europa ore 7

L'Europa richiude

Il consiglio europeo. Il coprifuoco in Francia. Il dramma Brexit e l'arrivo del Nuovo Bauhaus di von der Leyen

David Carretta

I leader dell'Ue sono di fronte alla seconda ondata e alle prese con nuove restrizioni per contenerla. Oggi e domani saranno a Bruxelles dove il tema centrale sarà la richiusura ma parleranno anche di strategia sui vaccini e di coordinamento sui test, Brexit e clima

Il 21 febbraio scorso Giuseppe Conte era appena arrivato a Bruxelles per un Consiglio europeo quando giunse la notizia del primo focolaio di Codogno, che diede il via alla prima ondata della pandemia Covid-19 in Europa. Otto mesi dopo i leader dell'Ue sono di fronte alla seconda ondata e l'Europa si richiude. Prima di partire per Bruxelles, dove oggi e domani si tiene un Consiglio europeo dedicato a Brexit e clima, molti leader hanno deciso di introdure nuove misure restrittive per contenere l'impennata di nuovi casi.

 

Ieri il francese Emmanuel Macron ha annunciato il ritorno dello stato di emergenza sanitaria dal 17 ottobre con il coprifuoco a Parigi e in altre città. La tedesca Angela Merkel ha introdotto limiti alle feste private, coprifuoco nei ristoranti e obbligo di mascherine nelle zone a alto contagio. Il portoghese Antonio Costa ha vietato gli assembramenti di più di cinque persone e introdotto l'obbligo di mascherine e di utilizzo della app di tracciamento (per funzionari pubblici e studenti). I Paesi Bassi hanno imposto un lockdown limitato martedì. Lo stesso giorno la Repubblica ceca ha chiuso ristoranti e scuole. I casi salgono in modo vertiginoso ovunque. La Polonia ha registrato 6.526 casi – il record dall'inizio della pandemia – e 116 morti ieri.

 

Oggi è giovedì e sul Foglio torna la rubrica “EuPorn – il lato sexy dell'Europa” che è la sorella maggiore di questa newsletter. La trovate sul Foglio cartaceo e anche qui: Paola Peduzzi e Micol Flammini parlano delle battaglie culturali d’Europa, compreso il conflitto tra libertà e responsabilità sul Covid e gli stress test che non abbiamo mai fatto.

 

La richiusura dell'Europa dovrebbe diventare un tema centrale del Consiglio europeo. Inizialmente i capi di stato e di governo avrebbero dovuto discutere solo nella seconda giornata di strategia sui vaccini e coordinamento sui test. Diverse delegazioni nazionali hanno chiesto al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, di anticipare il dibattito questo pomeriggio e di allargarlo alla situazione epidemiologica. Ma non c'è molto che l'Ue possa fare, a parte dare una mano con appalti congiunti e coordinamento. La Commissione è stata in prima linea dallo scoppio della pandemia per offrire agli stati membri aiuti che spesso sono stati rifiutati o dimenticati. I governi vogliono che la sanità rimanga una stretta competenza nazionale (a volte regionale). Lo dimostra il fatto che a luglio, con l'accordo sul Recovery fund, i leader dei 27 hanno tagliato le risorse aggiuntive per i programmi sanitari dell'Ue nell'ambito del bilancio 2021-27.

 

Nel frattempo la Commissione europea oggi presenterà la sua strategia sui vaccini, fissando l'obiettivo di vaccinare prioritariamente il 40 per cento della popolazione, il doppio del target fissato dall'Organizzazione mondiale della sanità. La priorità dovrà essere data a persone vulnerabili e personale sanitario. Finora la Commissione ha firmato tre contratti di fornitura di vaccini contro il Covid-19 con Johnson & Johnson (200 milioni di dosi, più altri 200 milioni supplementari in opzione), AstraZeneca (300 milioni più 100 milioni) e Sanofi-GSK (300 milioni). Le trattative continuano, dopo che la Commissione ha concluso con successo colloqui esplorativi con CureVac, BioNTech-Pfizer e Moderna.

