
Rieducazione russa
Mappare i crimini di guerra di Putin diventa più difficile (anche per colpa di Trump)
Secondo una ricerca dell'Università di Yale le strutture che hanno lo scopo di "rieducare", "russificare" e militarizzare i bambini ucraini provenienti dalle zone occupate si sono ampliate dall'invasione dell'Ucraina. Rintracciarli è sempre più complicato, anche grazie al disimpegno dell'Amministrazione Trump
Negli ultimi dieci anni la Federazione russa ha ampliato su larga scala le strutture in Russia e nei territori occupati dell’Ucraina che hanno lo scopo di “rieducare”, “russificare” e militarizzare i bambini ucraini provenienti dai territori occupati della Crimea, di Luhansk e di Donetsk. Secondo una nuova ricerca dello Humanitarian Research Lab dell’Università di Yale, queste strutture, con un addestramento militare orientato alla lotta contro il proprio paese e allo sradicamento della propria cultura dall’invasione russa dell’Ucraina, sono diventate almeno 210, divise in basi militari, ospedali, chiese, scuole per cadetti, università, campi estivi, orfanotrofi, allargando i propri programmi anche ai bambini provenienti da nuove aree occupate, come Zaporizhzhia, Kherson, Kharkiv e Mariupol.
Il rapporto, pubblicato martedì, è soltanto l’ultimo di quattro inchieste dell’Università di Yale dal febbraio 2022, ma il direttore del laboratorio, Nathaniel Raymond, ha dichiarato che il totale delle strutture è il doppio di quelle che i ricercatori si aspettavano di trovare e ha definito il programma russo “il più grande rapimento dalla Seconda guerra mondiale, quando la Germania nazista trasferì i bambini dalla Polonia occupata in Germania per insegnargli la lingua tedesca”. I bambini ucraini “vengono trasformati in russi e poi in soldati”, ha detto Raymond in un’intervista, sono stati sottoposti a rieducazione in più della metà delle strutture identificate e hanno subìto la militarizzazione in quasi il 20 per cento dei casi: più della metà delle strutture in cui sono stati trasferiti i bambini provenienti dall’Ucraina sono gestite dal governo russo, si legge sul rapporto.
I ricercatori di Yale sono arrivati a questi numeri confrontando le immagini satellitari prima e dopo l’annessione dei territori ucraini e analizzando le fonti rese pubbliche spesso dal governo russo stesso – lo scorso agosto per esempio l’autoproclamata Repubblica popolare di Luhansk ha pubblicato sul sito del ministero dell’Istruzione e della Scienza un database di 294 bambini “orfani” o “abbandonati dai genitori” in cui è possibile filtrare e scegliere i bambini per preferenza di sesso, età, colore degli occhi, dei capelli, la maggior parte di loro è nata prima dell’occupazione russa di Luhansk, il che significa che possedevano la cittadinanza ucraina e con tutta probabilità o sono stati rapiti dalle loro famiglie o i loro genitori sono morti durante i combattimenti. Per “rieducazione”, si legge sullo studio, s’intende la “promozione di messaggi culturali, storici, sociali e patriottici allineati agli interessi del governo russo”, il che significa: cancellazione dell’identità ucraina. Questi programmi includono: lezioni di storia e geopolitica; visite a musei e siti storici; canto dell’inno nazionale russo; attività con temi patriottici. Tutte le attività si svolgono esclusivamente in lingua russa. Per “militarizzazione” invece s’intende “il condizionamento psicologico e fisico dei minori verso tecniche, pratiche e cultura dell’esercito russo, inclusa la simulazione di scenari militari”, che significa: coercizione a combattere contro il proprio paese di origine. L’età dichiarata dei partecipanti varia tra gli 8 e i 17 anni (alcuni programmi sono destinati specificamente ai 14-17enni) e le attività documentate includono: addestramento al tiro e lanci di granate; competizioni militari, addestramento medico-tattico, uso e pilotaggio di droni, formazione aviotrasportata (paracadutismo), in almeno un caso con voli organizzati dal dipartimento della gestione delle proprietà presidenziali dell’Amministrazione russa. In un centro nel territorio di Krasnodar, i ricercatori hanno documentato come i bambini ucraini vengono costretti a costruire droni, rilevatori di mine, robot e caricatori rapidi per fucili d’assalto destinati alle Forze armate russe: dal 2022 sono stati trasferiti qui oltre 300 bambini provenienti dalle province ucraine di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia.
Lo studio conclude che “la Russia sta gestendo un sistema potenzialmente senza precedenti di rieducazione su larga scala, addestramento militare e strutture dormitorio in grado di ospitare decine di migliaia di bambini ucraini per lunghi periodi di tempo”, e rintracciare tutti i bambini è sempre più difficile, perché i siti includono accademie per cadetti gestite dall’esercito e dal Comitato investigativo, un’agenzia di polizia nazionale. Anche continuare questi studi per l’Humanitarian Research Lab di Yale è sempre più difficile, perché il programma per mettere insieme le prove sui crimini di guerra commessi durante l’invasione russa dell’Ucraina (e nella guerra in Sudan) è stato cancellato dall’Amministrazione Trump: l’ultimo report è stato completato soltanto grazie a una raccolta fondi.


bruxelles
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