Gran Milano

Tutta la città può essere un film. Ecco Milano City Studios

Paola Bulbarelli

Tra i grattacieli del capoluogo lombardo ci sono spazi indoor e outdoor, che possono fungere da location per la realizzazione di eventi live o digitali, spot pubblicitari e tanto altro ancora

Milano come un grandissimo set cinematografico, come del resto è nel suo destino. Ma è ciò che spera di realizzare, aggiornando l‘e vecchie “location” dei ’immagine dei film del passato a una nuova visibilità e contemporaneità, Andrea Baccuini. Lui è il ceo di Big Spaces, società di Venue Management italiana, con sede a Milano, che individua e gestisce spazi della nuova eccellenza architettonica e urbanistica milanese e ne ne fa set fascinosi, capaci  di amplificare i contenuti visivi: siano cinema, pubblicità, o altri tipi di eventi. “Milano deve ‘rendere’ – spiega il manager, il cui lavoro è essere intermediario tra gli spazi, i luoghi, e il cinema, la pubblicità  – Ma per farlo bisogna metterla sul mercato in maniera strutturale e lo può fare solo un privato che di lavoro fa questo. Questo settore è esploso con le piattaforme digitali. Noi siamo pronti per questo, Milano se lo merita, ne vorrei parlare con il sindaco”. 


Intanto si inizia da Porta Nuova. Lì, tra i grattacieli, ci sono le location indoor  come The Theatre (3.000 metri quadri “dove tutto è possibile”, dicono gli organizzatori, con una capienza di 1.200 persone); The Studio (1.200 mq con tanto di camerini, sale trucco e parrucco, meeting room e sale regia), un vero set cinematografico; The Glass (300 mq trasformabili); The House (quasi mille metri trasformabili per ogni esigenza o set su due piani); The Attico (600 mq al 26esimo piano); Town Homes (vere e proprie villette in città). Spazi a disposizione per i clienti e le loro esigenze produttive. Ma non finisce lì. C’è pure la parte outdoor con The Square piazza Gae Aulenti, The Park Parco BAM-Biblioteca degli Alberi. Ovvero gli spazi che tutti noi conosciamo ma che possono essere utilizzati per le produzioni. Unendo il dentro e il fuori si ottiene Milano City Studios, 20 mila mq complessivi, tra grattacieli, uffici, abitazioni, percorsi ciclabili, passeggiate pedonali e superfici all’aria aperta, un modello innovativo di location per la realizzazione di eventi live o digitali, spot pubblicitari, riprese televisive e cinematografiche, lanci di prodotto, temporary shop, shooting fotografici e tanto altro ancora. Non è Cinecittà, ma forse è meglio da un punto di vista tecnologico e di modernità d’impianti. 


Tutto è cominciato nel 2013 quando Coima Sgr, proprietaria, incarica Big Spaces di promuovere, gestire e commercializzare le aree del distretto di Porta Nuova disponibili per locazioni short-term. Dal 2013 a oggi i ricavi per l’affitto di location sono arrivati a oltre 15 milioni di euro; i visitatori complessivi a più di 3 milioni di persone; gli ospiti dal vivo, circa 1,2 milioni di persone. Un’industria, un business che corre. Basta un dato: l’indice di utilizzo giornaliero delle location disponibili è di 1,6, significa 596 giornate di attività all’ann. “Milano City Studios è un progetto che nasce dai muscoli – continua Baccuini – che detta così sembra un po’ arrogante ma la verità è questa. Abbiamo pensato a Milano, città che non ha niente da invidiare per per profilo, per storia, per architettura, per attrattività a tantissime altre città del mondo, tenendo anche conto che la televisione commerciale in Italia è nata qui. La domanda  è stata semplice: se il mercato delle produzioni aumenterà in maniera esponenziale, dove lavoreranno, dove produrranno, di cosa avranno bisogno?”. Ora è tutto più smart con produzioni velocissime, le scenografie o sono digitali o opportunistiche, cioè girano dove c’è già tutto fatto, spiega il manager. “E Porta Nuova nella sua morfologia ha tutto. Così abbiamo provato a mettere tutto questo a sistema, a disposizione delle produzioni che affittano lo spazio di cui necessitano. Ed è stato un successo”. L’obiettivo di Milano City Studios è che tutta Milano diventi la piattaforma del comune di Milano per questa attività. “La Rotonda della Besana, il parco Sempione, la piscina Cozzi, tanto per fare degli esempi, sono tutti luoghi che potrebbero essere messi in un sistema. La Film Commission in città come Milano e Roma è un’assurdità, il mondo è cambiato, le produzioni ormai sono velocissime e hanno bisogno di tutto e subito”. 


Eppure, anche i numeri che esibisce Lombardia Film Commission, la fondazione no profit partecipata da Regione e Comune di Milano che promuove la realizzazione di film, fiction tv, spot e ogni altra forma di produzione audiovisiva sono di tutto riguardo: 100 le produzioni nonostante la pandemia nel 2020, 150 nel 2021. Ora è nato anche il Comitato di indirizzo presieduto da Elena Bardin e i nuovi uffici alla Manifattura Tabacchi. “Una importante casa di produzione romana –racconta Marco Allena, presidente di Film Commission e professore della Cattolica – ci ha contatti per iniziare a girare in autunno a Milano una serie  tv italiana e avere ragguagli su quante agevolazioni potremmo procurare, a quanti bandi regionali avrebbero accesso e di quali finanziamenti potrebbero usufruire. La Fondazione non ha scopi di lucro ma è al servizio del mondo della produzione e svolge anche un ruolo importante dal punto di vista turistico. Il 23 maggio, con il ministro Garavaglia si terrà in Cattolica un convegno sul ruolo del cinema nel turismo. Ci sono stati momenti d’impasse ma ora si va alla grande”. 

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