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di giovedì 15 ottobre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

Il dramma Brexit si prolunga - Tutti i diplomatici con cui abbiamo parlato alla vigilia del Consiglio europeo sono concordi: Boris Johnson è pronto a abbandonare il suo ultimatum sull'accordo entro oggi e non sarà l'Ue a alzarsi dal tavolo. I negoziati sulle relazioni post-Brexit vanno avanti a oltranza, fino all'ultimo momento utile per ratificare un eventuale accordo. L'Ue si prepara a fare concessioni (cosmetiche) sul level playing field (gli aiuti di stato). Il problema più esplosivo rischia di essere la pesca. Ma la telefonata di ieri tra Johnson, Michel e von der Leyen non è andata bene. E' stata "breve, non sostanziale, niente di nuovo", ci ha detto una fonte Ue. Johnson intende annuciare le sue decisioni dopo  quelle del Consiglio europeo. "Ma il Consiglio europeo non deciderà nulla. I leader Ue diranno che siamo pronti a negoziare, a condizione che il Regno Unito faccia delle concessioni sulle tre questioni su cui non vuole muoversi", ci ha detto la fonte: Johnson "lascia un po' di suspense. Ma è un bluff?".

 

Liberarsi della burocrazia Ue non ha prezzo, ma molti costi – George Parker del Financial Times ha fatto i calcoli sulla nuova frontiera tra Ue e Regno Unito sulle merci, che dovrà esserci a prescindere da un accordo di libero scambio: 7 miliardi di sterline di burocrazia; 215 milioni di moduli da riempire; 50 mila persone per la burocrazia ai confini; 7 mila camion in coda; 77 milioni per traghetti di emergenza; 10 nuovi siti doganali; 4 enormi parcheggi per i tir; 300 sterline di multe per i camionisti che entrano in Kent senza passaporto. La libertà non ha prezzo. Ma il costo è più alto della maledetta burocrazia Ue. Jeremy Cliffe del New Statesman ha risposto a Parker sottolineando che il numero di persone che dovranno occuparsi delle nuove formalità doganali nel Regno Unito (50 mila) supera il totale dei funzionari di Commissione, Parlamento e Consiglio europeo (43 mila).

 

Le confindustrie di Francia, Germania e Italia contro il no deal - Le associazioni degli industriali di Francia, Germania e Italia hanno lanciato un appello ai leader Ue a esplorare “Tutte le opzioni possibili per raggiungere una soluzione in grado di garantire fluidità negli scambi commerciali” con il Regno Unito. “Una divisione brutale tra l'Europa continentale e il Regno Unito contribuirebbe a aumentare le difficoltà, mettendo a rischio decine di migliaia di posti di lavoro e insediamenti produttivi in tutti i nostri paesi”, hanno avvertito Medef, Bdi e Confindustria.

 

Il dramma sul Recovery si intensifica - I capi di stato e di governo potrebbero essere costretti a discutere anche di bilancio 2021-27, Recovery fund e stato di diritto, dopo che la Polonia ha minacciato il veto e il Parlamento europeo ha rigettato un compromesso della presidenza tedesca dell'Ue. Michel non vuole una “discussione” a questo Vertice: “Non vediamo alcuna necessità per il Consiglio europeo di intervenire nel processo”, ci ha detto una fonte Ue. Ma, secondo un altro diplomatico, Merkel farà un appello alla Polonia sullo stato di diritto e chiederà a David Sassoli di assumersi le responsabilità per piegare le resistenze dentro il Parlamento europeo.

 

Il dramma degli obiettivi sul clima ritorna - I leader avranno una prima discussione dopo che la Commissione di Ursula von der Leyen ha proposto di portare gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 al 55 per cento entro il 2030, come tappa intermedia verso la neutralità climatica. La bozza di conclusioni del Consiglio europeo menziona la proposta von der Leyen, ma rinviando ogni decisione a dicembre. Diversi paesi dell'Est, tra cui la Polonia, sono contrari. Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Irlanda, Lettonia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna e Svezia hanno pubblicato una dichiarazione congiunta per chiedere "almeno il 55 per cento". Nel frattempo, con questa lettera, la commissaria Mariya Gabriel ci spiega le sfide del Green Deal europeo.

