(foto di Francesco Ungaro su Pexels)

terrazzo

La Veneranda Fabbrica delle idee che rimette il Duomo al centro

Paola Bulbarelli

Un progetto di Google Arts & Culture ha digitalizzato tutte le vetrate della chiesa più famosa di Milano: "resi accessibili i dettagli nascosti al pubblico"

Il consiglio è di approfittare dell’estate, la stagione che permette di salire sulle Terrazze del Duomo e potersi confondere finché fa notte tra le 135 guglie in marmo di Candoglia, che disegnano verso il cielo il profilo della Cattedrale. Senza dimenticare che il Duomo ospita più di 3.400 statue, molte delle quali si trovano sulle sue maestose Terrazze, la vista più bella della città. C’è un’istituzione importante in città, si chiama appunto Veneranda Fabbrica del Duomo, e nonostante sia antica non perde il passo dell’innovazione. Dal 2 giugno al 28 luglio, ogni giovedì, ha deciso che i visitatori del Duomo potranno salire fino alle 22 (ultima salita alle ore 21 e 10) e godersi il tramonto con tanto di accompagnamento musicale dal vivo e visita guidata di un'ora. Inoltre, martedì 14 giugno e martedì 12 luglio, dalle ore 18 e 30, la Veneranda, ente istituito da Gian Galeazzo Visconti nel 1387 e preposto alla conservazione e valorizzazione della Cattedrale, offre la possibilità di visitare il Museo del Duomo (si entra da Palazzo reale) gioiello poco conosciuto e con un aperitivo nel suggestivo cortile interno e assistere, nella chiesa di San Gottardo in Corte, a un concerto della Cappella Musicale del Duomo, diretta da monsignor Massimo Palombella. E da venerdì 3 giugno la Cava di Candoglia, dove viene estratto da oltre sei secoli il prezioso marmo del Duomo, all’imbocco della Val d’Ossola, riapre finalmente alle visite guidate.

 


Ma la Veneranda guarda al futuro. C’è pure un altro modo di visitare il Duomo, comodamente seduti in poltrona, grazie a innovativo progetto affidato a Google Arts & Culture e da pochi giorni attivato: il progetto “Milan Cathedral Remixed”, che ha digitalizzato in alta definizione tutte le vetrate del Duomo, rendendole fruibili attraverso una app da pc o smartphone. La realizzazione è durata due anni, durante i quali le telecamere del colosso di Mountain View hanno catalogato e digitalizzato gli ambienti e le opere d’arte. Oltre 500 immagini, più di 50 vetrate digitalizzate per un totale di oltre 2.000 antelli (i riquadri in vetro colorato) in Gigapixel, e 15 percorsi su Street View nella Cattedrale e all’interno del Museo. E’ possibile, inoltre, esplorare online i punti più nascosti come la Cripta o quelli più alti e conosciuti come le Terrazze.

 

Si tratta, da un punto di vista storico e scientifico, della messa a disposizione digitale di un patrimonio d’arte unico. “Sappiamo che Shelley amava leggere la ‘Divina Commedia’ alla luce ‘tenue e dorata’ delle vetrate del Duomo. Hans Christian Andersen, forse pensando a una favola, ne rimase colpito dal mistico bagliore, così come il primo scrittore degli Stati Uniti d’America, Mark Twain, che qui giunse nel 1869. Quanti sguardi si sono posati sul nostro Duomo, casa dei milanesi e di tutti coloro che ne abitano la bellezza. Ma quanti dettagli nascosti, posti a decine di metri da terra, sono rimasti celati alla vista del visitatore, accessibili soltanto agli operai della Veneranda Fabbrica del Duomo?”, si domanda Fedele Confalonieri, presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano. E conclude: “Esplorare l’architettura e le vetrate che incantarono questi scrittori, a distanza ravvicinata, è oggi possibile”. 

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