Europa Ore 7

Nella guerra dei vaccini l'Ue fa un passo indietro

il rischio di un conflitto a colpi di misure protezionistiche è reale, se la disputa con AstraZeneca non sarà risolta. Oggi ci sarà una nuova riunione tra la Commissione, gli stati membri e la società farmaceutica sul taglio del 60 per cento delle dosi

David Carretta

La decisione dell'Agenzia europea dei medicinali (Ema) sul vaccino di AstraZeneca è attesa per venerdì. "La domanda di autorizzazione è arrivata l'11 gennaio scorso e questa settimana si riunirà il Comitato per i farmaci a uso umano e speriamo che la valutazione si concluda entro questa settimana", ha detto la direttrice dell'Ema, Emer Cooke, davanti al Parlamento europeo

Nella disputa con AstraZeneca sulle forniture di vaccini all'Ue, la Commissione di Ursula von der Leyen ieri ha fatto un piccolo passo indietro per evitare di rischiare una guerra globale sui vaccini. Il meccanismo di trasparenza sulle esportazioni, che dovrebbe essere proposto entro la settimana, servirà “non a bloccare, ma a sapere cosa esporteranno le imprese”, ha detto il portavoce della Commissione, Eric Mamer. Lunedì sera la commissaria alla Salute, Stella Kyriakides, aveva annunciato l'obbligo per le società farmaceutiche di notificare preventivamente le esportazioni di vaccini, aprendo la possibilità per gli stati membri di bloccare l'uscita dall'Europa. Ma, come spieghiamo sul Foglio, il rischio di un conflitto a colpi di misure protezionistiche è reale, se la disputa con AstraZeneca non sarà risolta. Oggi ci sarà una nuova riunione tra la Commissione, gli stati membri e la società farmaceutica sul taglio del 60 per cento delle dosi che erano attese nell'Ue entro marzo.

Il ministro britannico per i vaccini, Nadhim Zahawi, ha chiesto all'Ue di non lanciarsi sulla strada del “nazionalismo sui vaccini”. Può sembrare paradossale che l'appello venga da un governo come quello di Boris Johnson che, battendo la grancassa del nazionalismo, ha fatto la Brexit e si trova ai primi posti per il numero di persone vaccinate contro il Covid-19. Eppure tutti hanno da rimetterci dal nazionalismo sui vaccini. La paura del Regno Unito è che l'Ue blocchi le dosi di Pfizer-BioNTech, prodotte nello stabilimento belga di Poors, in risposta alle mancate consegne di AstraZeneca. “Abbiamo grande fiducia in Pfizer” e “lavoriamo in stretto contatto con i nostri partner dell'Ue”, ha assicurato Zahawi,

La Germania ieri ha inviato messaggi ambigui. Il ministro tedesco della Sanità, Jens Spahn, si è detto favorevole a restrizioni per fare in modo che le forniture all'Ue siano garantite. "I vaccini che escono dall'Ue devono avere una licenza in modo che almeno sappiamo cosa viene prodotto e cosa esce dall'Europa. E se lasciano l'Europa, che possiamo assicurarci che ci sia una distribuzione equa", ha detto Spahn alla Zdf. Intervenendo al forum economico mondiale (virtuale) di Davos, Angela Merkel ha chiesto cooperazione internazionale, ma lasciandosi andare a una minaccia appena velata. “Gli Usa hanno una legge di guerra in vigore sull'esportazione dei vaccini e in alcuni casi di importanti forniture per i vaccini”, ha detto Merkel: “Questo provocherà l'istinto naturale in Europa di dire: se ti manca qualcosa di cui hai bisogno nella tua catena di approvvigionamento per i medicinali o i vaccini, devi cercare in casa e assicurarti di averlo”.

La decisione dell'Agenzia europea dei medicinali (Ema) sul vaccino di AstraZeneca è attesa per venerdì. "La domanda di autorizzazione è arrivata l'11 gennaio scorso e questa settimana si riunirà il Comitato per i farmaci a uso umano e speriamo che la valutazione si concluda entro questa settimana", ha detto la direttrice dell'Ema, Emer Cooke, davanti al Parlamento europeo. Non sono stati dati dettagli sulla decisione, né sull'allarme per l'efficacia più bassa per gli anziani. Ma su AstraZenca "gli studi compiuti hanno una quantità molto ridotta di soggetti anziani. Ed è ciò che hanno ripreso i media al momento. Il nostro comitato scientifico sta esaminando però i dati nel loro insieme, per comprenderne il significato", ha detto Cooke.

