Europa Ore 7

L'Ue ha un'ambizione da superpotenza

Charles Michel ha spiegato perché c'è bisogno dell'autonomia strategica europea. Ma boccia il voto a maggioranza in politica estera

David Carretta

"Quando l'Ue è apparsa troppo debole o troppo molle, non è accaduto necessariamente perché altri erano più forti", ha detto il presidente del Consiglio europeo in un discorso al Bruegel: "Spesso abbiamo sottovalutato la nostra capacità di influenza".  Intanto Varsavia e Budapest trollano l'Ue sullo stato di diritto (e forse non ci saranno più le monete da 1 e 2 cent)

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ieri ha messo la barra molto alta per il Vertice dei capi di Stato e di governo di giovedì e venerdì. In un discorso al Think tank Bruegel, Michel ha affermato la necessità di “una autonomia strategica europea” per far fronte “al mondo globalizzato” e “all'arco di instabilità” che si è sviluppato interno all'Ue. Il tema sarà affrontato dai capi di Stato e di governo. “Quando l'Europa è apparsa troppo debole o troppo molle, non è necessariamente perché altri erano più forti. Spesso abbiamo sottovalutato la nostra capacità di influenza”, ha detto Michel. Affrontata la sfida interna del Covid-19 con l'accordo sul Recovery fund, ora l'Ue deve mobilitarsi “sul piano esterno. La nostra autonomia strategica deve perseguire tre obiettivi. Uno, la stabilità. Due, la diffusione dei nostri standard. E tre, la promozione dei nostri valori”, ha detto Michel. Lo slogan è “meno dipendenza, più influenza”.

 

I tre obiettivi dell'autonomia strategica indicata da Michel lasciano intravedere un percorso verso un'Ue più protezionista. “L'accesso al nostro grande mercato non può essere svenduto”, ha detto Michel, illustrando l'obiettivo della stabilità: “meno si rispettano gli standard (Ue) meno vi si accede”. Secondo il presidente del Consiglio europeo, “garantire sicurezza economica, significa anche garantire il nostro approvvigionamento in risorse critiche”: dai medicinali alle terre rare, passando per i microprocessori. Idem per promozione degli standard e difesa dei valori. Gli obiettivi dell'autonomia strategica devono servire gli interessi degli europei, anche a costo di qualche dazio, regolamento o tassa protezionista in più ai danni dei concorrenti americani o cinesi. Il discorso (in francese) è qui.


Francia e Germania sono il motore dell'autonomia strategica dell'Ue. Tra Bielorussia, Russia e Turchia, Emmanuel Macron e Angela Merkel stanno giocando un ruolo centrale. In un editoriale il Foglio ricorda all'Italia ai margini che l'autonomia strategica è uno dei temi più importanti per l'Ue del futuro.

 

Buona parte del discorso di Michel è stato dedicato alla politica estera. Il presidente del Consiglio europeo ha rivendicato una politica più assertiva verso la Cina. Ha parlato di Russia come “pericolo geopolitico maggiore”. Ha promesso una soluzione sulle sanzioni sulla Bielorussia. Si è detto convinto che al Consiglio europeo ci sarà un accordo su un nuovo approccio nei confronti della Turchia. Ma – a sorpresa – Michel ha bocciato l'idea di Ursula von der Leyen di passare in politica estera alla maggioranza qualificata almeno per l'attuazione delle sanzioni e le dichiarazioni sui diritti umani. “L'unanimità favorisce l'adesione durevole dei 27 paesi alla strategia deliberata da tutti. Di conseguenza mi interrogo: la rinuncia all'unanimità non è una falsa buona idea? Non ci sono altre riforme più pertinenti per agire più rapidamente sul piano internazionale, senza perdere il valore aggiunto della nostra unanimità?”. Il voto a maggioranza in politica estera può attendere.

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di martedì 29 settembre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

Freno di emergenza per Polonia e Ungheria sullo stato di diritto - La presidenza tedesca del Consiglio dell'Ue ha proposto un compromesso al ribasso sul meccanismo che dovrebbe condizionare i fondi europei al rispetto dello Stato di diritto. Nel testo fatto circolare ieri dalle capitali per sbloccare i negoziati su bilancio Ue e Recovery fund, c'è un freno di emergenza che permetterebbe a Polonia e Ungheria di congelare le sanzioni portando la questione davanti al Consiglio europeo. Il Parlamento europeo non l'ha presa bene. Sale il rischio di un rinvio della partenza del Recovery fund, con conseguente ritardo nell'erogazione delle risorse agli stati membri.



Varsavia e Budapest trollano l'Ue sullo stato di diritto - Ungheria e Polonia lanceranno un istituto comune per valutare l'applicazione dello stato di diritto negli altri paesi membri. L'iniziativa anticipa la pubblicazione di un rapporto sullo stato di diritto in tutta l'Ue da parte della Commissione. “L'obiettivo di questo istituto di diritto comparato sarà di non farci prendere in giro”, ha detto il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto, dopo un incontro con il suo omologo polacco, Zbigniew Rau, a Budapest, accusando l'Ue di “doppiopesismo”.



Germania: ex portavoce AfD, bene migranti... poi li gasiamo - Il portavoce di Alternativa per la Germania (AfD), Christian Lüth, è stato cacciato dal partito di estrema destra dopo aver detto che l'arrivo di migranti non è un problema per AfD perché poi possono si possono mettere in una camera a gas. "Peggio va per la Germania, meglio è per AfD", ha detto Lüth, in una registrazione clandestina: "possiamo sparargli dopo (...) o gasarli, o qualunque altra cosa. Per me è lo stesso". I dettagli sono qui.



