Lo strafalcione epocale di Bonafede, per difendere la sua riforma forcaiola

La fake news diffusa in prima serata ha lo scopo di preparare il terreno a una serie di innovazioni manettare, dopo la modifica alla prescrizione. l’Ordine degli avvocati di Palermo chiede le dimissioni del Guardasigilli

Ermes Antonucci

“Quando per il reato non si riesce a dimostrare il dolo, e quindi diventa un reato colposo, ha termini di prescrizione molto più bassi”. A pronunciare queste parole è stato mercoledì sera il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, ospite di Bruno Vespa a Porta a porta. Il video dell’affermazione di Bonafede ha fatto il giro del web e dei social network, non tanto per l’italiano stentato mostrato dal ministro (già di per sé agghiacciante), quanto per lo strafalcione concettuale fatto passare in diretta televisiva nazionale: secondo il Guardasigilli, quando un reato non viene riconosciuto come doloso, esso diventa automaticamente un reato colposo, portando a una riduzione dei termini di prescrizione.

   

Insomma, a quanto pare il ministro della Giustizia italiano, colui chiamato a gestire l’intera amministrazione giudiziaria del Paese, è convinto che ogni reato abbia una doppia versione, una dolosa e una colposa, che la seconda sia automaticamente una versione più “morbida” della prima, e che i termini di prescrizione vengano stabiliti non facendo riferimento alla pena massima prevista per il reato, ma alla sua natura dolosa o colposa (cioè a quelli che vengono definiti tecnicamente “elementi soggettivi del reato”). Una gaffe epocale in cui non cadrebbe neanche uno studente di giurisprudenza al primo anno, e che ha fatto accapponare la pelle anche alle migliaia di aspiranti avvocati che in questi giorni stanno affrontando l’esame di abilitazione alla professione forense.

    

La cosa più preoccupante, tuttavia, è che il ministro Bonafede abbia offerto coscientemente questa castroneria a milioni di italiani con il semplice obiettivo di difendere la propria riforma della prescrizione, che entrerà in vigore a partire dal 1 gennaio 2020 e che abolirà la prescrizione dopo una sentenza di primo grado. Pur di difendere, cioè, le ragioni di una riforma giustizialista che aprirà le porte a processi eterni, il Guardasigilli ha voluto far passare l’idea che in Italia molti imputati “furbetti”, aiutati dai propri avvocati, riescono a ottenere un fantomatico declassamento del reato di cui sono accusati per poi beneficiare di una riduzione dei termini di prescrizione e farla franca.

   

Insomma, all’ignoranza dei principi basilari del diritto processuale italiano (che ci si propone di riformare radicalmente) si mischia una consapevole furia forcaiola, che porta a elaborare una serie di fake news anche in un ambito così delicato come quello della giustizia, con lo scopo di preparare il terreno a una serie di riforme manettare.

   

 

Le parole di Bonafede hanno fatto infuriare gli avvocati e in particolare l’Ordine degli avvocati di Palermo, che in una nota ha chiesto le “immediate dimissioni” del ministro. Le sue affermazioni “del tutto errate dal punto di vista tecnico-giuridico”, sottolineano gli avvocati del capoluogo siciliano, sono infatti “state poste a sostegno dell'opportunità della riforma della prescrizione”. “L’avvocatura nutre il fondato timore - si legge nella nota - che le riforme delle regole processuali e sostanziali, in ambito civile e penale, attualmente in discussione, siano quindi basate sulla errata percezione e conoscenza degli istituti giuridici”. Il timore, ad ascoltare le parole di Bonafede, è molto concreto.

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