Le torri di raffreddamento della centrale nucleare di Fessenheim, in Francia (foto di Thomas Niedermueller/Getty Images) 

europa ore 7

Le misure per combattere il caro energia dividono l'Ue

David Carretta

Doppio braccio di ferro sul prezzo dell'energia e sull'inserimento del nucleare nella tassonomia. Dopo ore di trattive, i leader dei 27 rimandano tutto. Il che non promette nulla di buono per i negoziati sul pacchetto "Fit for 55"

Al Consiglio europeo di ieri si è ripetuta la spaccatura dell'ultimo vertice di ottobre sull'aumento del prezzo dell'energia e l'inserimento del nucleare nella tassonomia. I due campi appaiono irriconciliabili su entrambi i dossier.

   


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Sul prezzo dell'energia, Francia e Spagna guidano il gruppo di paesi che chiedono una riforma del mercato dell'elettricità e, con i paesi dell'est, contestano anche il sistema dello scambio di emissioni Ets nel momento in cui le quote hanno superato i 90 euro a tonnellata di CO2. Germania e Paesi Bassi, insieme agli altri nordici, invece ritengono che il mercato dell'elettricità funzioni bene e vogliono estendere il sistema Ets a immobili e automobili anche a rischio di colpire famiglie e consumatori.

 

Sulla tassonomia, la Francia e i paesi dell'est chiedono l'adozione rapida dell'atto delegato della Commissione con all'interno, oltre al gas come energia di transizione, anche il nucleare come fonte sostenibile di lungo periodo.

  

Il doppio braccio di ferro non augura nulla di buono per i negoziati sul pacchetto "Fit for 55" destinato a mettere in opera gli obiettivi del Green deal.