Eager Lion, esercitazione congiunta delle truppe americane e giordane vicino a Zarqa, il 24 maggio 2016 (GettyImages) 

un drone su tower 22

Che cosa sappiamo dell'attacco alla base americana in Giordania

Enrico Cicchetti

Tre soldati americani sono rimasti uccisi e più di trenta feriti. È la prima azione a provocare vittime tra il personale Usa dall'inizio del conflitto di Gaza. Biden: "Reagiremo". Il conto degli attacchi contro gli Stati Uniti in Iraq e Siria è salito a oltre 160 dal 7 ottobre. Un "punto di svolta" nello stallo con l'Iran

Tre soldati americani sono stati uccisi e più di 30 feriti in un attacco con droni avvenuto domenica in un avamposto militare in Giordania. Si tratta della prima azione di guerra che causa vittime tra il personale militare americano dall'inizio del conflitto di Gaza, che ha scatenato un’ondata di violenza in tutto il medioriente. La Resistenza Islamica in Iraq, un gruppo che riunisce le milizie legate all'Iran tra cui Kataib Hezbollah e Harakat Hezbollah al Nujaba, ha rivendicato l'attacco. “Se gli Stati Uniti continuano a sostenere Israele, ci sarà un’escalation”, ha detto un rappresentante del gruppo. “Tutti gli interessi degli Stati Uniti nella regione sono obiettivi legittimi e non ci interessano le minacce americane di ritorsioni… Il martirio è il nostro premio”.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha accusato l’Iran, sostenendo che c'è Teheran dietro ai gruppi che hanno mosso l'attacco. "Abbiamo avuto una giornata dura ieri sera in medioriente", ha detto. "E noi risponderemo". Anche la Gran Bretagna ha accusato l’Iran di sostenere le milizie islamiste nella regione. Un rappresentante della missione permanente dell'Iran presso le Nazioni Unite ha negato le accuse. 

       

Il governo giordano ha condannato l'attacco e ha aggiunto che le sue truppe non hanno subito conseguenze. Il portavoce del governo, Muhannad Mubaideen, ha dichiarato che la Giordania "continuerà a contrastare il terrorismo e il contrabbando di droga e armi attraverso il confine siriano e affronterà con fermezza e determinazione chiunque tenti di attaccare la sicurezza del regno".

   

Che cos'è la base Tower 22 

A essere presa di mira è stata una struttura nota come "Tower 22" nel nord-est della Giordania, una base americana che occupa una posizione strategicamente importante vicino al confine con Siria e Iraq. Un funzionario della difesa americana ha dichiarato che il drone ha colpito gli alloggi della base dove sono di stanza circa 350 militari

   

 

La base Tower 22 è vicina alla guarnigione di al Tanf, che si trova oltre il confine con la Siria e che ospita un piccolo numero di truppe americane. Al Tanf è stata fondamentale nella lotta contro lo Stato islamico e ha assunto un ruolo come parte della strategia statunitense per contenere il rafforzamento militare iraniano nella Siria orientale. Tower 22 si trova abbastanza vicino alle truppe di al Tanf da poterle aiutare in un eventuale scontro con le milizie sostenute dall’Iran nell’area e consente alle truppe di tenere d’occhio i movimenti di ciò che rimane dello Stato islamico nella regione. 

   

Al momento non è chiaro da dove sia stato lanciato l'attacco, ha detto un funzionario al Washinton Post. I comandanti militari stanno lavorando per determinare questa informazione e, cosa ancora più importante, perché le difese aeree statunitensi non sono riuscite a intercettare il drone. 

  

La reazione americana

Il conto degli attacchi contro il personale americano in Iraq e Siria è salito a oltre 160 dal 7 ottobre. Il Pentagono ha effettuato attacchi di ritorsione contro i proxy iraniani. Ma con frustrazione di molti a Washington, queste azioni, insieme alla parallela campagna contro i ribelli houthi in Yemen, non sono riuscite a porre fine alla violenza e i critici del presidente hanno sfruttato l’incidente di ieri per chiedere di nuovo contromisure più aggressive. 

Charles Lister, membro senior del Middle East Institute, ha descritto al Washington Post che l’attacco "forza la mano a Biden" e sarà un “punto di svolta” nello stallo tra Teheran e Washington. "La risposta di Biden dovrà essere più significativa di tutto ciò che ha fatto fino ad ora", ha spiegato.

  • Enrico Cicchetti
  • Nato nelle terre di Virgilio in un afoso settembre del 1987, cerca refrigerio in quelle di Enea. Al Foglio dal 2016. Su Twitter è @e_cicchetti