La direttrice dell'Ema ha dato invece indicazioni incoraggianti sull'efficacia dei vaccini di Pfizer-BioNTEch e Moderna rispetto alle varianti del coronavirus. "Dai primi dati che abbiamo sembrano altamente efficaci contro le nuove varianti di Covid entrambi i vaccini con Rna messaggero", ha detto Cooke. Tuttavia sulla variante sudafricana "la questione è più complicata" e "servono ulteriori studi". Buone notizie, invece, arrivano all'Ue da Pfizer-BioNTech. L'amministratore delegato della società americana, Albert Bourla, ha annunciato un aumento delle consegne di dosi negli Usa e nell'Ue grazie all'indicazione di estrarne da ciascuna fiala sei al posto di cinque. "Grazie alla possibilità di estrarre la sesta dose, le consegne possono essere più rapide. Ci sarà un'accelerazione delle consegne e questo è positivo", ha detto un portavoce della Commissione, Stefan de Keersmaecker. La Svezia tuttavia ha sospeso i pagamenti a Pfizer-BioNTech in attesa di chiarimenti sul numero di dosi per fiala.

Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di mercoledì 27 gennaio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

L'Ue mantiene la calma di fronte alle dimissioni di Conte - Nessuna impennata dello spread e, almeno per il momento, nessun allarme dell'Ue per la crisi di governo in Italia. La Commissione non ha praticamente reagito alle dimissioni ieri di Giuseppe Conte. “Ovviamente stiamo seguendo gli sviluppi in Italia. Non commentiamo mai sugli sviluppi politici nazionali”, ci ha detto il portavoce della Commissione, Eric Mamer: “Ci aspettiamo di continuare a lavorare con le autorità italiane sulle molte questioni che abbiamo di fronte e le iniziative che assumiamo in questo periodo difficile”. Nelle precedenti crisi di governo, quando lo spread era a livelli più alti, la Commissione aveva fatto appelli alle (o espresso fiducia nelle) “istituzioni italiane” per uscirne rapidamente garantendo stabilità.

Oggi l'Italia (con gli altri paesi della zona euro) firma il nuovo trattato Mes - Gli ambasciatori dei paesi della zona euro oggi firmeranno il nuovo trattato di riforma del Meccanismo europeo di stabilità, dando il via al processo di ratifica nei parlamenti nazionali. Nessuna cerimonia pomposa con bandiere e brindisi: gli ambasciatori apporranno rapidamente la firma sul testo prima della riunione del Coreper. Il processo di ratifica dovrebbe chiudersi entro un anno per permettere al Mes di fungere da backstop al Fondo di risoluzione unico delle banche in crisi a partire dall'1 gennaio 2022.

La Commissione non segue l'Italia sul vaccino Reithera - Invitalia ieri ha annunciato un investimento di 81 milioni di euro in Reithera per lo sviluppo di un vaccino tutto italiano. Abbiamo chiesto alla Commissione se l'Ue ha discusso o è interessato alla possibilità di acquistarlo. Questa la risposta che ci ha dato un portavoce: “Abbiamo avuto molti candidati (…), abbiamo sviluppato un portafoglio di sei contratti e siamo in discussione con altre due società. Non comunichiamo il nome delle società con cui abbiamo parlato”. Nella scelta dei potenziali vaccini “ciò che conta sono i criteri di selezione previsti dalla strategia Ue: se lo sviluppatore ha capacità di produzione nell'Ue, quali sono i bilanci nazionali per sviluppare il vaccino, il prezzo del vaccino e i criteri di responsabilità. Sono questi criteri che hanno portato il comitato direttivo a selezionare i candidati”, ha spiegato il portavoce.

Vestager risponde per le rime ad Alitalia sulle compensazioni Covid - La vicepresidente della Commissione, Margrethe Vestager, ha risposto duramente ai manager di Alitalia che hanno accusato l'esecutivo comunitario di essere troppo lento nell'approvazione delle compensazioni per la crisi legata al Covid-19 mettendo a rischio la continuità della compagnia. “Abbiamo un sistema che le imprese in difficoltà possono essere compensate per gli effetti delle restrizioni pubbliche”, ha spiegato Vestager: “Alitalia le ha ricevute due volte. Ho letto sui giornali che Alitalia si aspetta una terza compensazione. Ma noi non abbiamo in sospeso nessuna notifica su questo. Se c'è lentezza, non è perché noi stiamo seduti su una notifica”. Il messaggio sottinteso: meglio che Alitalia non si aspetti altri soldi.

Vestager alla resa dei conti sulla discontinuità della NewCo Ita - Vestager ha anche mostrato una certa irritazione per la risposta ricevuta dall'Italia alla serie di obiezioni che erano state inviate dalla Commissione sulla NewCo Ita che dovrebbe prendere il posto di Alitalia. La discontinuità economica deve essere “una cosa reale”, ha detto la responsabile della Concorrenza. “E' importante che tutti quelli che sono coinvolti capiscano che è reale”. Inoltre, “ogni impresa che deve lasciare il mercato, deve ricavare il massimo dagli asset”. Per Vestager se “deve esserci una nuova compagnia, non tocca a noi costruirla”. La vicepresidente della Commissione ha annunciato che la decisione sui due prestiti ponte ad Alitalia è molto vicina.

