Agostino Santillo, senatore campano del M5s (foto dal suo profilo Facebook)

Il M5s è contro le condizionali, ma anche contro il congiuntivo

Domenico Di Sanzo

Ritratto del senatore Santillo, grillino sovranista che detesta il Mes, ma fa a cazzotti con la grammatica. Quando la confusione sulla sintassi è lo specchio del caos politico (e mentale)

Le parole sono importanti. Non lo sa, ma ce lo dimostra involontariamente il senatore grillino Agostino Santillo, che è anche facilitatore regionale della Campania per le relazioni interne nel Team del Futuro locale del M5s. Quale migliore compendio della confusione stellata sul Mes di una breve clip video di Santillo che, intervistato dalla trasmissione di Rete4 Super Partes, tenta di spiegare i motivi per cui il Movimento sarebbe contrario all'adozione del Fondo salva stati. E scopriamo che in realtà è tutta una questione di condizionalità, certo, ma anche di condizionali usati al posto del congiuntivo. Non ci permettiamo di parlare di ignoranza, la scivolata può capitare, soprattutto quando non si ha ben chiaro in testa cosa si vuole dire. È il caos grammaticale, specchio riflesso dello sbandamento politico. E quindi, via all'ascolto di Santillo.

 

Per far capire di essere contrario al Mes esordisce dicendo che no, "noi non siamo contro al Mes per una presa di posizione". Un no che non è una presa di posizione, e allora cos'é? "Siamo contrari perché si tratta di una richiesta di soldi, quindi di un finanziamento da restituire con determinati tassi, anche se bassi, ma con delle condizionalità". Alla fine eccola la parola magica attorno alla quale ruotano tutte le contorsioni linguistiche di chi tenta di convincere il prossimo che sarebbe meglio rifiutare 37 miliardi di euro da spendere in sanità: le condizionalità. E non si capisce perché non parlare, più chiaramente, di condizioni.

 

 

Cosa sarebbe un discorso fumoso senza un motto e una parola in inglese? Subito accontentati con "l'ottimo che è nemico del bene" e il "planning". Poi continua la spiegazione del No al Mes e arriviamo finalmente al condizionale che c'è dove non ci dovrebbe essere. Un po' come le condizionalità. "Siamo contro la condizionalità perché vogliamo evitare che questi soldi che si prenderebbero dal Mes in prestito e da restituire attraverso delle tranche, diventerebbero poi una Spada di Damocle sull'Italia". A parziale discolpa di Santillo potremmo dire che forse la confusione deriva dal fatto di essere un grillino di stampo molto "sovranista" che è finito in maggioranza con il Pd. Lo stesso partito che il senatore non ha voluto accanto al M5s nella sua Campania. Santillo infatti si è distinto come uno dei maggiori oppositori al tentativo di alleanza con il centrosinistra alle prossime regionali campane. E alla fine dell'anno scorso ha rischiato di diventare facilitatore nazionale per le Infrastrutture nel Team del Futuro. Ma sul Mes ha dimostrato che non è vero che il M5s non è più il partito del no. Sono quelli del doppio no. No alle condizionalità, no al congiuntivo.

 

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