Occuparsi di pubblica istruzione è spesso un compito ingrato, come dimostrano i vari ministri passati alla storia più per le contestazioni ricevute e qualche gaffe che per le riforme varate. Se guardiamo a non poche vicende scolastiche degli ultimi mesi, finite con l’essere affrontate in luoghi non proprio istituzionali come le piazze o le aule di un tribunale, anche il comune di Milano rischia di finire nella galleria dei ricordi negativi. Sala ha affidato al vicesindaco Anna Scavuzzo l’Istruzione e l’Edilizia scolastica, deleghe che negli ultimi tre mandati sono state assegnate a due assessorati distinti, fatta eccezione il breve periodo di Laura Galimberti. Più poteri e maggiori responsabilità necessari per perseguire le politiche dell’istruzione, come spiega al Foglio l’assessore: “Abbiamo un patrimonio significativo di oltre 550 plessi, una buona parte si trova all’interno delle mura spagnole e sono i più problematici perché datati e spesso sottoposti a vincoli che non ci consentono di adeguarli alle esigenze delle scuole moderne. Più agevole è intervenire in quelli periferici, di solito più piccoli e di recente edificazione”.
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