P.A. Renoir, La Grenouillère, 1869
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Sabato e domenica nel Foglio. Cosa c'è negli inserti del fine settimana
Questo fine settimana nel giornale ci sono dodici pagine di inserto culturale. Ecco cosa trovate in edicola
Questo fine settimana nel giornale ci sono dodici pagine di inserto culturale. Ecco cosa trovate in edicola (e potete scaricare anche qui dalle 22.30 di venerdì).
La signora di Mediaset. Il mondo di Berlusconi, i bagliori di Milano, la nascita delle reti Fininvest. Da Mike a Vianello, da Fiorello a Gerry Scotti: Fatma Ruffini, la donna che ha creato la tv degli anni 80, racconta la storia di una scalata al cielo - di Salvatore Merlo
Populista a chi? Muovere il popolo contro le élite: un metodo infantile ma potente. E (un po’) necessario. Così si spiega Trump, e pure Hitler e Stalin - di Siegmund Ginzberg
Manicomio Trump. Critichi il presidente? Per i Maga hai un disturbo. I danni del linguaggio psichiatrico usato come arma politica - di Paolo Valentino
Little India. Non solo Mamdani. Dalla politica ai giganti della Silicon Valley, la comunità indiana negli Stati Uniti è sempre più influente - di Giulio Silvano
Bosco di incanto e disincanto. Il caso dei bambini sottratti alla famiglia in Abruzzo e quella mania della campagna che viene da lontano - di Michele Masneri
Penna e pennello. Ritratti dei più grandi e appunti di vita. Con mano prodigiosa Leonetta Cecchi Pieraccini ha raccontato il Novecento italiano - di Annamaria Guadagni
Rigenerazione libraria. Nuove frontiere dell’editoria, dentro e fuori dal politicamente corretto. Parla Stefano Mauri, ad di GeMs - di Marianna Rizzini
Pari e dispari. La congettura più prestigiosa della matematica, mai dimostrata e (forse) indimostrabile. Goldbach e l’onnipotenza dei numeri primi - di Roberto Volpi
Musica dal sottosuolo. Alla scoperta di Dischi Sotterranei, l’etichetta invidiata dalle major: “Facciamo funzionare ciò che ci piace” - di Luca Roberto
“Lady Macbeth” alla Scala. Shostakovich, un genio della musica martirizzato da Stalin. Quando l’opera andò in scena al Bolshoi, il dittatore non gradì. L’accusa infame e le persecuzioni. Così la macchina del terrore sovietico divorò la vita del compositore - di Pierluigi Battista e Alberto Riva