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Astrologia del voto in Lombardia. Per chi girano le date

Fabio Massa

Maroni, Gori, Rosati e Violi. Cosa dicono gli astri a proposito dell'election day di marzo

Astrologia dell’election day. Si vota a marzo per il Parlamento elettorale, e l’allineamento degli astri con il voto del Pirellone può mutare l’oroscopo di candidati e partiti. Qui si strologa sul nord.

 

ROBERTO MARONI (15 marzo), PESCI – La previsione scontata è che l’election day tra elezioni politiche ed elezioni regionali favorirà non poco il governatore in carica. Del resto si sa come è la storia del signor De La Palice. Gioisce, il Bobo dall’occhiale rossonero, perché sa che l’onda di destra monta e che l’accorpamento con le politiche renderebbe le regionali oltremodo più facili per chi ha il vento dei sondaggi in poppa. Ma visto che non ci sono rose senza spine, questo vorrà dire che la Lega (Nord, o senza Nord), avrà una bella spinta a favore di Salvini e dei salviniani, e non si sa quanto invece dei maroniani. La mossa di Gianni Fava a Chignolo Po, con Bossi, e il tentativo di costruzione di una minoranza interna non hanno smosso gli amministratori locali. Mediaticamente è stata un successo, ma manca la struttura di base. C’è chi ha qualche timore per Varese, dove Grande Nord potrebbe rosicchiare qualche voto. Ma i Pesci incrociati con i pianeti sincroni sul 4 marzo fanno prevedere che il compleanno di Maroni potrebbe essere felice. Sicuramente lo è adesso, per la scadenza elettorale.

 

GIORGIO GORI (24 marzo), ARIETE - In consiglio comunale a Milano è circolato un documento firmato da tutta la sinistra sull’importanza di scongiurare l’election day. Pure Gori si è espresso. Del resto, la scadenza nazionale del 4 marzo è una vera iattura. A meno che non si riesca a piazzare un cuneo tra Berlusconi e Salvini, e tra Salvini e Maroni. Forse quando le vesti saranno definitivamente stracciate, la strategia diverrà aggressiva in questo senso. Gori, intanto, punta sul territorio, con le sue Cento tappe. Senza camper e senza treni, ma con le scarpe da consumare. Bene così, del resto il candidato è buono e anche temibile per Maroni. Certo, con due mesi in più sarebbe meglio. Ma del resto, l’allineamento degli astri racconta anche che due mesi in più costano un bel po’ in più, e concentrare gli sforzi sul periodo più breve potrebbe non essere male.

ONORIO ROSATI (16 ottobre), BILANCIA - L’ex segretario della Camera del Lavoro di Milano, l’ex enfant prodige della Cgil, l’uomo forte di Mdp in Lombardia sarà il candidato di Liberi e Uguali alle prossime regionali. L’ufficialità non c’è perché lui ha dichiarato che vuole aprirsi a una consultazione tra simpatizzanti ed elettori. Però, insomma, non è più una voce ma qualcosa di più. Per un partito appena nato dalla scissione dell’atomo sinistro, impresa dura farsi conoscere e prendere voti in soli tre mesi di tempo. Mission impossible? Più o meno. Ma l’election day potrebbe rivelarsi una scelta decisiva: tutti quelli che vedranno Gori come Renzi, e Renzi come Gori, e che voteranno contro l’ex presidente del Consiglio, voteranno anche contro l’attuale sindaco di Bergamo e finiranno dritti dritti su Rosati. Almeno, lui è pronto a sperarci. Se non andrà così, per lo meno si potrà dare la colpa ai tempi stretti (grande classico).

 

DARIO VIOLI (4 maggio), TORO - Il candidato del Movimento cinque stelle sa che la partita in Lombardia è difficile. Tradizionalmente il nord è terra amara per i cinque stelle. Ma ogni sorpresa è possibile. Di certo arrivare alle elezioni con la spinta di un voto di opinione forte, perché in abbinata con l’election day, rende il sonno di Violi più tranquillo. Per adesso se ne sta acquattato pronto a giocare di rimessa su Gori e Maroni, mentre sceglie la macchina elettrica con la quale percorrerà in lungo e in largo la Lombardia.

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