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La nuova metro a Milano non è ancora partita ma fa già gola agli investitori

Daniele Bonecchi

La M4 trasporterà quasi 90 milioni di passeggeri e sarà un ponte che congiungerà il centro con i quartieri periferici della città. Grazie ad essa, Milano raggiungerà un’offerta di trasporto pubblico a livello delle altre capitali europee. Per questi i fondi ci pensano

Non è ancora partita ma già fa gola agli investitori (stranieri) dei potentissimi fondi. E’ la M4, la nuova metropolitana stoppata temporaneamente causa Covid ma già profittevole, perché quando potrà partire, aprirà i battenti da Milano all’aeroporto più ambito: Linate. La M4 (metropolitana automatica come la Lilla) interessa gli investitori perché a regime trasporterà quasi 90 milioni di passeggeri l’anno e porterà i viaggiatori da Duomo all’aeroporto Forlanini in soli 14 minuti. Non solo, una volta ultimata, l’intera tratta raggiungerà i quartieri più popolosi ai confini di Milano. Per quanto è un investimento interessante, al futuro.

 

L’ha anticipato il Sole 24 Ore, spiegando che “a subentrare ai soci privati (Webuild - 9,634 per cento) e Astaldi - 9,634 per cento, ndr) potrebbero essere dei fondi di private equity infrastrutturali”. Come è già successo alla Brebemi, autostrada “privata” moderna e veloce sostenuta da Regione Lombardia che, una volta andata a regime, è stata acquisita da Aleatica, controllata dal fondo australiano Ifm. Il socio pubblico della M4, il Comune di Milano (66,667 per cento) non sembra invece orientato a vendere le sue quote, al momento.

 

Il tratto tra Linate e Forlanini, superati tutti i collaudi, è pronto a entrare in esercizio da alcuni mesi. Ma causa pandemia il comune di Milano ha ritenuto di non aprire ancora la linea, a causa del numero ancora basso di passeggeri da e per Linate. Ora sta al sindaco Beppe Sala decidere quando aprire il primo tratto (probabilmente dopo la primavera 2022). Per la stazione di Dateo si andrà invece a fine 2022. La tratta conclusiva della M4, che arriverà al capolinea di San Cristoforo, è quella che sconta i ritardi più pesanti, perché ai tre mesi dovuti al Covid si devono sommare quelli dovuti ai ritrovamenti archeologici in zona De Amicis. Con la M4 e i prolungamenti delle altre linee metropolitane (tutte gestite da Atm) Milano raggiungerà un’offerta di trasporto pubblico a livello delle altre capitali europee. Per questi i fondi ci pensano

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