il caso

“La P2 ha vinto”: le incredibili parole del giudice Morello, membro del Csm

Ermes Antonucci

“Viviamo in un paese in cui ha trovato più attuazione il piano della loggia P2 che la Costituzione”, ha detto il consigliere Tullio Morello al Csm. Lo abbiamo contattato per chiarimenti e ne è venuto fuori un dialogo surreale

“Viviamo in un paese in cui ha trovato più attuazione il piano di rinascita democratica della loggia P2 che la Costituzione”. Ad affermarlo non è stato il solito Travaglio, ma nientedimeno che un componente togato del Consiglio superiore della magistratura, Tullio Morello, durante il plenum tenutosi mercoledì. “E’ un dato di fatto facilmente dimostrabile con i provvedimenti”, ha aggiunto Morello, che prima di approdare al Csm svolgeva le funzioni di giudice penale al tribunale di Napoli. Inutile sottolineare che il consigliere del Csm, appartenente alla corrente di sinistra Area, non ha poi menzionato neanche un provvedimento da cui si desumerebbe la vittoria del programma della P2. Altrettanto inutile è notare il paradosso di chi denuncia la realizzazione di un piano eversivo dallo scranno del Consiglio superiore della magistratura, cioè l’organismo che ogni giorno si occupa di tutelare l’autonomia e l’indipendenza dell’ordine giudiziario, non proprio un’istituzione da stato autoritario. Abbiamo rivolto comunque tutti i dubbi direttamente a Morello, contattandolo telefonicamente. Ne è venuto fuori un dialogo abbastanza surreale.

 

“Consigliere Morello, dunque in Italia ha vinto la P2?”. “Non è che l’ho detto io. Lo ha detto Licio Gelli, prima di morire, che buona parte dell’assetto del paese previsto dal programma della P2 è stato realizzato”, replica Morello. “Ma lasciamo perdere quello che ha detto Gelli prima di morire. Lei hai parlato di provvedimenti, quali sono?”. “Nel piano di rinascita ci sono diverse cose che sono state attuate che riguardano l’assetto del paese”. “Ma ce ne dica alcune”. “Adesso non è che dobbiamo fare un interrogatorio”. “No, è lei dice che è facilmente dimostrabile con i provvedimenti”. “Mi riferisco a tante leggi che hanno riguardato la stessa editoria, varie cose… Adesso per esempio si sente parlare di test psicoattitudinali per i magistrati”. “Quella è una proposta, non è stata attuata”. “Vabbè non è che voglio entrare nel merito di tutto ciò che è successo in Italia negli ultimi decenni”. “Ma infatti le chiedo solo alcuni esempi dei provvedimenti che dimostrerebbero l’attuazione del programma della P2”. “Erano considerazioni che ha fatto chi era al vertice della P2, che conosceva ancora meglio di me quelli che erano i loro intenti. Diceva che voleva il copyright per l’assetto che è stato creato nel paese. Non mi sembra di aver detto cose campate per aria, sono cose consegnate alla storia”. “Quindi secondo lei nel paese è stato attuato più il piano di rinascita della P2 che la Costituzione?”. “Guardi, ci sono tante cose che erano previste in quel piano che sono state realizzate. Alcune si è provato a realizzarle e non sono state realizzate. La Costituzione ha tanti principi nobilissimi che sono rimasti lettera morta”. 

 

Insomma, niente da fare. Impossibile sapere in che modo il programma della P2 sarebbe stato attuato. Resta però la certezza in Morello che quel programma eversivo abbia prevalso sulla Costituzione. Il trionfo del complottismo, che induce inevitabilmente a porsi qualche interrogativo sull’equilibrio e sull’imparzialità di una persona che fino a un anno e mezzo fa svolgeva la funzione di giudice penale e oggi riveste l’incarico di consigliere del Csm, con il compito quindi anche di valutare gli altri magistrati. Chissà cosa ne pensano i suoi colleghi a Palazzo Bachelet. 

 

Morello non è nuovo a uscite discutibili. Nel settembre 2022 il Foglio rivelò alcune affermazioni fatte da Morello in un incontro per la campagna elettorale per il Csm. “Si preannunciano riforme più canaglia della riforma Cartabia”, disse l’allora giudice napoletano, riferendosi alla riforma promossa dalla ministra della Giustizia e approvata dal Parlamento. Diversi esponenti della magistratura stigmatizzarono le parole del loro collega, che tuttavia poi ottenne il consenso necessario per essere eletto. Segno che certe idee sono piuttosto diffuse nella magistratura. E chissà se sul trionfo della P2 è lo stesso. 

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  • Ermes Antonucci
  • Classe 1991, abruzzese d’origine e romano d’adozione. E’ giornalista di cronaca giudiziaria e studioso della magistratura. Ha scritto "I dannati della gogna" (Liberilibri, 2021) e "La repubblica giudiziaria" (Marsilio, 2023). Su Twitter è @ErmesAntonucci. Per segnalazioni: [email protected]