 

Il dramma delle richieste di asilo svanisce - L'Unione europea in agosto ha registrato circa 40 mila domande di protezione internazionale, il 40 per cento in meno rispetto a gennaio, secondo i dati pubblicati ieri dall'Ufficio europeo di sostegno all'asilo (Easo). L'impatto delle restrizioni legate al Covid "rimane evidente", ha detto Easo: le richieste di asilo a agosto sono scese rispetto a luglio e restano a livelli "significativamente sotto" quelli pre-Covid. A gennaio erano state registrare più di 65 mila domande. Dall'inizio del 2020 sono state presentate 295.075 richieste di protezione internazionale, il 31 per cento in meno rispetto allo stesso periodo del 2019.

 

Arriva il Nuovo Bauhaus Europeo di von der Leyen - La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ieri ha annunciato il lancio di un "nuovo Bauhaus Europeo", un movimento che dovrebbe fare da "ponte tra il mondo della scienza e della tecnologia e il mondo dell'arte e della cultura". L'obiettivo è creare una "nuova estetica europea Green deal che combini design con sostenibilità", ha detto von der Leyen. Concretamente, il Bauhaus europeo dovrebbe essere un forum di discussione, un laboratorio di sperimentazione, un acceleratore di nuove soluzioni, un hub di reti e esperti globali e un luogo di incontro per cittadini interessati.

 

Le tre fasi del Bauhaus Europeo – “Che la via del sostenibile e accessibile possa essere anche quella del bello è in effetti la grande sfida, non scontata, del progetto", ci ha detto Chiara Alessi, che ha riportato in auge la storia design italiano grazie alle sue pillole in pigiama durante il lockdown. Von der Leyen ha parlato di tre fasi per il Nuovo Bauhaus Europeo. Nella prima saranno coinvolti designer, architetti, artisti, esperti digitali, scienziati, imprenditori, ingegneri e studenti per progettare il movimento. Nella seconda fase ci saranno cinque progetti di Bauhaus Europeo in diversi stati membri con attenzione particolare per i materiali di costruzioni naturali, l'efficienza energetica, la demografia, la mobilità del futuro e l'innovazione digitale per l'efficienza energetica. La terza fase - ha detto von der Leyen - sarà "diffondere le idee" perché la vocazione del Bauhaus Europeo è di "crescere e andare oltre le frontiere dell'Europa".

 

Le regole sugli slot aerei rimangono congelate - La Commissione ha prorogato la deroga alle regole Ue sull'utilizzo degli slot negli aeroporti per alleviare l'impatto del Covid-19 sulle compagnie. In tempi normali, i vettori devono usare l'80 per cento dei loro slot per non perderli nella stagione successiva. “Il numero di voli in settembre è sempre in calo del 54 per cento rispetto al settembre 2019", ha detto la commissaria ai Trasporti Adina Vălean: "purtroppo è poco probabile che il traffico riparta in un futuro prossimo". Secondo le stime della Commissione, a febbraio 2021 il traffico aereo sarà la metà di quello pre-Covid.

 

EuroNomine - La Commissione ha nominato l'italiana Sandra Gallina nuovo direttore generale della Direzione Generale per la Salute e la sicurezza alimentare (Sante). Il collegio dei commissari ha anche nominato la svedese Maria Jaspers direttore per i Cartelli nella Direzione Generale Concorrenza e il belga Hans Das direttore per la gestione delle emergenze nel Direttorato per la Protezione civile europea.

 


Accade oggi in Europa

Consiglio europeo

- Parlamento europeo: conferenza stampa di Sassoli

- Parlamento europeo: voto di un rapporto sull'impatto delle misure Covid su democrazia, diritti umani e stato di diritto

- Parlamento europeo: conferenza stampa del gruppo socialista su una nuova partnership tra Ue e Africa

- Parlamento europeo: conferenza stampa della leader del Sinn Fein Mary Lou McDonald su Brexit e il processo di pace irlandese

 

Di più su questi argomenti: