la diplomazia
La conferenza in Svizzera sull'Ucraina è già piena di trappole
Il 15 e 16 giugno a Bürgenstock si discuterà di pace: l'intenzione è costruire una “road map” per la partecipazione successiva della Russia ai negoziati. Ma il vertice rischia di “offuscare la fotografia", avverte la presidente estone Kallas
Bruxelles. La conferenza “Pace in Ucraina” che il governo svizzero sta organizzando per il 15 e 16 giugno a Bürgenstock, vicino al lago di Lucerna, potrebbe trasformarsi in una “trappola” per il presidente Volodymyr Zelensky, ha avvertito la premier estone, Kaja Kallas, mercoledì a margine del Consiglio europeo. Se la Russia non sarà sconfitta, Vladimir Putin potrebbe approfittare dei risultati di quella conferenza e rafforzare la sua posizione per realizzare i principali obiettivi della sua guerra: l’annessione dei territori occupati e la sovranità limitata dell’Ucraina. Il presidente russo potrebbe anche sfuggire a qualsiasi responsabilità, sia per i crimini di guerra di cui è accusato sia per i danni inflitti con la sua guerra. La situazione sul campo di battaglia favorevole alla Russia e le tattiche negoziali di Mosca potrebbero convincere la comunità internazionale a rinunciare ai principali punti del piano per una pace giusta di Zelensky. “Fino a quando la Russia non avrà cambiato i suoi obiettivi, finché non darà il suo accordo a riconoscere l’integrità territoriale dell’Ucraina e ammettere la responsabilità per i crimini commessi, non penso che sarà una pace sostenibile”, ha spiegato Kallas, insistendo che la conferenza “è piena di trappole”.
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