
foto Ansa
il caso
Settima assoluzione per Strada dei Parchi: sicuri i viadotti sulle autostrade A24 e A25
La caccia alle streghe post-Morandi compiuta nei confronti della società del gruppo Toto non solo è sempre stata smentita in sede giudiziaria, ma ha comportato un esborso da parte dello stato di 1,2 miliardi di euro
Settima assoluzione per i dirigenti e i manager di Strada dei Parchi (SdP), società del gruppo Toto che si occupa della gestione delle autostrade A24 e A25, che collegano l’Abruzzo con il Lazio. Settima assoluzione da un’accusa molto pesante, quella di aver omesso la manutenzione dei viadotti, mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini. Ad avanzare l’accusa sono state negli ultimi anni ben cinque procure abruzzesi (L’Aquila, Pescara, Chieti, Teramo, Sulmona), ipotizzando ai danni di Strada dei Parchi i reati di attentato alla sicurezza dei trasporti, inadempimento e frode nelle pubbliche forniture. Ipotesi poi sempre smentite in sede processuale. Una sorta di assalto giudiziario, cominciato dopo il crollo del ponte Morandi di Genova, avvenuto il 14 agosto 2018. Nelle settimane successive, nell’opinione pubblica e sui giornali si diffuse un allarmismo senza precedenti sulle tante infrastrutture in presunte condizioni precarie sparse per il paese e che necessitavano di urgenti interventi di manutenzione. Alcune testate giunsero a pubblicare “la mappa dei ponti e viadotti a rischio crollo in Italia”. Ne venivano stimati migliaia. In questo clima di allarmismo e di caccia alle streghe contro coloro che avrebbero dovuto garantire la sicurezza delle infrastrutture nacquero le numerose inchieste contro Strada dei Parchi, accusata di non aver realizzato i necessari interventi di manutenzione dei viadotti sulle autostrade A24 e A25.
Le inchieste ebbero grande clamore mediatico e anche conseguenze politiche importanti. Nel luglio 2022, nel suo ultimo Consiglio dei ministri, il governo Draghi decise di revocare a Sdp la concessione per la gestione delle autostrade A24 e A25, contestando “gravi inadempimenti” nella manutenzione dei viadotti, senza aspettare di vedere però se le accuse mosse dalle procure avessero fondamento o meno. La gestione delle tratte venne affidata ad Anas.
Una decisione drastica, frutto soprattutto della spinta del Movimento 5 stelle, come al solito poco incline ad attendere la verifica delle accuse in sede giudiziaria (presunzione di non colpevolezza, questa sconosciuta). Il provvedimento venne definito “storico” dai grillini: “La revoca della concessione alla Strada dei Parchi è un risultato che abbiamo inseguito per anni e che oggi, finalmente, è realtà”, disse Carmela Grippa, capogruppo del M5s in commissione Trasporti alla Camera, definendo quella del movimento “una battaglia di civiltà di cui andiamo molto orgogliosi”.
La “battaglia di civiltà” si è dovuta presto scontrare con la realtà. Nel marzo 2023 il tribunale dell’Aquila bocciò le accuse dei pm, assolvendo tutti gli imputati con formula piena e sottolineando che non sussistono prove che “le condotte degli imputati abbiano messo in pericolo la sicurezza del traffico” sulle autostrade A24 e A25, tenuto conto che le perizie “hanno escluso qualsiasi rischio di crollo parziale e totale”. Non solo, i giudici evidenziarono che le opere di manutenzione ordinaria erano state persino effettuate “in misura maggiore rispetto al contratto”.
Fu la prima di sette sentenze di assoluzione nei confronti dei vertici di Strada dei Parchi (l’ultima è arrivata nei giorni scorsi da parte della Corte d’appello dell’Aquila). La caduta delle accuse di omessa manutenzione ha indotto nel novembre 2023 il Parlamento a fare dietrofront sulla revoca, “restituendo” a SdP la gestione delle autostrade A24 e A25 a partire dal primo gennaio 2024, riconoscendo alla società un indennizzo di 500 milioni di euro e la compensazione dei debiti nei confronti di Anas, per un risarcimento totale stimato in 1,2 miliardi di euro.
Insomma, la caccia alle streghe post-Morandi compiuta nei confronti del gruppo Toto non solo non ha trovato alcun riconoscimento in sede giudiziaria, ma ha comportato un esborso da parte dello stato non indifferente.
Pochi giorni fa, al Quirinale, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha salutato i neo magistrati in tirocinio con un discorso di grande rilevanza. Nel suo intervento, Mattarella ha ricordato l’importanza della fiducia dei cittadini nei confronti dell’ordine giudiziario, sottolineando però che “questa fiducia non va confusa con consenso popolare sulle sue decisioni: nel giudizio l’accertamento dei fatti e l’affermazione del diritto devono avvenire senza subire alcuna influenza o ricercare approvazioni esterne”.
L’offensiva giudiziaria subita da Strada dei Parchi sull’onda degli umori popolari è un caso di studio perfetto per i giovani magistrati.