Attacco totale a Kyiv

158 bombe in una mattina, ecco la risposta di Putin a chi crede che voglia la pace

Cecilia Sala

Questo è il bombardamento più intenso in quasi due anni di guerra ed è soltanto l’inizio di questa nuova campagna d’inverno russa. Il missile in Polonia e Zelensky al fronte ad Avdiivka 

A Odessa i vigili del fuoco hanno tirato fuori dalle macerie tre cadaveri, una donna incinta ferita, due bambini di sei e otto anni maciullati, e un prete che stava celebrando messa si è messo a correre per scappare dal drone iraniano che ha bucato la sua chiesa. A Dnipro i missili russi hanno incendiato il reparto maternità dell’ospedale. A Kyiv sono piombati sui tetti dei grattacieli e di una fabbrica di munizioni. Le bombe della Russia  sono arrivate anche a Leopoli, la città dell’ovest considerata il rifugio meno insicuro del paese, e hanno ucciso un uomo. Sono state prese di mira anche Kharkiv e Zaporizhzhia. E’ stato colpito un centro commerciale e una fermata della metropolitana. Ed è sempre Vladimir Putin il più bravo a smentire i suoi sostenitori in occidente secondo cui  sarebbe pronto alla pace. Questa mattina Mosca ha lanciato un totale di centocinquantotto ordigni tra missili e droni esplosivi,  e uno è finito in Polonia. 

L’Ucraina è troppo grande per proteggerla tutta con le munizioni della contraerea occidentale disponibili e quarantaquattro bombe hanno bucato le difese. Quello di oggi è stato il bombardamento più esteso in quasi due anni di guerra ed è soltanto l’inizio di questa nuova campagna d’inverno russa.  Il portavoce dell’aeronautica ucraina, il colonnello Yurii Ihnat, ha detto: “Non abbiamo mai visto così tanti bersagli comparire all’unisono sui nostri monitor”. I morti contati finora sono trenta e i feriti almeno centosessanta. Ihnat ha detto anche che i russi  hanno usato diciotto bombardieri strategici contemporaneamente, un numero enorme che non si vedeva dai primi giorni dell’invasione totale. Secondo l’esperta Dara Massicot, che segue la Russia per il think tank Carnegie Endowment for International Peace, la capacità di Mosca di sferrare un attacco simile si spiega con i mesi di relativo stallo che l’esercito di Putin ha usato per  stoccare migliaia di missili e fare la manutenzione ai propri bombardieri.

Mosca usa il tempo delle pause per riorganizzarsi, per ammassare più armi e più uomini (con la mobilitazione fantasma, che dopo le elezioni in Russia potrà diventare esplicita) che le permettano poi di ricominciare  una guerra più distruttiva di quella che aveva lasciato prima dell’interruzione. E’ il motivo per cui gli ucraini hanno sempre temuto l’ipotesi di un cessate il fuoco, che secondo il New York Times il presidente russo avrebbe proposto in privato. I civili ucraini desiderano più di chiunque altro una pausa dai bombardamenti sulle loro teste e i soldati ucraini  una pausa dai combattimenti al fronte, ma non possono accettare un cessate il fuoco se implica più bombe domani.             

Oggi uno dei missili  sparati contro l’Ucraina ha superato il confine con l’Unione europea è ha continuato a viaggiare per quaranta chilometri in Polonia, il presidente Andrzej Duda ha dovuto convocare d’urgenza il Consiglio di sicurezza e il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, lo ha chiamato per  dire: “La Nato resta vigile”.       

Poche ore prima dell’attacco missilistico  il dittatore bielorusso  Aljaksandr Lukashenka partecipava a un evento  organizzato dal suo governo con i bambini ucraini rapiti dai russi – secondo uno studio di Yale circa duemilaquattrocento di loro sono finiti in Bielorussia. Sono i minori per cui è stato spiccato un mandato di cattura internazionale contro  Putin, e nella falsa proposta di negoziato russa – quella che continua a pretendere la “denazificazione” e la demilitarizzazione di Kyiv – non c’è alcun accenno  alla loro restituzione. 

Gli ucraini leggono le proposte e guardano alle azioni, per questo sanno che non possono contare su Putin – ma soltanto sulla propria forza, quella dei propri alleati e delle leggi internazionali – per far cessare le bombe e per riavere i propri figli. Per questo, oggi Zelensky era ad Avdiivka, al fronte, fra i soldati. 
 

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