Foto LaPresse di Claudio Furlan  

Gran Milano

Giovane, europeista e molto olimpica. Lo Sport di Martina Riva

Fabio Massa

"Ho iniziato a 23 anni a far politica, candidandomi al Municipio di zona 7 per la lista Sala”. Il rapporto col Pd? Sempre stato ottimo "Non sono mai stata nel Pd anche se qualche volta l’ho votato, ai tempi di Renzi. Ma la lista civica è più agile e più snella"

Sembra giovane, ma politicamente non lo è, l’assessore Martina Riva. Ancora poco nota al palcoscenico grande che è Milano, lo sarà a breve: dopo che il suo capo, il sindaco di Milano Beppe Sala, avrà recuperato la bandiera da Pechino. Un passaggio di consegne che segnerà l’accelerazione dello sviluppo delle Olimpiadi in chiave milanese. E che, come da rumors qui e là, potrebbe anche segnare una discontinuità nella gestione organizzativa finora a rilento (così pare) delle Olimpiadi invernali 2026. E quindi, Martina Riva, assessore allo Sport. Dalla sua scrivania passeranno, nel rispetto ovviamente degli altri ruoli istituzionali e tecnico-organizzativi molti dossier e molte decisioni. Giovane, ma politicamente preparata per un dossier che peserà tanto in città. Classe 1993, 29 anni compiuti da pochissimo, figlia di una milanese (che lavora alla Cgil) e un brianzolo (legale del lavoro), esame da avvocato sostenuto il 22 gennaio scorso. 

  
“Ho iniziato a 23 anni a far politica, candidandomi al Municipio di zona 7 per la lista Sala”, racconta. Studi al Liceo Manzoni, qualche frequentazione con il Collettivo politico. “La politica l’ho fatta con gli scout. Il mio pallino è sempre stato quello delle carceri, ho fatto molta attività sia ad Opera che a Bollate”.

 

Dopo il Municipio arrivano le elezioni europee con +Europa. “Per quel che ho visto con la mia attività di volontariato in carcere sono diventata radicale. Non è l’unica battaglia, ma sicuramente una delle più rappresentative”, spiega. Un tempo si parlava di spostare San Vittore. “Io sarei molto favorevole a ripensarlo nell’interesse dei detenuti. Andrebbe ripensato e anche spostato”. E’ europeista, Martina Riva. “Ho partecipato alle Europee perché c’era bisogno di un sentimento europeista a Milano”. Il rapporto col Pd? Sempre stato ottimo. Non sono mai stata nel Pd anche se qualche volta l’ho votato, ai tempi di Renzi. Ma la lista civica è più agile e più snella. Il Pd non lo escludo in futuro, ma aspetto con ansia un partito che tenga insieme tutta l’area lib-dem. Spero che sia la mia generazione a mettere ordine in quell’area che per adesso è rimasta vuota”. Il rapporto con Beppe Sala? “Conosciuto nel 2016, ma il lavoro vero è stato quello che abbiamo fatto con lui nella campagna 2021 insieme a Emmanuel Conte (oggi assessore al Bilancio, ndr). E’ andata molto bene, a livello personale e a livello di percentuali. E vorrei dire, per far capire il futuro politico, che settimana scorsa ci siamo ritrovati con le persone che hanno partecipato al progetto e abbiamo deciso che non si ferma, che andiamo avanti”. 

 
Insomma, la lista Sala non è solo un raggruppamento elettorale. “Anche a livello femminile stanno nascendo grandi talenti. E comunque a Milano mi sono sentita più discriminata come giovane che come donna. Il nostro è un paese dove c’è tanta resistenza a far entrare i giovani”. La delega ai giovani è appunto una di quelle di Martina Riva. Poi ci sono Turismo e Sport. “Abbiamo quattro anni per preparare la città ad accogliere le Olimpiadi. Le associazioni e le società sportive che gestiscono i nostri impianti sono fondamentali, anche perché dobbiamo far vivere nella nostra città gli sport invernali che spesso non sono conosciuti. Ci sarà la possibilità di far vivere esperienze in forme diverse ai ragazzi milanesi”. Si parla di Olimpiadi “territoriali”. “Sì, direi territoriali e anche generazionali. Noi siamo la generazione olimpica e spero che tra 20 anni tutti i bambini di oggi possano essere raccontare questa  esperienza”.

 

Tra l’altro l’inaugurazione sarà realizzata da questa giunta. “Febbraio 2026, come ultimo atto probabilmente di questa giunta”. E forse ultimo atto anche per il Meazza. E sul turismo? “Stiamo lavorando a campagne promozionali e il piano strategico  deve puntare ad attirare quei giovani che hanno ancora tempo di tornare spesso, l’idea è di far vivere Milano come noi viviamo Londra: un posto dove passare un weekend ogni tanto, conosciuto e amato. Ma punteremo anche sui grandi eventi: a settembre ci saranno gli europei di basket, poi la Champions league di pallanuoto, e spero di attirare qualche evento grosso anche di rugby”. 

 

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