Filippo Spiezia (foto Ansa)

la nomina

Filippo Spiezia è il nuovo procuratore di Firenze, ma il Csm si spacca

Ermes Antonucci

Il vicepresidente di Eurojust è il nuovo capo della procura di Firenze, grazie al voto decisivo del vicepresidente del Csm Pinelli. Una nomina nel segno della discontinuità

La procura di Firenze ha un nuovo capo: si chiama Filippo Spiezia, vicepresidente dal 2017 di Eurojust, l’agenzia di cooperazione giudiziaria dell’Unione europea, ed ex pm della procura nazionale antimafia e antiterrorismo. A nominarlo è stato il Consiglio superiore della magistratura, spaccandosi però profondamente al suo interno: quindici voti sono andati a Spiezia e quindici a Ettore Squillace Greco, attuale procuratore di Livorno. Due gli astenuti. Vista la parità, Spiezia ha prevalso grazie alla preferenza espressa dal vicepresidente Fabio Pinelli, che, prima del voto elettronico, aveva annunciato la sua volontà di partecipare alla procedura di nomina. E’ dunque in virtù dell’intervento di Pinelli se la procura di Firenze non avrà al suo vertice Squillace Greco, storico esponente di Magistratura democratica e già con un passato alla procura fiorentina. Il prezzo di questa scelta, tuttavia, oltre alla spaccatura interna al Consiglio, potrebbe essere il solito contenzioso di fronte agli organi della giustizia amministrativa

 

La nomina di Spiezia, infatti, grida vendetta se esaminata alla luce del testo unico sulla dirigenza giudiziaria. Mentre Ettore Squillace Greco poteva contare su sette anni e mezzo di servizio come capo della procura di Livorno, Spiezia non ha mai ricoperto incarichi formalmente direttivi o semidirettivi. Ad avvio carriera, dal 1991 al 2008, dopo il periodo di tirocinio svolto presso gli uffici giudiziari di Napoli, è stato destinato alla procura di Salerno con funzioni di sostituto procuratore e poi come membro della Direzione distrettuale antimafia. Da febbraio 2008 a maggio 2012 è stato collocato fuori ruolo quale assistente del membro nazionale di Eurojust, prima di ritornare nel ruolo dell’ordine giudiziario, con le funzioni di sostituto procuratore nazionale antimafia.

 

Nel 2015 Spiezia è stato nominato dal Csm come membro nazionale italiano presso Eurojust. Nessun incarico direttivo, dunque, ma nella relazione favorevole alla nomina di Spiezia si legge: “Le peculiari e variegate attività svolte presso Eurojust, pur dovendo essere inquadrate nell’ambito delle esperienze ‘fuori ruolo’, si traducono per il candidato in ulteriori qualificate esperienze giudiziarie requirenti e direttive – di rilievo internazionale – tali da rendere il profilo del dott. Spiezia non solo unico rispetto agli altri candidati, ma soprattutto particolarmente idoneo a ricoprire l’incarico a concorso”. 

 

Anche questa volta, insomma, il testo unico sulla dirigenza giudiziaria ha avuto un peso molto relativo rispetto alla discrezionalità (arbitrio?) delle decisioni del Csm e anche degli accordi tra le correnti togate (in favore di Spiezia dovrebbero aver votato i togati di Magistratura indipendente e i laici di centrodestra, mentre Squillace Greco avrebbe raccolto le preferenze dei togati di Area e Md, e i laici di centrosinistra). 

 

Spiezia prenderà il posto dell’aggiunto Luca Turco, che nell’ultimo anno ha guidato temporaneamente la procura fiorentina dopo l’uscita di scena di Giuseppe Creazzo, trasferito a Reggio Calabria per aver molestato sessualmente una collega.

 

La nomina di Spiezia è importante perché, potenzialmente, prefigura una discontinuità nella direzione intrapresa dalla procura di Firenze negli ultimi anni, con le sue inchieste show contro Matteo Renzi per l’ex fondazione Open e quella contro Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri per le stragi mafiose del 1993-1994. La visione europea e internazionale di Spiezia potrebbe spingere la procura fiorentina ad assumere un ruolo più di basso profilo. Silenzio e al lavoro, potrebbero essere le prime parole di Spiezia ai suoi prossimi colleghi fiorentini.

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