Foto: Ansa/Daniel Dal Zennaro

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Lombardia, Forza Italia spinge Letizia Moratti come candidata alle Regionali 2023

Daniele Bonecchi

A un anno dal rinnovo dei vertici del Pirellone, Fontana non ha sciolto i dubbi sulla sua ricandidatura: l'ex sindaca di Milano potrebbe essere l'asso nella manica dei forzisti per riprendersi la scena dentro il centrodestra lombardo

Alleati serpenti, direbbe Monicelli. E’ così che Forza Italia vive la lunga campagna elettorale che porterà, la primavera prossima, alle Regionali in Lombardia, all’ombra del modello un po’ fané della Lega pigliatutto (Forza Italia è la Bielorussia di Salvini, sussurrano a Montecitorio). Il calvario per il partito fondato da Silvio Berlusconi è iniziato subito dopo l’elezione di Attilio Fontana, con la fuga e poi l’ingresso nella Lega (previo seggio a Strasburgo) della pasionaria di via Padova: Silvia Sardone. Poi è toccato al di lei marito, sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano. Da ultima (per ora) la defezione del presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi. Grande fuga (per qualche lingua lunga) teleguidata da Licia Ronzulli, vicinissima al Cav. e ufficiale di collegamento proprio con Matteo Salvini. Ma le stagioni cambiano e per uscire dalle peste della pandemia  Fontana ha dovuto chiamare, un anno fa, alla guida della Sanità, Letizia Moratti.

Ora Fi si prepara alle Regionali con qualche freccia in più al proprio arco. Anche se il terzo incomodo, Fratelli d’Italia, con la sempreverde Daniela Santanchè, ha già prenotato un posto a tavola. Mentre il Pd cincischia nella scelta del candidato, Forza Italia accarezza l’idea molto concreta di tornare alla guida della Regione. Tutto gira attorno alla scelta di Fontana che, fino a qualche settimana fa, sembrava orientato a passare la mano ma oggi, in una Regione tornata “modello” nazionale sul Covid, potrebbe ripensarci. Certo è che il tempo corre e il rischio di fare il bis con una candidatura di cartone, tipo Luca Bernardo (scelto per Milano da Salvini in assurdo rirtardo), spaventa molti.

“Non possiamo dare dei termini – spiega con garbo Massimiliano Salini, coordinatore lombardo di Forza Italia, alle prese con gli Stati generali del partito, itineranti per la Lombardia in cerca di un rapporto col territorio da ricostruire – ma abbiamo l’auspicio che l’eccezionale e a tratti drammatica esperienza di governo di questi anni continui grazie al contributo di Fontana. La forma del suo contributo la deve decidere lui”. Ma tutti o quasi – riservatamente – dentro Forza Italia fanno il tifo per Letizia Moratti, che oltre a guidare la regione fuori dalla pandemia, ha varato una riforma della Sanità coi crismi del Pnrr. Lei – lontano dai microfoni – sembra convinta e motivata, anche perché al suo attivo, oltre all’esperienza da ministro e presidente Rai, dopo i cinque anni come sindaco di Milano e l’avvio del percorso di Expo 2015 – vanta una forte rete di relazioni internazionali. Utilissima per rilanciare la regione anche sul terreno economico e istituzionale.

L’obiettivo di Forza Italia (per ora) è far emergenze istanze e temi sentiti in tutti i territori. “Il viaggio verso le elezioni Regionali 2023 si articolerà in una serie di incontri con i rappresentanti locali di Forza Italia, assemblee politiche e momenti di confronto che nei prossimi mesi toccheranno i dodici capoluoghi di provincia”, spiega Salini. “D’altra parte sono quasi trent’anni che i lombardi possono raccontare all’Italia che il centrodestra conosce il segreto dell’utilizzo delle risorse pubbliche – senza sprecarle – per realizzare dei servizi all’altezza delle loro esigenze”. Come a dire: serrate le fila. Certo Salvini e i suoi colonnelli non sarebbero contenti di “perdere” la regione. Ma Salvini al momento ha problemi di leadership più ampi da risolvere e sul tavolo, probabilmente, ci saranno gli equilibri nazionali e la possibilità di un governo prossimo venturo targato centrodestra, con annessi e connessi. A meno che la Lega non giochi una carta pesante, ma improbabile, con Massimo Garavaglia, oppure si affidi a una promessa come Guido Guidesi, motore della giunta Fontana. Non resta che attendere a lame sguainate.