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Gran Milano

La filiera del biometano. Così la regione fa economia circolare

Daniele Bonecchi

Cambiare verso nel sostenere lo sviluppo del territorio: ecco il progetto BIO4RESILIENCE, ad opera delle aziende del settore ambientale come Lombardy Green Chemistry Association e Gruppo Ricicla dell’Università degli Studi di Milano

Più circolare di così, è impossibile. Perché parlare di “economia circolare” va di moda ma misurare nei fatti l’efficacia di un processo è diverso. Regione Lombardia ha deciso di cambiare verso nel sostenere lo sviluppo delle aziende del territorio, puntando sulle filiere e sulla circolarità. Questo progetto di filiera è denominato: BIO4RESILIENCE. Biometano e scarti organici per la resilienza e l’indipendenza dalle risorse non rinnovabili di energia e materia, e il nome dice molto. L’azienda capofila si chiama Acqua & Sole srl, attiva nel settore del recupero degli scarti organici e processi di distribuzione del biometano derivante dal proprio impianto di digestione (sì chiama così) moderno e a prova di esalazioni. Il partenariato è composto da 23 soggetti pubblico-privati (aziende, istituti di ricerca, università), attivi nel settore dell’ecoindustria lombarda per la conversione di sottoprodotti agricoli e rifiuti biologici in biocombustibili (biometano), energia e matrici fertilizzanti.

Si tratta di aziende del settore ambientale come Lombardy Green Chemistry Association e Gruppo Ricicla dell’Università degli Studi di Milano, impiantistiche come AB Impianti srl, Agromatrici srl, Agrorisorse srl, o partecipate pubbliche delle acque come il Gruppo CAP Holding spa. Il cambio di rotta della Regione l’ha voluto Guido Guidesi, assessore alle Attività produttive, che ha deciso di abbandonare i contributi a pioggia per puntare sulle filiere intelligenti (ne abbiamo scritto la settimana scorsa). In questo caso, avviando la sperimentazione, che ora diventerà un intervento stabile del valore di 40 milioni. La Regione ha fissato, per la filiera BIO4RESILIENCE, un contributo di 399.500 euro. Federica Barone, responsabile del progetto di filiera BIO4RESILIENCE e capo dell’ufficio tecnico di Acqua & Sole, società capofila, spiega al Foglio: “Noi come azienda stiamo lavorando sui modelli di filiera, per fare rete e integrare competenze ed esperienze diverse. Regione Lombardia ci ha individuato come modello innovativo, il Dna della collaborazione ci appartiene e ne abbiamo approfittato per fare rete in modo stabile e produttivo. Come filiera noi ci dedichiamo al recupero e alla trasformazione: uno degli obiettivi prioritari è la produzione di energia col biogas. L’obiettivo è integrare le competenze di tutti”.

Il principale elemento del progetto è l’implementazione di un modello di simbiosi territoriale che utilizzi un impianto di recupero di rifiuti organici già in esercizio (Acqua & Sole) come “centrale” di produzione di energia e matrici fertilizzanti. L’efficienza e la modernità degli impianti di trasformazione permette un incremento della produzione di biogas e di biometano. Va ricordato che l’immissione in consumo di biometano liquefatto nel settore trasporti consente un risparmio dall’80 al 121 per cento in termini di emissione di gas serra. La valorizzazione agronomica delle matrici fertilizzanti derivanti dal recupero di scarti organici consente di sostituire più del 70 per cento del fabbisogno di fertilizzanti chimici dell’agricoltura cerealicola. “Già oggi – spiega Barone – i 2/3 dell’energia che produciamo la cediamo in rete, il biogas si può trasformare in un vettore energetico flessibile, può diventare energia elettrica, calore, o biometano e quindi potremo immetterlo nella nostra rete e farlo utilizzare dai cittadini. Abbiamo anche vinto un bando coi fondi Pnrr per realizzare una rete di riscaldamento e alimentare gli agglomerati vicino a noi, al confine tra Pavia e Milano, centri come Binasco, Casarile e altri.

Per produrre più energia dobbiamo raccogliere più scarti organici, la potenzialità c’è”. Acqua & Sole realizza e gestisce – grazie anche al sistema filiera – gruppi di cogenerazione, alimentati da biogas da discarica o da biomasse su tutto il territorio italiano: l’azienda attualmente produce e consegna alla rete complessivamente circa 55 mila MWh annui di energia elettrica. Sono in fase di ultimazione i lavori di realizzazione della stazione di servizio di distribuzione al pubblico di Biocarburanti nel comune di Vellezzo Bellini, presso cui saranno distribuiti al pubblico il biometano in forma gassosa e l’energia elettrica prodotta dal connesso impianto di “Recupero degli elementi nutritivi per la produzione di fertilizzanti rinnovabili e di biometano”. Il progetto è in linea con la filosofia di valorizzazione dei rifiuti come risorsa del territorio ed andrà ad affiancarsi ad attività che Acqua & Sole ha già intrapreso nel settore agricolo con la produzione di fertilizzanti organici 100 per cento rinnovabili che hanno progressivamente sostituito i fertilizzanti chimici. Significa andare oltre l’economia circolare: “Da noi si parla di responsabilità circolare”.

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