La nave Caio Duilio ha abbattuto due droni houthi nel Mar Rosso

Redazione

Si tratta del secondo attacco dei ribelli yemeniti sventato dal cacciatorpediniere italiano, nell'ambito della missione Ue "Aspides"

Il cacciatorpediniere italiano Caio Duilio, schierato nel Mar Rosso nell'ambito dell'operazione dell'Ue "Aspides"ha abbattuto due droni aerei lanciati dai ribelli yemeniti Houthi. La nave Duilio ha agito per autodifesa, dice lo stato maggiore. E ricorda che la missione Aspides "ha il compito di difendere la libertà di navigazione e le rotte commerciali" dinanzi alle coste yemenite e nel Mar Rosso, da mesi ormai sotto attacco da parte del gruppo filo iraniano. 

   

  

Il cacciatorpediniere, circa dieci giorni fa, quando non era ancora base operativa di "Aspides", aveva sventato un altro attacco degli Houthi abbattendo un drone che si trovava a una distanza di circa 6 chilometri, in volo nella sua direzione. In quel caso si era trattato del primo attacco all'Italia sferrato dai ribelli yemeniti.

 

Il Comando centrale degli Stati Uniti ha detto che ieri ha portato a segno sei attacchi e ha spiegato di aver distrutto un drone sottomarino senza equipaggio e 18 missili antinave nelle aree controllate dagli Houthi. I ribelli minacciano di "intensificare" le loro operazioni nel Mar Rosso durante il Ramadan, a sostegno della popolazione di Gaza.

 

Come riporta oggi il Guardian, diversi esperti internazionali hanno avvertito che gli sforzi occidentali per fermare gli attacchi Houthi alle navi nel Mar Rosso falliranno a meno che gli Stati Uniti e i loro alleati non costruiscano relazioni militari e di intelligence più forti con il governo riconosciuto dalle Nazioni Unite nello Yemen. Al momento, tuttavia, i diplomatici americani e britannici sono riluttanti a coinvolgere il governo di Aden perché temono che ciò possa riaccendere la guerra civile che è sopita dall’aprile 2022. Le cancellerie occidentali temono anche che, se iniziassero a rafforzare il governo riconosciuto dalle Nazioni Unite, il piano di pace concordato lo scorso ottobre tra gli Houthi e l’Arabia Saudita potrebbe crollare.

   

La missione Aspides

Il 19 febbraio i ministri degli Esteri dell'Unione europea hanno approvato la missione per ripristinare la sicurezza marittima nel Mar Rosso e nella parte settentrionale dell'Oceano Indiano. La missione Aspides ha durata di un anno e potrà essere rinnovata con decisione del Consiglio europeo. Deve proteggere il passaggio delle navi commerciali, con autorizzazione di aprire il fuoco contro presunti attacchi in acque internazionali. 

 

Francia, Germania e Grecia hanno approvato la missione, comuque aperta ad altri paesi, che include quattro navi e un pattugliamento aereo. La marina greca ha il comando strategico, l'Italia quello operativo. Anche il Belgio sembra intenzionato a contribuire.

 

Il ruolo dell'Italia nel Mar Rosso è rafforzato anche dall'incarico di comando che sarà assegnato al nostro paese per la Combined Task Force 153, all'interno della quale opera Prosperity Guardian, la missione multinazionale rivolta proprio alla sicurezza della navigazione nel Mar Rosso e nel golfo di Ade, cioè - come ha detto lo stesso Crosetto in commissione Esteri e Difesa - "in quel tratto di mare oggi messo a rischio dagli Houthi". Aspides quindi si coordinerà con Prosperity Guardian e con la missione Atalanta dell’Ue, guidata dalla Spagna, e che mira a combattere la pirateria nell’Oceano Indiano.