europa ore 7

Per l'Ue la crisi in Italia è un po' grave ma non seria

La Conferenza sul futuro, la European way digitale che protegge da Facebook. Il certificato Ue sui vaccini e il coprifuoco alle 18 in Francia

David Carretta

"E' la vita democratica normale degli stati e abbiamo una crisi vera in Estonia e una potenziale nei Paesi Bassi", ci dice un funzionario europeo.  All'Eurogruppo di lunedì per discutere i piani nazionali per il Recovery fund, il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, potrebbe essere chiamato a spiegare cosa sta succedendo e quali sono le prospettive di uscita 

La crisi politica in Italia vista dall'Unione europea è un po' grave ma non è seria, per parafrasare Ennio Flaiano. L'unico leader delle istituzioni dell'Ue che ha lanciato un allarme ieri è stato il presidente del Parlamento europeo. “La stabilità dell'Italia è un bene prezioso anche per l'Ue. Siamo sicuri che il presidente Conte e le forze di governo sappiano superare questo momento di difficoltà proteggendo gli italiani dall'irresponsabilità”, ha detto David Sassoli in un comunicato: “Il piano varato dal governo italiano è fondamentale per la ripresa e il futuro della nuova Europa”. Ma aldilà della voce molto italiana (e molto partigiana) di Sassoli, gli altri leader dell'Ue non hanno ritenuto di dover intervenire. Meglio tenersi alla larga dagli intrighi di palazzo romani, anche se c'è una crescente preoccupazione per lo stato dell'economia dell'Italia e in particolare il suo debito pubblico. Così abbiamo interrogato un po' di fonti. E questo è il risultato.

 

“La vita delle società democratiche a volte è complicata, e in Italia più che altrove”, ha spiegato un alto funzionario europeo: “Ho abbandonato da tempo l'idea di comprendere tutte le complessità della politica italiana, ma la mia comprensione è che la situazione non è così drammatica come potrebbe apparire a prima vista”. Secondo questo primo funzionario europeo, l'Italia “sembra sia sempre in grado di trovare delle soluzioni”. L'analisi è condivisa da un diplomatico di un grande stato membro, secondo il quale non c'è nessuno in stato di “allarme o agitazione” per la crisi in corso. La convinzione (e l'auspicio) del diplomatico è che tutto potrebbe tornare alla normalità in un paio di giorni. Un'altra fonte europea sostiene che Conte probabilmente non è quello di cui avrebbe bisogno il paese. Ma “tra la stabilità di un governo debole e l'instabilità e le incognite di una crisi politica nessuno si felicita del secondo scenario”. La Commissione non si è espressa pubblicamente, tranne per dire che coopererà con le autorità in carica. Ursula von der Leyen non vuole interferire negli affari politici interni degli stati membri. “E' la vita democratica normale degli Stati e abbiamo una crisi in Estonia e una crisi potenziale nei Paesi Bassi”, spiega un funzionario dell'Ue. 

 

La crisi vera in Estonia e quella potenziale nei Paesi Bassi rischiano di essere un ostacolo per il Recovery fund. In Estonia la leader del Partito della Riforma, Kaja Kallas, è stata incaricata di formare un nuovo governo, ma non è detto che troverà la maggioranza: un'alleanza con il Partito di Centro di Jüri Ratas, il premier che si è dimesso per uno scandalo per corruzione, è difficile tanto i due si detestano. Nei Paesi Bassi, dove il governo è in bilico per uno scandalo legato a richieste di rimborsi esagerati di allocazioni per i figli, il premier Mark Rutte dovrebbe decidere oggi se dimettersi per non rischiare un voto di sfiducia in Parlamento. Nell'ottica europea il problema è che i parlamenti di entrambi i paesi devono ratificare la decisione sulle risorse proprie del bilancio Ue, che è indispensabile per permettere alla Commissione di indebitarsi per finanziare il Recovery fund. Ma, come spiega un editoriale del Foglio, le crisi politiche non impediscono di affrontare altre crisi.

 

Per tornare all'Italia, all'Eurogruppo di lunedì il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, potrebbe essere chiamato a spiegare cosa sta succedendo e quali sono le prospettive di uscita dalla crisi. L'Eurogruppo discuterà dei piani nazionali per il Recovery fund. Ci si aspetta un richiamo del tedesco Olaf Scholz sulla necessità di riforme che migliorino la produttività del paese. La Commissione dovrebbe presentare un rapporto sugli squilibri dei paesi dell'area euro. Ed è lì che emerge il problema Italia. Il Covid-19 ha “esacerbato gli squilibri che esistevano prima della crisi”, ci ha spiegato una fonte dell'Eurogruppo: “I paesi che avevano squilibri maggiori sono gli stessi che sono stati particolarmente colpiti dalla pandemia”. Secondo la fonte dell'Eurogruppo, tra i ministri delle Finanze “c'è preoccupazione per l'aumento del debito pubblico e privato, i possibili effetti su salari e crescita produttività, per i bilanci delle banche”. Il tutto rischia di “aumentare le divergenze” tra gli stati membri della zona euro.

