le dichiarazioni

Come svuotare le carceri, secondo il ministro Nordio

Non serve costruire nuovi istituti ma eliminare la carcerazione preventiva, usare caserme dismesse e fare scontare la pena ai detenuti stranieri nel loro paese d'origine. L'intervento del Guardasigilli a Radio24

Il ministro della Giustizia torna sul tema dell'emergenza carceraria. Le prigioni italiane sono sovraffollate e nell'anno appena inziato il numero di suicidi è già record. Per risolvere almeno il problema del tasso di affollamento, la strada non è però quella di costruire nuove carceri, dice il ministro Carlo Nordio. La costruzione di nuovi istituti è "molto difficile per vari vincoli ma si possono usare strutture dismesse, penso sempre alle caserme, per imputati di reati minori e avere strutture per rieducare i detenuti". Già ad agosto scorso il Guardasigilli aveva proposto questa soluzione.

"Indulto e amnistia, che sono stati provvedimenti 'svuotacarceri' retaggio della Prima Repubblica, sono sempre delle sconfitte per lo stato. Il modo di deflazionare le carceri esiste, è eliminare la carcerazione preventiva. Abbiamo 23 mila detenuti in attesa di condanna definitiva", ha ricordato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ai microfoni di 24 Mattino su Radio24. "Occorre lavorare molto sui detenuti stranieri per far si che paghino la loro pena nel loro paese d'origine", ha aggiunto, ricordando poi che ci sono anche "i tossicodipendenti che andrebbero mandati in comunità perché sono dei consumatori, dei malati da curare". 

   

"Il garantismo si esplica nei confronti di tutti, di chi ha il potere e di chi non lo ha. Oggi circa tremila persone vengono incarcerate in modo ingiusto perché poi il Tribunale per la libertà riformula l'ordinanza e non sono solo colletti bianchi ma anche 'poveri cristi'", ha aggiunto il ministro.

 

Parlando al Foglio, due giorni fa, il viceministro Francesco Paolo Sisto, ha annunciato che “sarà prossimamente costituito un tavolo di lavoro per l’emergenza carceraria” per facilitare il compito del Dap di fronte all'aumento dei suicidi negli istituti di pena che “è oggettivamente insostenibile”.

   

A Radio 24 il ministro Nordio ha parlato anche di sim e intercettazioni:

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