Il messaggio di Merkel e Macron a Davos - Sul Foglio Luciana Grosso sintetizza i discorsi di Angela Merkel e Emmanuel Macron a Davos ieri. Con la cancelliera tedesca l'asse si è subito spostato a occidente: dopo le parole di Xi Jinping, Merkel ha tenuto un discorso nel quale ha messo in fila le lezioni apprese nel 2020 indicato il multilateralismo come la chiave per il futuro. Il presidente francese ha proposto un'idea nuova di capitalismo: Macron ha detto che ora è tempo di creare nuovi modelli economici che poggino su "democrazia, libertà individuale e progresso economico e sociale” ma che producano risultati diversi. Oggi è atteso Vladimir Putin che - come spiega Micol Flammini - va virtualmente a Davos per provare a recuperare peso internazionale.

Von der Leyen a Davos calma gli ardori statalisti - “E' solo lavorando insieme, attraverso le frontiere e i settori, che possiamo affrontare le nostre sfide globali. Nessuna impresa privata o autorità pubblica può farlo da sola”, ha detto ieri la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen nel suo discorso virtuale al forum di Davos. "I fondi pubblici non posso fare tutto, ogni deve fare la propria parte", ha spiegato von der Leyen, sostenendo la necessità di partnership tra pubblico e privato malgrado le polemiche sui ritardi nelle forniture dei vaccini. “Questo non è vero solo per le pandemie o la salute. E' vero per tutte le sfide maggiori delle società. Nuove alleanze per nuove soluzioni: è per questo obiettivo che lavoreremo”, ha detto von der Leyen. Il portavoce della Commissione ha aggiunto che “è evidente che i governi, le industrie e gli scienziati devono lavorare insieme. Sarebbe illusorio credere che un solo di questo attori abbia gli strumenti necessari per far fronte a questo genere di sfide”.

Vestager autorizza 2,9 miliardi di aiuti per le batterie - La Commissione ha dato il via libera a finanziamenti pubblici fino a 2,9 miliardi di euro da parte di dodici paesi (tra cui l’Italia) per un progetto di interesse comune europeo per sostenere la ricerca e l'innovazione in materia di produzione di batterie elettriche. Il progetto “European Battery Innovation” è stato proposto congiuntamente da Austria, Belgio, Croazia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Polonia, Slovacchia, Spagna e Svezia. “Per queste enormi sfide di innovazione per l'economia europea, i rischi possono essere troppo grandi perché un solo stato membro o un'azienda possa affrontarli da soli”, ha detto la vicepresidente Vestager, dando la benedizione agli aiuti all'industria “per lo sviluppo di batterie più innovative e sostenibili”. Vestager ha confermato che tra i beneficiari potrà esserci anche l'americana Tesla. “Batterie innovative sono la chiave per veicoli elettrici di successo”, ha spiegato Vestager.

La Corte Ue da un colpo al contante - Uno stato membro della zona euro può obbligare la sua amministrazione ad accettare pagamenti in contanti, ma può anche limitare tale possibilità di pagamento per un motivo d'interesse pubblico. E' quanto ha stabilito la Corte di giustizia dell'Ue in una sentenza legata al caso di due cittadini tedeschi che avevano insistito per pagare il canone radiotelevisivo nel Land dell'Assia in contanti. Secondo i giudici di Lussemburgo, una restrizione all'uso del contante può essere giustificata “quando il pagamento in contanti può comportare un costo irragionevole per l'amministrazione a causa del numero molto elevato di contribuenti”.

L'Ue aumenta il suo bilancio umanitario - La Commissione europea ieri ha annunciato un bilancio annuale per gli aiuti umanitari di 1,4 miliardi di euro, con un aumento del 60 per cento rispetto allo scorso anno. “Le necessità umanitarie a livello mondiale continuano ad aumentare e il bilancio che vi è consacrato deve essere adeguato a queste necessità”, ha detto il commissario responsabile, Janez Lenarčič. Le risorse saranno ripartite in questo modo: 505 milioni per l'Africa, 385 milioni per il Medio Oriente (compresa la Turchia), 180 milioni in Asia e America Latina, 302 milioni per le crisi umanitarie impreviste.

In Spagna si dimette il ministro della Sanità - Piccolo rimpasto molto politico nel governo di Pedro Sanchez in Spagna, dove il ministro della Sanità Salvador Illa si è dimesso per candidarsi alle elezioni regionali in Catalogna. Al suo posto è stata nominata Carolina Darias, ministra per la politica territoriale, a sua volta sostituita da Miquel Iceta, che fino a poche settimane fa era il leader del Psoe in Catalogna.

 

Accade oggi in Europa

- Commissione: riunione settimanale del collegio dei commissari

- Commissione: presentazione del libero verde sull'invecchiamento

- Comitato economico e sociale: discorso del primo ministro portoghese Costa sulle priorità della presidenza di turno del Consiglio Ue

- Parlamento europeo: discorso del presidente Sassoli nella Giornata internazionale della memoria dell'Olocausto

- Consiglio: riunione del Coreper

- Eurostat: dati sull'agricoltura biologica

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