La deriva ecologista. Greta Thunberg molla il clima per la Palestina. Ogni giorno in piazza

Giulio Meotti

Apparizione a sorpresa al mercato di Lipsia in una manifestazione della ong Handala, che dopo il 7 ottobre ha pubblicato sui social i parapendii di Hamas. “Stare con la Palestina significa essere umani”, dice l'ex paladina green. Nulla ancora su omicidi e stupri di Hamas

È venuta per manifestare, ma non per il clima. Greta Thunberg ha fatto un’apparizione a sorpresa al mercato di Lipsia e ha preso parte a una manifestazione della ong Handala, che dopo il 7 ottobre ha pubblicato sui social i parapendii di Hamas. Ma Greta non è andata alla manifestazione sul clima che si è svolta sullo stesso mercato poco prima. Thunberg ha nuovamente incitato contro Israele: “Nessuno può rimanere in silenzio mentre è in corso un genocidio e alle persone vengono negati i bisogni umani più elementari. Dobbiamo sempre alzare la voce e far sentire la nostra voce contro l’oppressione, contro l’imperialismo, contro la guerra, contro la discriminazione e il razzismo in tutte le forme. Stare con la Palestina significa essere umani”. Nulla ancora su omicidi e stupri commessi dai terroristi di Hamas. Nulla sui 130 ostaggi ancora sequestrati.

  

A fine novembre, Thunberg ha parlato di Gaza durante la più grande manifestazione sul clima della storia in Olanda. Con una kefiah al collo, Greta era sul palco con Sara Rachdan, uno che scrive a favore di Hamas. Greta a Stoccolma è stata colta a gridare “crush Zionism”. Altro che “mai più”. Sarebbe più coerente dicessero “alla prossima!”.

  

“Fridays for Future” (la sezione tedesca ha abiurato la fondatrice svedese) ha deciso che la “liberazione della Palestina” (dal fiume al mare) è equiparata alla “giustizia climatica”.

 

Ad Amburgo, intanto, prenderà la parola Zamzam Ibrahim, l’attivista britannico-somalo per il clima che due giorni dopo l’assassinio di 1.200 israeliani ha scritto su X: “La giustizia è con Dio, ma la resistenza è nelle nostre mani”.

 

La co-leader dei Verdi tedeschi, Ricarda Lang, dice che Greta dà voce a idee “assolutamente indecenti”, che “abusa della preoccupazione assolutamente necessaria e corretta della protezione del clima per assumere una posizione unilaterale sul conflitto israelo-palestinese”, che si potrebbe quasi dire che “alla fine scambia carnefici e vittime” e che Thunberg “ignora il diritto di Israele ad esistere”. Come minimo.

  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.