editoriali
Il piano da 100 miliardi della Nato per proteggere l'Ucraina dalla Russia (e da Trump)
Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, proporrà agli alleati un piano da 100 miliardi di dollari per proteggere il sostegno all’Ucraina dal possibile ritorno di Donald Trump
Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, proporrà agli alleati un piano da 100 miliardi di dollari per proteggere il sostegno all’Ucraina dal possibile ritorno di Donald Trump. La proposta “Missione per l’Ucraina” sarà discussa oggi dai ministri degli Esteri dell’Alleanza atlantica a Bruxelles. Il pacchetto include anche il trasferimento della leadership della coalizione Ramstein – il gruppo di contatto che coordina le forniture di armi all’Ucraina – dagli Stati Uniti alla Nato.
Secondo il Financial Times, che per primo ha rivelato il piano, il meccanismo serve a mettere al riparo l’Ucraina e la Nato dai “venti del cambiamento politico” a Washington. I 100 miliardi per le forniture militari, che dovrebbero essere garantiti dai 32 membri dell’Alleanza, andrebbero a coprire un arco temporale di cinque anni, la durata di un eventuale secondo mandato Trump. Rimangono potenziali ostacoli per l’adozione del piano al summit della Nato a luglio a Washington. Con le decisioni adottate per consenso, un ostacolo insormontabile potrebbe essere il veto dell’Ungheria di Viktor Orbán. La chiave di ripartizione dei contributi nazionali, pari ai coefficienti per finanziare il bilancio della Nato, potrebbe far digrignare i denti ai governi reticenti a mettere mano al portafoglio. Altri paesi che già versano aiuti bilaterali elevati – come la Germania – potrebbero chiedere uno sconto.
Ma nel momento in cui il pacchetto da 60 miliardi di dollari promesso dall’Amministrazione Biden rimane in stallo per l’opposizione trumpiana al Congresso, il piano Stoltenberg ha perfettamente senso. Un via libera segnerebbe anche un cambio di passo importante nell’impegno della Nato per difendere l’Ucraina dall’aggressione russa. Finora, l’Alleanza si era tenuta in disparte per il timore di uno scontro diretto con la Russia, lasciando ai singoli membri il compito di sostenere Kyiv. Se la promessa di far entrare l’Ucraina dopo la guerra non è vuota, la Nato deve prendere la leadership nella sua difesa.
L'editoriale dell'elefantino