice che è egemonizzato dalla sinistra; chi lo ritiene troppo tecnico, chi troppo politico; chi ci vede uno scialbo rimpasto del Conte-ter, chi un radicale mutamento di paradigma che chiude una fase storica. Non vedo l’ora di farmi largo nel capannello e di vederlo coi miei occhi, questo governo Draghi.

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