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Il MedFest di Lecco (e dintorni), un evento culturale con molte scoperte territoriali

Paola Bulbarelli

Parte il Festival del medioevo “alle radici della cultura europea”. Dodici giorni di appuntamenti per respirare aria medievale

Si può partire dal ponte Azzone Visconti, simbolo della Lecco medievale, biglietto da visita della città. Per poi passare dalle tre chiese sul monte Barro: la chiesa di Santa Maria, risalente al 1400, dell’Eremo di Monte Barro; la Cripta di San Michele, nella frazione di San Michele di Galbiate; e poi la chiesa di Sant’Agata di Pescate (borgo più in là nei secoli nobilitato da Manzoni). Altra chiesa gioiello, Santa Maria sopra Olcio, piccola e isolata sui monti che sovrastano la sponda lecchese del lago, raggiungibile solo da un sentiero che ha inizio da Somana. Si possono immaginare le battaglie del 1400 tra il Ducato di Milano e la Serenissima alla rocca di Brivio, dove i segni sono ancora visibili, sul confine naturale dell’Adda. Da vedere, anche se nel percorso che vi stiamo illustrando non compare, è lo straordinario complesso benedettino di San Pietro al Monte a Civate, uno dei capolavori assoluti del romanico lombardo, inserito dal 2016 nella Tentative List dell’Unesco come patrimonio dell’umanità. Lo si raggiunge da Civate in un’ora circa di cammino su un sentiero ciottolato. 


Ma per non faticare e poter respirare ugualmente aria medievale – e riscoprire le antiche radici di un territorio lombardo ancora in via di rivalutazione – a Lecco, dall’8 al 20 settembre è nato il MedFest, Festival del medioevo “alle radici della cultura europea” (non solo di territorio lecchese di parla). A organizzare l’evento, una delle novità lombarde in questa ripresa autunnale, è Res Musica – Centro ricerca e promozione musicale – con il contributo del Comune di Lecco e del Fondo Sostegno Arte dal Vivo, la collaborazione di Fai Delegazione di Lecco e Provincia di Lecco e il patrocinio di Regione Lombardia. Uno sviluppo naturale, inevitabile verrebbe da dire, del successo del Dante Festival Lecco dello scorso anno, promosso dallo stesso nucleo di persone e associazioni per i 700 anni della morte del Poeta, e che ha dimostrato le molte possibilità e vivacità del lecchese. MedFest propone in 12 giorni 15 diversi appuntamenti in altrettante location, oltre a 2 spettacoli dedicati alle scuole, ma comunque aperti al pubblico. “E’ un evento poliedrico che riscopre i luoghi nascosti del nostro territorio, e li valorizza con la musica, il teatro, il cinema, la conoscenza, il cammino, il cibo – racconta Ancilla Oggioni, direttrice artistica del Festival insieme a Gerolamo Fazzini e ad Angelo Rusconi – E vuole essere il numero zero di un grande progetto: mettere a sistema lo straordinario patrimonio del Romanico lariano attraverso un programma di iniziative che lo valorizzano”.

 

Il primo appuntamento è per questa sera (ore 21) al Palazzo delle Paure di Lecco con Glauco Maria Cantarella, medievalista e docente emerito dell’Alma Mater di Bologna, su “I  Cavalieri del Cielo - I monaci di Cluny”. Venerdì 9 (ore 21) il primo dei numerosi concerti: a Villa Manzoni (dove è in programma il 15 settembre anche una cena medievale) una chicca con l’Ensemble Sensus in “AMAN SEPHARAD”, un concerto di canti delle comunità ebraiche del Mediterraneo. Tra gli spettacoli teatrali, incuriosisce l’11 settembre (sempre ore 21) “Io, Eloisa. Una storia medievale”, con Ancilla Oggioni, Matteo Zenatti ed Elisabetta de Mircovich, una rilettura della vicenda di Eloisa e Abelardo vista con gli occhi di lei: nel chiostro della chiesa di Pescarenico. Il 16 settembre, in una delle molte location del lecchese brianzolo da scoprire, il convento di Santa Maria Nascente di Sabbioncello a Merate, ci sarà invece la prima assoluta di “Una città tutta per sé” con Elisabetta Vergani e Sara Calvanelli, una produzione Farneto Teatro-MedFest liberamente tratto da “La città delle dame” di Christine de Pizan: la poetessa (era nata a Venezia, ma sposò un nobile francese, e lì visse e scrisse nella seconda metà del Trecento) è considerata la prima donna scrittrice “professionista”, nella cultura europea.

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