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Fiera Milano, il “buon Samaritano” utile a  tutta la città

Daniele Bonecchi

Dall’ospedale alle strutture olimpiche (che erano nei guai) all’ ospitalità alla Rai. Non solo business ma partner civile

Si sa, le amministrazioni locali vivono in costante affanno economico. Il Comune di Milano, per sostenere un complesso sistema di welfare e di servizi, è “costretto” a aumentare il ticket d’ingresso per le auto e semina autovelox in città, con la scusa della sicurezza, per fare cassa. Ma in città ha fatto la sua comparsa il buon Samaritano. “La Fiera storicamente ha un’anima generosa”, racconta al Foglio Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera. E ricorda: “Già nel 1946, per la ricostruzione post bellica, l’allora presidente della Fiera mise a disposizione della Scala il palazzo delle Scintille per ospitare la stagione scaligera, come risposta alle sollecitazioni del sindaco Greppi. Il palazzo diventò così il simbolo della ripartenza di Milano”.

Quella del buon Samaritano “è una sensibilità che abbiamo tutti noi della Fiera (ora ci sono io rappresentante pro tempore) e con l’ospedale in Fiera durante il Covid avevamo voluto dare una mano alla città in un momento drammatico. Le quattro colonne portanti della Fondazione sono: l’attività di FieraMilano, il patrimonio dell’ente, la cultura con la nostra accademia, l’attenzione alla nostra comunità. Perché sostenibilità vuol dire anche darci tutti una mano, in particolare nei momenti difficili”. Il rapporto con la città è solido, “FieraMilano fattura 300 milioni e la Fondazione più di 50 – conclude Pazzali – la cosa importante è l’indotto, che arriva a 800 milioni e mette in condizione le imprese di produrre 46 miliardi di business. E’ un formidabile strumento di politica industriale che offre alla città la propria leadership”.

Così, chi quando pensa la parola “Fiera” pensa solo a stand e “saloni”, non pensa a tutto il vero significato di un pilastro del sistema Milano. E’ iniziato tutto con l’epidemia di Covid. E’ così che è nata a Pazzali (col reciproco sostegno di Attilio Fontana e la mano operativa di Guido Bertolaso) l’idea di aprire un reparto ospedaliero nei padiglioni del Portello, destinato ai malati. Bilancio finale lusinghiero: dopo aver realizzato – con la supervisione del Politecnico – la struttura in soli dodici giorni, ha curato oltre 350 pazienti gravi. L’ospedale in Fiera si è rivelato utilissimo in quei mesi duri aiutando la gestione dei pazienti e alleggerendo le terapie intensive degli ospedali cittadini. In seconda battuta al Portello e poi al palazzo delle Scintille è stato allestito il mega centro vaccinale che ha permesso di evitare il contagio a 2,5 milioni di persone. L’altro “miracolo” di Fondazione Fiera è stato garantire alla Rai – dopo anni di attese e polemiche – l’area per il nuovo centro di produzione. Infatti mamma Rai abbandonerà la storica sede di corso Sempione e i costosissimi studi di via Mecenate per approdare in Fiera dove oggi sorge MiCo (che verrà spostato nell’area adiacente), tra via Gattamelata e via Colleoni. Area preferita ai padiglioni 1 e 2 del Portello, adiacente al nuovo quartiere di Citylife. Con la benedizione del cda Rai atteso progetto da 56 mila mq. ha preso l’avvio.

 

Ma nel piano industriale della Fondazione ci sono altri due interventi che rivelano una logica di appoggio strategico alla città. La prima è una struttura ricettiva, che sta sorgendo a poche decine di metri dall’Allianz MiCo e ospiterà circa 178 camere per un totale di 22 piani. L’Hotel, progettato da AMDL Circle punta a soddisfare le necessita (sempre in crescita) per i congressisti e per le persone che soggiornano in città per turismo o per affari. Fondazione ha selezionato il Gruppo UNA come gestore della struttura. L’altra struttura che sta nascendo nell’area del Portello è il Campus Gattamelata, che dovrà sostenere l’ospitalità di studenti e ricercatori che gravitano nelle università e nelle istituzioni della città. Anche in questo caso, una mossa di aiuto strutturale a Milano, alle prese con una drammatica crisi di ospitalità. L’altro intervento che ha tolto le castagne dal fuoco all’amministrazione comunale (e non solo a lei) è stato il “salvataggio” delle Olimpiadi, visto i ritardi e le difficoltà nel realizzare le infrastrutture necessarie.

Fondazione Fiera Milano infatti si è resa disponibile in questi mesi per dare una mano all’organizzazione delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 mettendo a disposizione i suoi spazi per la realizzazione della pista di Pattinaggio e della Venue di Hockey femminile. E anche il media center sarà ospitato all’interno dei padiglioni del Portello in viale Scarampo. Il progetto della pista di pattinaggio prevede l’unificazione dei padiglioni 13 e 15 in un unico edificio per un totale di oltre 35 mila metri quadrati di superficie in grado di ospitare la pista di velocità di 400 metri, una tribuna da circa 6.500 posti a sedere con visibilità totale del circuito, oltre a una pista lunga di allenamento, spogliatoi e ulteriori strutture necessarie all’organizzazione. I padiglioni adattati per le Olimpiadi, una volta concluso l’evento, potranno essere destinati a nuove iniziative ed eventi per il grande pubblico. Infine, grazie alla visibilità mondiale data dall’evento, Fiera Milano potrà rafforzare il percorso di internazionalizzazione già avviato con la presenza oggi in Cina, Sudamerica e Sudafrica. Mentre saranno i padiglioni 22 e 24 di Fiera Milano-Rho a ospitare la venue di Hockey 2. Questa soluzione, individuata grazie al lavoro di squadra tra i tecnici della Fiera, il Comune di Milano, la Regione Lombardia, il Comitato organizzatore dei Giochi, risponde perfettamente ai requisiti di progetto.

La Fondazione, con Fiera Milano Spa, non trascura certo il processo innovativo che attraversa il mondo delle fiere. “Siamo di fronte a un passaggio fondamentale per il mercato – spiega Roberto Foresti – vice direttore generale della Spa –perché ci trasformiamo da azienda che ha storicamente sviluppato esclusivamente le fiere fisiche a soggetto che, accanto a queste, sviluppa quelle digitali. I rapporti con i nostri clienti si intensificano perché offriremo la possibilità di presentarsi al meglio sul mercato, li aiuteremo a ottimizzare le proprie competenze attraverso l’erogazione dei servizi, analizzeremo i comportamenti dei nostri clienti e la piattaforma di Fiera all’avanguardia rimarrà costantemente accessibile”. Un altro contributo alla crescita e alla modernizzazione della città.
 

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