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l'intervista
Trump è il valletto del boia Putin, ci dice il senatore francese Malhuret
Negli Stati Uniti è diventato una star dell’opposizione democratica dopo che ha pronunciato uno dei discorsi più potenti sull’Ucraina e contro l’Amministrazione americana: "Oggi, nella migliore delle ipotesi, l’Europa è sola, nella peggiore deve affrontare due nemici: la Russia e il trumpismo”
Parigi. Fino al 5 marzo 2025, in pochi fuori dai confini francesi avevano sentito parlare di Claude Malhuret, senatore di centrodestra del partito Horizons. Ma quel giorno, dal pulpito del Palais du Luxembourg, sede del Senato francese, Malhuret pronunciò uno dei discorsi più potenti sull’Ucraina e contro l’Amministrazione Trump, in seguito alla decisione dell’inquilino della Casa Bianca di congelare gli aiuti militari a Kyiv. “Mai prima d’ora un presidente degli Stati Uniti si era arreso davanti a un nemico. Mai nessuno aveva sostenuto un aggressore contro un alleato”, disse Malhuret, accusando Washington di essere diventata “la corte di Nerone”, con “un imperatore incendiario” circondato da “cortigiani sottomessi”, “traditore” dell’Europa e alleato del “dittatore” Vladimir Putin. “Eravamo in guerra contro un dittatore, ora stiamo combattendo contro un dittatore sostenuto da un traditore”, affermò il senatore francese. Il suo discorso, pubblicato sul canale YouTube di Public Sénat, ha collezionato più di due milioni di visualizzazioni, e negli Stati Uniti è diventato una star dell’opposizione democratica. Questa settimana, con la stessa grinta, si è presentato al Senato per dare nuovamente la sveglia agli europei: “Oggi, nella migliore delle ipotesi, l’Europa è sola, nella peggiore deve affrontare due nemici: la Russia e il trumpismo”.
“La difesa dell’Ucraina è fondamentale perché la situazione sul campo richiede assolutamente il nostro aiuto. Se Kyiv perdesse la guerra, non solo sarebbe drammatico per l’Ucraina, ma metterebbe anche l’Europa in una situazione di scontro diretto con la Russia”, dice al Foglio Claude Malhuret, prima di aggiungere: “Considerando la guerra ibrida che sta già conducendo oggi in Europa, se la Russia fosse anche vicina al confine, questa guerra potrebbe trasformarsi in un conflitto molto più violento”. L’Ue è ancora “timida” nel sostegno a Kyiv, secondo il senatore francese. “Dovrebbe fornire più aiuti in materia di difesa antiaerea e missili, ma va anche sottolineato che in quasi quattro anni di guerra ha aiutato molto l’Ucraina ed è oggi l’unica a farlo, dato che gli Stati Uniti non lo fanno più”, dice Malhuret, favorevole all’utilizzo dei beni congelati russi per “rafforzare immediatamente il sostegno a Kyiv, perché è urgente”. Quando gli chiediamo cosa pensa del disimpegno americano, cita Mirabeau: “C’è qualcuno di peggio del boia: è il suo valletto”.
“Non è l’America ad abbandonarci, ma Trump e i suoi complici. Negli Stati Uniti, l’opinione pubblica rimane in gran parte favorevole all’Ucraina. Il Senato e la Camera dei Rappresentanti sono pro Kyiv, compresi i repubblicani, che però, per paura, non osano opporsi a Trump. Che l’inquilino della Casa Bianca sia un valletto di Putin è ormai un dato di fatto”, dice Malhuret. L’abbandono dell’Europa da parte dell’Amministrazione Trump “è estremamente drammatico – continua – ma nei negoziati di pace, gli europei stanno mostrando fermezza e non accettano più i termini degli accordi stipulati direttamente tra Washington e Mosca. L’obiettivo di Trump e Putin è che l’Europa non partecipi ai negoziati, ma da alcune settimane, in particolare grazie al trio Starmer-Merz-Macron, l’Europa sta dimostrando che non intende restare in disparte. L’Europa deve continuare su questa strada”. Al triumvirato Starmer-Merz-Macron, prosegue Malhuret, “bisognerebbe aggiungere il primo ministro polacco, Donald Tusk, perché oggi la Polonia è un elemento essenziale. Sarebbe un modo per mettere tutti gli europei, sia dell’est che dell’ovest, sulla stessa linea”.
I tentativi trumpiani di destabilizzazione dell’Europa attraverso il sostegno ai partiti euroscettici, da Reform Uk di Nigel Farage al Rassemblement national di Marine Le Pen e Jordan Bardella, ricevuti la scorsa settimana dall’ambasciatore americano a Parigi, il giannizzero di Trump Charles Kushner, sono “un’inaccettabile ingerenza negli affari interni dell’Europa”, secondo Malhuret. “Non spetta a Trump né a Kushner fare propaganda per l’estrema destra nei vari paesi europei. Si tratta di un’ingerenza diretta. Spero che l’Europa smetta di genuflettersi per paura di scontentare Trump e che protesti anche nei confronti delle piattaforme americane come quella di Elon Musk, X, che sostengono l’estrema destra nei paesi europei interferendo nelle nostre democrazie. Non si può continuare così e non si può lasciare che queste piattaforme diffondano fake news, disinformazione e troll di massa. Il Digital Markets Act (Dma) e il Digital Services Act (Dsa) non sono più sufficienti per contrastarle”, sottolinea il senatore di Horizons. Che non si sente solo a destra nel sostegno all’Ucraina, anzi. “I partiti della destra democratica, francese ed europea, sono in maggioranza d’accordo con quanto dico. Alcuni, semplicemente, lo affermano in modo meno esplicito, altri, come il sottoscritto ma anche il cancelliere tedesco Merz, in maniera più netta. Faccio parte di coloro che ritengono che l’Ucraina sia oggi una priorità assoluta”.
La telefonata improvvisa