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di venerdì 15 gennaio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

La Conferenza sul futuro dell'Europa avrà un futuro? - Che fine ha fatto la Conferenza sul futuro dell'Europa? L'appuntamento atteso dai federalisti per rilanciare la modifica del trattato è impantanato tra i corridoi del Consiglio e del Parlamento europeo che non riescono a mettersi d'accordo su chi debba presiederla. I governi non ne vogliono sapere del liberale belga Guy Verhofstadt, considerato troppo federalista. L'ultima idea è arrivata dal ministro francese per gli Affari europei, Clément Beaune, anche se era già stata ventilata qualche settimana fa dalla presidenza tedesca dell'Ue: una co-presidenza a tre per far partire la Conferenza. Ma i 27 governi non sarebbero d'accordo tra loro e anche il Parlamento europeo non è entusiasta. Anche sulla data di partenza e sulla durata non c'è accordo. La Francia insiste per chiudere durante la sua presidenza nel primo semestre del 2021, la Germania non ha problemi, ma altri hanno da ridire. In ogni caso l'ambizione della Conferenza è stata annacquata. Una riforma del trattato è esclusa da tutti. E questo malgrado le promesse di Giuseppe Conte a dicembre davanti al Parlamento italiano per convincerlo a dare il via libera alla firma del nuovo trattato Mes.

 

La firma del nuovo trattato Mes confermata il 27 gennaio - A proposito, il trattato per riformare il Meccanismo europeo di stabilità dovrebbe essere firmato dagli ambasciatori dei 27 stati membri il 27 gennaio prossimo a margine di una riunione del Coreper. L'aspettativa a Bruxelles è che le procedure di ratifica nei parlamenti nazionali “siano completate” rapidamente e che “il backstop per il fondo unico di risoluzione delle banche sia operativo l'1 gennaio del prossimo anno”, ci ha detto la fonte dell'Eurogruppo.

 

Prende quota (ma non volerà) l'idea di certificato Ue sul vaccino - La proposta di un certificato di vaccinazione per tutta l'Unione europea, avanzata dal premier greco, Kyriakos Mitsotakis, sembra prendere quota a Bruxelles. L'idea sarà discussa al vertice dei capi di stato e di governo in videoconferenza la prossima settimana. La Commissione ha iniziato a lavorare su alcune opzioni. Ma tra i paesi con forti dubbi c'è la Germania. Berlino considera che ci siano problemi politici e legali, almeno fino a quando tutti i cittadini non avranno la possibilità di farsi vaccinare. La Germania teme reazioni negative da parte dell'opinione pubblica e ricorsi per le discriminazioni di chi non potrà salire su un aereo o prenotare un tavolo al ristorante.

 

La Francia impone il coprifuoco alle 18.00 contro il Covid-19 - Il primo ministro francese, Jean Castex, ieri ha annunciato l'imposizione del coprifuoco dalle 18.00 in tutto il paese per far fronte alla situazione epidemiologica. Castex ha però escluso che un terzo lockdown sia all'ordine del giorno. Per contro un confinamento coordinato dell'Ue potrebbe essere all'ordine del giorno della videoconferenza dei leader dei 27 del 21 gennaio. La preoccupazione è l'ingresso e la diffusione delle varianti inglese e sudafricana del coronavirus che potrebbero spingere alcuni paesi a chiudere nuovamente le frontiere in modo scoordinato con ripercussioni sulla libera circolazione delle merci e delle persone.

 

Intervista a Krastev su democrazia e stato di emergenza - Micol Flammini ha intervistato Ivan Krastev sulla forza della democrazia contro lo stato di emergenza permanente. Secondo il politologo bulgaro, sapremo come stanno le democrazie solo una volta che ne saremo usciti.

 

 

Al via la consultazione pubblica sulla digital tax - La Commissione ieri ha lanciato la consultazione pubblica per l'introduzione nell'Ue di una digital tax. L'esecutivo comunitario vorrebbe presentare la propria proposta entro la fine di giugno, anche se in realtà spera di trovare un accordo su una soluzione globale per la tassazione delle multinazionali al tavolo internazionale aperto dall'Ocse grazie all'arrivo dell'amministrazione Biden negli Stati Uniti. Presentando la consultazione pubblica, la Commissione ha detto che l'iniziativa “mira a introdurre una tassa digitale per affrontare la questione dell'equa tassazione dell'economia digitale”. La Commissione vuole “garantire che le aziende digitali paghino ciò che è legittimamente dovuto, generando entrate per sostenere la ripresa dell'Europa”. La consultazione pubblica durerà quattro settimane.

 

La European way digitale che protegge da Facebook - Sul Foglio pubblichiamo un'analisi sul perché l'emigrazione da WhatsApp verso Signal e Telegram in Europa non è poi così urgente. Facebook è stata costretta a limitare il suo appetito di dati della sua app di messaggistica istantanea grazie al Gdpr. Il regolamento generale sulla protezione dei dati in vigore dal 2018 protegge gli europei dalle derive sulla privacy. Per quanto burocratico, perfino l'India ce lo invidia.

 

EuroNomine - L'italiana Natalina Cea è stata nominata dall'Alto rappresentante per la Politica estera come capo missione della missione di assistenza alla frontiera dell'Ue in Libia (EUBAM). Succederà a un altro italiano, Vincenzo Tagliaferri, e prenderà funzione l'1 febbraio prossimo.

 


 

Accade oggi in Europa

- Commissione: la presidente von der Leyen e una delegazione del collegio in visita a Lisbona per il lancio del semestre di presidenza portoghese dell'Ue; conferenza stampa di von der Leyen e del premier portoghese Costa

- Eurostat: dati sul commercio internazionale di novembre

- Germania: congresso della Cdu per l'elezione del nuovo leader (fino a domani)