75 anni fa, a Parigi
Il 25 agosto 1944 terminavano i quattro anni di occupazione tedesca e la capitale francese veniva liberata
membri della resistenza (aiutati da alcuni bambini) costruiscono una barricata in una strada di Parigi, durante la battaglia per la Liberazione
Combattenti della FFI preparano molotov dietro una barricata
22 agosto 1944, parigini e combattenti costruiscono una barricata vicino alla Porte d'Orlèans a Parigi (LaPresse)
L'arresto di soldati tedeschi
26 agosto 1944, il generale Charles de Gaulle, Alexandre Parodi, delegato del governo provvisorio nei territori liberati (quarto a destra di De Gaulle), il generale Philippe Leclerc (secondo a destra), André Le Troquer, ministro della guerra (con il papillon) e Georges Bidault (presidente del Consiglio Nazionale della Resistenza del CNR) marciano sul viale degli Champs Elysées per celebrare la Liberazione di Parigi
26 agosto 1944, una donna che bacia il generale francese de Gaulle
26 agosto 1944, il generale francese Philippe Leclerc attende di marciare con le sue truppe della 2a divisione corazzata francese (LaPresse)
Pompieri parigini e soldati americani in sorveglianza dal tetto in Place de la Concorde a Parigi, mentre i soldati americani marciano dopo la liberazione di Parigi
Nei piani del Führer, avrebbe dovuto essere rasa al suolo, non ne doveva restare che “un campo di rovine”. “Ist Paris verbrennt?”, avrebbe chiesto al telefono Adolf Hitler al governatore militare della città, il generale Dietrich von Choltitz: “Parigi è bruciata?”. Al termine della battaglia di Normandia, Hitler aveva impartito un ordine draconiano: prima della ritirata delle truppe tedesche le principali infrastrutture e i simboli storici della capitale francese dovevano essere dati alle fiamme. Ma il generale Von Choltitz non obbedì e preferì arrendersi all'avanzata delle truppe francesi e alleate.
La liberazione di Parigi durante la Seconda guerra mondiale avvenne il 25 agosto 1944 e simboleggiò la disfatta del Reich sul fronte occidentale e la fine dell'occupazione della Francia. L'operazione venne effettuata principalmente dai reparti meccanizzati francesi della 2e division blindée del generale Philippe Leclerc, come aveva chiesto il generale Charles de Gaulle ai dirigenti politico-militari angloamericani per ragioni di prestigio e per segnalare la rivincita e la rinascita della nazione. I tedeschi, in ritirata disordinata dopo la catastrofe della sacca di Falaise, non opposero molta resistenza.
Parigi era occupata dai tedeschi dal 14 giugno 1940: quattro anni, 2 mesi e 11 giorni. Già dalla prima settimana di agosto, a seguito della rapida avanzata degli Alleati, la gendarmeria e la polizia iniziarono a lottare contro la guarnigione tedesca in città, seguiti, il 16 agosto dai lavoratori della posta. In breve si unirono anche altri operai, che, attraversando la città, segnarono l'inizio dell'insurrezione generale il 18 agosto, giorno nel quale a tutti i parigini venne ordinata la sollevazione contro le forze naziste e collaborazioniste. In breve vennero issate delle barricate e iniziarono una serie di violenti scontri, che ebbero il loro culmine il 22 agosto. Dopo la liberazione, lo stesso 25 agosto, De Gaulle, leader delle forze della Francia Libera, si trasferì dal ministero della Guerra per tenere un discorso alla popolazione dall'Hotel de Ville. Il 26 agosto ci fu la parata della vittoria lungo gli Champs-Élysées.