Beatrice Venezi - foto Ansa

Tra musica e politica

La gauche in subbuglio a Nizza boicotta la direttrice d'orchestra Beatrice Venezi

Mauro Zanon

La musicista di fama internazionale è italiana e si trova al centro della bufera dell'estrema sinistra francese per aver partecipato alla convention di Fratelli d'Italia e per le idee che difende. Ora è a rischio il suo spettacolo di fine anno

Parigi. Beatrice Venezi è una direttrice d’orchestra di fama internazionale. Citata da Forbes come uno degli under 30 più influenti del 2018, la giovane artista toscana è stata assistente direttore dell’Armenian State Youth Symphony Orchestra e direttrice principale dell’Orchestra da Camera Milano Classica, ha diretto il tradizionale Concerto di Natale al Senato italiano nel 2022, e quest’estate, nella sua Lucca, ha aperto il Summer Festival sul podio dell’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova. È per il suo curriculum che il sindaco di Nizza, Christian Estrosi, esponente di Horizons (partito di centro-destra fondato dall’ex premier Édouard Philippe che fa parte della maggioranza macronista), ha deciso quest’estate di affidarle dal 21 al 29 dicembre la direzione dell’Orchestre philarmonique de Nice nel ballo “Giselle” di Adolphe Adam, così come del concerto di Capodanno il prossimo 1° gennaio. Ma Estrosi e la sua giunta non avevano fatto i conti con l’oltranzismo ideologico di alcuni collettivi goscisti che hanno organizzato una mobilitazione contro Venezi al grido di “no alla neofascista italiana”, alla stregua di quanto fatto da altri antifà a Limoges lo scorso aprile, quando la direttrice d’orchestra toscana era andata a dirigere “La Sonnambula” di Bellini. 

“Vogliamo ricordare le posizioni politiche e intellettuali di Beatrice Venezi che si è impegnata con Giorgia Meloni, presidente del Consiglio italiano, come consigliera per la musica. Molto presente sui media italiani, ha partecipato alla convention del partito di estrema destra Fratelli d’Italia nel maggio 2022 e ci tiene a dare la massima visibilità possibile all’ideologia che difende, sfruttando per questo la sua notorietà di direttrice d’orchestra. In un contesto di banalizzazione dell’estrema destra e del fascismo, l’invito fatto alla signora Venezi a Nizza è un gesto politico che contestiamo e denunciamo con fermezza”, si legge nel comunicato pubblicato il 21 dicembre da 14 associazioni di estrema sinistra, tra cui la Cgt-Mnca, la sezione nizzarda dello storico sindacato della gauche. Il 21 sera, i gruppuscoli antagonisti si sono riuniti davanti all’Opéra di Nizza a un’ora della première, gridando “siamo tutti antifascisti”, la Cgt ha distribuito volantini contro “il direttore d’orchestra neofascista”, e mercoledì, dal pubblico, una persona ha urlato “fasciste!” durante gli applausi. L’obiettivo è quello di perturbare il più possibile le esibizioni di Venezi. 

“‘Se Meloni mi chiama, sono pronta’. L’Opéra di Nizza accoglierà la direttrice d’orchestra fascista Beatrice Venezi. Il mio sostegno alle associazioni che si mobilitano per opporsi alla venuta della consigliera per la musica del ministero della Cultura italiana”, ha scritto su X Thomas Portes, deputato della France insoumise, il partito della sinistra radicale di Jean-Luc Mélenchon. La risposta più elegante alla canea dei collettivi, che già quest’estate si erano ribellati contro la scelta di Beatrice Venezi da parte di Estrosi, è stata data da Bertrand Rossi, direttore dell’Opéra di Nizza. “Poiché la musica ha il potere di trascendere le divergenze e riunire gli individui attorno a un’esperienza comune, è fondamentale separare l’arte dalla politica”, ha affermato Rossi, prima di aggiungere: “In veste di istituzione culturale, il nostro ruolo è quello di favorire la libertà d’espressione artistica e creare un ambiente dove ognuno possa sentirsi a suo agio e rispettato, indipendentemente dalle sue affiliazioni politiche”. Una lezione di tolleranza agli habitué dell’intolleranza. 

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