L'Ue rinuncia al suo ultimatum sulla Brexit - “Non sarà mai l'Ue a causare la fine dei negoziati sulla partnership futura”. Il vicepresidente della Commissione, Maros Sefcovic, ha risposto così ieri a chi gli chiedeva dell'ultimatum di fine mese dato al governo di Boris Johnson per ritirare la legge sul mercato interno britannico che contravviene all'accordo Brexit. I toni sono molto diversi rispetto a due settimane fa. L'opzione di un ricorso davanti alla Corte di giustizia dell'Ue “rimane sul tavolo”. Del resto, Michael Gove ha ribadito che la legge sul mercato interno non verrà ritirata. “Ma ora siamo nella fase in cui ci sarà un altro round di negoziati tra Michel Barnier e David Frost. Siamo determinati per fare il massimo per arrivare a un accordo sulla partnership futuro”, ha detto Sefcovic.



Londra deve fare un passo verso il tunnel per l'accordo Brexit - Barnier è determinato a non fare (troppe) concessioni a Frost nel nono round di negoziati sulle relazioni future tra Ue e Regno Unito, che si apre oggi e dovrebbe concludersi venerdì. Il capo-negoziatore Ue vuole dei passi avanti da parte di Londra su aiuti di stato e pesca prima di annunciare l'ingresso nel cosiddetto “tunnel”, l'ultima fase di trattative sulle questioni più complicate che dovrebbe portare a un'intesa. Malgrado un clima migliore, i contatti preliminari tra Barnier e Frost della scorsa settimana non avrebbero portato a progressi sufficienti su aiuti di stato e pesca.



Guerra nel Caucaso, ma dov'è finita la Partnership orientale? - L'Ue appare senza voce nel momento in cui riparte la guerra nel Nagorno Karabakh. Turchia e Russia si fronteggiano per interposta persona in una regione in cui anche l'Ue ha interessi strategici maggiori. Lanciata nel 2009, la Partnership orientale che include Armenia e Azerbaijan si dimostra un fallimento in termini di efficacia del soft power Ue. In un editoriale, il Foglio si interroga: è tempo per l'Ue di passare all'hard power?



La Bce continua a esserci dice Lagarde. Malgrado i falchi - “Nel clima attuale di elevata incertezza” la Banca centrale europea “resta pronta ad aggiustare i suoi strumenti, in modo appropriato, per assicurare che l'inflazione vada verso l'obiettivo in modo sostenuto”, ha detto ieri la sua presidente Christine Lagarde in un'audizione al Parlamento europeo: Ad un certo punto "si porrà un problema di tempistica, di sincronizzazione tra la graduale ripresa dell'economia, se è ben sostenuta, e il graduale ritiro delle misure di sostegno. Ma ancora non ci siamo, secondo me”, ha spiegato Lagarde. Ma, secondo un'esclusiva di Reuters, il Consiglio dei governatori della Bce è spaccato tra falchi e colombe.



L'Eurogruppo torna in videoconferenza causa Covid - La prossima riunione dei ministri delle Finanze della zona euro il 5 ottobre si terrà in videoconferenza, dopo un'impennata di casi di funzionari e responsabili politici Ue costretti alla quarantena per essere stati a contatto stretto con persone positive. Ultima in ordine di tempo, la commissaria alla Sanità Stella Kyriakides ha annunciato di essersi messa in auto-isolamento domenica. Troppo alto il rischio per i ministri delle Finanze che di questi tempi sono alle prese con le bozze delle leggi di bilancio nazionali. L'Eurogruppo discuterà di priorità in termini di riforme e investimento per la ripresa e della nomina di un membro del board della Bce. Anche l'Ecofin del 6 ottobre sarà in teleconferenza.



Il Parlamento europeo resta a Bruxelles causa Covid - Il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, ieri ha scritto a tutti i deputati per annunciare che la sessione plenaria del 5-8 ottobre si terrà a Bruxelles invece che a Strasburgo. Visto il tasso di trasmissione del virus in Francia e nel Basso Reno “dobbiamo riconsiderare il trasferimento dei membri e dello staff del Parlamento europeo” a Strasburgo, ha scritto Sassoli.



Addio monetine da 1 e 2 cent? - La Commissione ieri ha lanciato una consultazione pubblica e una valutazione di impatto sulle monete da 1 e 2 cent per verificare se i costi e l'accettazione da parte del pubblico giustifichi ancora la loro circolazione. L'esecutivo comunitario deciderà alla fine del 2021 se interrompere la circolazione delle monete da 1 e 2 cent nell'ambito di una proposta legislativa per introdurre regole uniformi nell'Ue sugli arrotondamenti nei pagamenti in contanti.

 

Accade oggi in Europa

- Brexit: nono round negoziale tra Ue e Regno Unito sulle relazioni future (fino a venerdì)

- Consiglio: riunione del Consiglio competitività (ricerca e innovazione)

- Consiglio: riunione informale in videoconferenza del ministri dello Sviluppo

- Commissione: discorso di von der Leyen sul Recovery plan alla Fundação Champalimaud di Lisbona

- Commissione: pubblicazione degli indicatori del sentimento economico e del clima delle imprese

- Commissione: videoconferenza del vicepresidente Timmermans con l'Ad di Enel Francesco Starace

- Commissione: il commissario Breton lancia l'Alleanza per le materie prime

- Parlamento europeo: il presidente Sassoli incontra il premier della Georgia, Giorgi Gakharia

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